DELLA CHIESA, Carlo Francesco Renato, marchese di Cinzano
Enrico Stumpo
Nacque a Saluzzo il 4 luglio 1624, primogenito di Giovanni Antonio, conte di Stroppo, e di Lucrezia Castagna.
Di famiglia d'antica [...] lire. Sarebbe tuttavia errato credere che la carriera del D. fosse dovuta alla venalità. Questa gli servì in qualche caso per abbreviare i tempi dell'attesa nel passaggio da una carica ad un'altra, o per ottenere di mantenerne più d'una. Gli altri ...
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ALBERGATI, Fabio
Elena Fasano Guarini
Nacque a Bologna nel 1538 da Filippo e da Giulia Bargellini. Le notizie sulla sua vita sono scarse e non prive di incertezze. Chiamato ad Urbino da Guidubaldo della [...] stati è ammesso dall'A. soltanto in funzione rigorosamente difensiva. Abolizione dellavenalità degli uffici, limitazione del diritto di commerciare, esclusione delle arti decorative e stretta vigilanza sugli spettacoli sono altre norme di governo ...
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MASI, Cosimo
Giuseppe Bertini
– Nacque a Firenze, forse nel 1537, da Giovan Battista, imparentato con un ramo della famiglia che aveva dato alla città priori e gonfalonieri, e da Francesca Scarlattini.
Divenuto [...] della posizione elevata che occupava nel governo dei Paesi Bassi, divenne inviso a molti fiamminghi, che lo accusarono di venalità: protezione accordata agli italiani che approfittavano delle loro cariche per arricchirsi. In un memoriale, Champagney ...
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FABRETTI, Giuseppe
Guido Fagioli Vercellone
Nacque da povera famiglia a Casalina, frazione di Deruta (Perugia), l'11 marzo 1787, figlio di Angelo e di Scolastica Campi.
La data di nascita, finora dedotta [...] retroscena di arbitrî e di venalità che si verificano nell'amministrazione della giustizia, specialmente nell'istruttoria suo sdegnato sarcasmo sui nuovi arrampicatori politicì all'arrembaggio di cariche e compensi.
L'8 giugno 1866 perse la moglie, ...
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BALBO (Balbus, De Balbis), Niccolò
Giovanni Busino
Nacque ad Avigliana nel 1480, secondogenito di Stefano, dottore in legge, patrizio chierese imparentato con i Dandoli-Bensi. Il fratello maggiore, [...] per sequestro. La maniera escogitata dal B., uomo di una venalità eccessiva anche per la sua epoca, per ottenere il diritto, trova conferma nei documenti dell'epoca. Nel corso dell'occupazione francese del ducato la carica di cancelliere rimase ...
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venalita
venalità s. f. [dal lat. tardo venalĭtas -atis]. – Il fatto di essere venale, di essere cioè, o di poter essere, oggetto di commercio, di compravendita: v. di un bene; in partic., nel diritto intermedio e moderno, prassi per la quale...
vendita
véndita s. f. [der. di vendere; cfr. lat. vendĭtus, part. pass. di vendĕre]. – 1. a. L’azione di vendere, il fatto di venire venduto: con il ricavo della v. della fattoria ho comprato una casa in città; dopo la v. dell’azienda, ho...