venalitadellecarichevenalitàdellecariche
Prassi per la quale alcune cariche e uffici amministrativi, giudiziari e militari potevano essere ceduti dal re, o a volte dal titolare, a un nuovo titolare [...] dietro pagamento di un prezzo. La v. delle c. fu generalmente diffusa nelle monarchie europee di Età moderna, ma ebbe particolare impulso in Francia fin dal regno di Luigi XII; essa permise la creazione di un ceto burocratico di origine non nobile, ...
Leggi Tutto
Doge di Venezia (Venezia 1627 - ivi 1709). Savio del Consiglio (1670), fu poi dei Dieci e consigliere ducale, podestà di Padova (1684-86), doge nel 1700, dopo essere già stato candidato alla carica nel [...] e 1684. Appoggiò la scelta veneziana di neutralità nella guerra di successione di Spagna. Durante il suo dogado si promossero importanti innovazioni a sostegno delle attività commerciali e nel 1709 un provvedimento colpì la venalitàdellecariche. ...
Leggi Tutto
CRISTINA di Francia, duchessa di Savoia
Enrico Stumpo
Nacque a Parigi il 10 febbr. 1606, terzogenita di Enrico IV re di Francia e di Maria de' Medici. Non ancora dodicenne, venne promessa in matrimonio [...] ducato, su quello interno favorì indubbiamente, anche attraverso la venalitàdellecariche, un'importante mobilità sociale, che portò all'ingresso della borghesia negli uffici e nelle carichedello Stato. Uno Stato quindi certamente più debole, sul ...
Leggi Tutto
dispotismo
Governo esercitato da una sola persona o da un ristretto gruppo di persone in modo assolutistico e arbitrario, senza alcun rispetto per la legge. Il d. è uno dei concetti politici che, illustrato [...] di timide riforme, soprattutto di natura fiscale, anche nello Stato della Chiesa. Nel ducato di Milano, la ristrutturazione degli uffici pubblici, l’abolizione dellavenalitàdellecariche e l’entrata in vigore del catasto teresiano migliorarono l ...
Leggi Tutto
Uomo politico francese (Parigi 1714 - Thuit, Les Andelys, 1792), figlio di René-Charles. Consigliere (1733), poi primo presidente del parlamento (1763), nel 1768 divenne cancelliere di Francia e, d'accordo [...] trovarono conferma, in una più ampia applicazione, durante la Rivoluzione francese; fu soppressa la venalitàdellecariche, decretata la gratuità della giustizia e semplificata la procedura. Approvato dai riformatori e da Voltaire, ben presto però ...
Leggi Tutto
Innocenzo XII
Renata Ago
Antonio Pignatelli nacque nel 1615, secondogenito di Francesco, marchese di Spinazzola, dei Pignatelli di Cerchiaro, e di Porzia di Fabrizio Carafa. Come tante altre donne del [...] bolle Romanus decet Ponteficem e Ad hoc unxit Deus contro il nepotismo e per l'abolizione dellavenalitàdellecariche);
B.A.V., Barb. lat. 8861, e Chigi M.V.I. (scritture diverse sul nepotismo).
A. Menniti Ippolito, Nepotisti e antinepotisti: i ...
Leggi Tutto
LEVALDIGI, Giovanni Battista Truchi conte di
Paola Bianchi
Nacque a Marene, presso Savigliano, il 29 ag. 1617, da Gian Bartolomeo, secondogenito di cinque figli.
Il padre, notaio, fu consigliere comunale [...] Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, e di Vittorio Amedeo II.
La strada era stata aperta al L. dal sistema dellavenalitàdellecariche, in uso in Piemonte sino almeno ai primi anni del Settecento. Si sa infatti che il cugino Gian Giacomo, nel ...
Leggi Tutto
CASTIGLIONE, Camillo
Gaspare De Caro
Figlio di Baldassarre e di Ippolita Torelli, nacque a Mantova il 25 ag. 1520. Cresciuto, dopo la morte del padre (1529), sotto la protezione della famiglia Gonzaga, [...] da Carlo V.
Ai due commissari spagnoli, Bernardo de Bolea, reggente della Cancelleria d'Aragona, e Francisco Pacheco, che investigavano sulla venalitàdellecariche e sulla corruzione nella pubblica amministrazione milanese, il C. dichiarò di essere ...
Leggi Tutto
BONIFACIO IX, papa
Arnold Esch
Perrino (Pietro) Tomacelli, di nobile famiglia napoletana, nacque verso l'anno 1350 a Napoli da Giacomo (ma il nome del padre è incerto) e da Gatrimola Filimarini. Sui [...] non godeva fama di integrità, tanto più che il cumulo dellecariche si affermava sempre più, e B. IX introdusse infine la venalità degli uffici (per l'ufficio di scrittore in cancelleria e penitenzieria, circa dal 1400): e questo, pur mantenendo ...
Leggi Tutto
Borghesia
Luciano Cafagna
Introduzione
'Borghesia' e 'borghese' sono termini che mirano a denominare, nell'uso oggi corrente, un gruppo sociale storico proprio della civiltà europea e occidentale, germinato [...] politici locali, perché si inserisce acquisitivamente nella rete dell'accentramento, formando un notabilato da 'venalità' (le cariche si compravano) che si pone in luogo delle possibili cariche elettive (v. Tocqueville, 1856).
L'anoblissement formale ...
Leggi Tutto
venalita
venalità s. f. [dal lat. tardo venalĭtas -atis]. – Il fatto di essere venale, di essere cioè, o di poter essere, oggetto di commercio, di compravendita: v. di un bene; in partic., nel diritto intermedio e moderno, prassi per la quale...
vendita
véndita s. f. [der. di vendere; cfr. lat. vendĭtus, part. pass. di vendĕre]. – 1. a. L’azione di vendere, il fatto di venire venduto: con il ricavo della v. della fattoria ho comprato una casa in città; dopo la v. dell’azienda, ho...