Architetto (Venezia 1686 circa - ivi 1766). Allievo di A. Tirali, promosse il ritorno dell'architettura veneziana al classicismo cinquecentesco, temperato da un movimento e da una grazia nei particolari [...] (1756), ora Accademia di belle arti, il palazzo Grassi (1749-66), e completò il palazzo Rezzonico del Longhena (1750-66), ecc.; fuori di Venezia costruì la chiesa della Pace a Brescia, la facciata di S. Antonio e la chiesa di S. Spirito a Udine. ...
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Doge di Venezia (m. Venezia 1229), 44º della serie tradizionale, figlio di Sebastiano. Succeduto nell'ag. 1205 a Enrico Dandolo, dovette affrontare l'organizzazione, lo sfruttamento e la difesa del nuovo [...] bulgara e le trame genovesi; sotto di lui fu anche organizzata la colonizzazione di Candia. Durante il suo dogado Venezia partecipò alla 2a Lega lombarda contro Federico II e alla 5a crociata. In seconde nozze aveva sposato Costanza figlia di ...
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Architetto, pittore e incisore (Venezia 1688 - ivi 1782). Allievo di G. A. Pellegrini, si volse presto alla decorazione prospettica; esperto incisore, tradusse vedute del Canaletto (1735; 1742). Esponente [...] ) del Trattato sopra gli errori degli architetti del senese Teofilo Gallaccini (1564-1641) rielaborò le illustrazioni e sullo stesso trattato pubblicò delle Osservazioni (1771). Il museo Correr a Venezia conserva manoscritti di altri suoi trattati. ...
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Poeta (Venezia 1757 - Belluno 1832). Fu per quasi vent'anni console marittimo dell'ordine dei Cavalieri di Malta a Venezia. Si occupò anche di scienze naturali, di matematica, di medicina. Dopo la caduta [...] di Belluno. Piene di garbo e di brio, anche nella satira e nella sensualità, le sue poesie in veneziano raccolte in tre volumi (Venezia, 1817); alcune di esse rimasero popolari, come La biondina in gondoleta, musicata da Simone Mayr, scritta da ...
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Pittore (Cento 1433 - Venezia 1478); scolaro dello Squarcione, dal quale fu adottato (1455), si allontanò da Padova per lavorare a Venezia, a Bologna e nuovamente a Venezia. Alla sua formazione contribuì, [...] oltre a Donatello, Mantegna e Giovanni Bellini, anche Piero della Francesca, ch'egli conobbe personalmente a Padova e la cui influenza è soprattutto evidente nel polittico del Collegio di Spagna a Bologna. ...
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Compositore di musica (Burano, Venezia, 1706 - Venezia 1785). Alunno di A. Lotti. Celebre clavicembalista, fu ancora più acclamato per la sua produzione teatrale e oratoriale (112 opere, circa 20 oratorî). [...] Fino al 1741 in Italia (Venezia), si recò poi a Londra e dal 1765 in Russia, chiamatovi da Caterina II. Dal 1768 al 1773 lavorò ancora a opere per teatri veneziani. La sua arte, di viva espressione sia nei tratti drammatici sia nei giocosi, ...
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Diplomatico veneziano (Venezia 1667 - ivi 1738). Fu segretario di legazione della repubblica di Venezia a Milano (1699-1702), inviato poi dal 1705 al 17o7 in Svizzera, dove negoziò e concluse trattati [...] di Zurigo e di Berna (12 genn. 1706) e successivamente con la Lega dei Grigioni (17 dic. 1707): per essi Venezia otteneva libertà d'accesso alle valli alpine della Svizzera, rendendo così vano il blocco austro-spagnolo determinatosi ai suoi danni ...
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Musicista italiano (Venezia 1882 - Treviso 1973). Insieme a I. Pizzetti, O. Respighi e A. Casella, M. fece parte della generazione di musicisti che, in reazione al predominio assoluto del melodramma, contribuirono [...] Titolare del corso di alta composizione al conservatorio di Parma (1921-23) e di quello di perfezionamento nella stessa disciplina a Venezia (1932-40), tenne altresì (1936-39) la cattedra di storia della musica presso l'univ. di Padova e la direzione ...
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Architetto (Venezia 1751 - ivi 1819). Allievo di T. Temanza, soggiornò a Roma (1779-80, con A. Canova), a Parigi, a Londra, formandosi sugli esempî classici e su quelli dei grandi architetti veneti del [...] º e dei palladiani inglesi del Settecento; per la decorazione interna studiò anche R. e J. Adam. Dal 1797 insegnò all'Accademia di Venezia. La sua opera principale è il teatro La Fenice (1790-92; l'interno, alterato dopo un incendio nel 1836, è stato ...
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Figlia (Venezia 1454 - ivi 1510) del patrizio veneziano Marco Cornaro; nel 1468 sposò Giacomo II bastardo del Lusignano, re di Cipro, che nel 1473 morì lasciandola incinta e, insieme al nascituro, sua [...] di Napoli, e contro gli intrighi di Carlotta erede legittima dei Lusignano. Quando però Caterina dimostrò l'intenzione di risposarsi, Venezia la costrinse ad abdicare a suo favore (26 febbr. 1489), dandole in cambio una pensione annua e la signoria ...
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veneziano
(ant. viniziano) agg. e s. m. (f. -a). – 1. a. Di Venezia, città storica e moderna, attualmente capoluogo della regione del Veneto (o Venezia Euganea): la storia v.; l’antica Repubblica v., l’egemonia v. nel Mediterraneo centro-orientale;...
indecisionismo s. m. Nel linguaggio giornalistico e politico, in particolare, comportamento di chi, per incapacità o scelta, non esercita i poteri decisionali di cui è provvisto. ♦ Per molto tempo non è stato possibile discutere su un'ipotesi...