Per lingua delle cancellerie o cancelleresca può intendersi, in senso stretto, quella della corrispondenza ufficiale delle cancellerie tardomedioevali e rinascimentali e, in senso lato, quella di statuti, [...] secolo riducendo a poco a poco l’ambito d’uso del latino» (Telve 2000: 15). A Firenze, per esempio, nei verbali della Consulta, agli inizi del Quattrocento erano ancora prevalenti le trasposizioni in latino, grosso modo intorno alla metà del secolo ...
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Sofista greco (secc. 5º-4º a. C.), a noi noto solo perché citato da Aristotele negli Elenchi sofistici (174 b). Avrebbe proposto, tra l'altro, l'abolizione dell'uso predicativo del verbo essere e la sua [...] sostituzione con predicati verbali (per es., invece di "Socrate è canuto" si sarebbe dovuto dire "Socrate canuteggia"): il che è interessante come riflesso della problematica dell'eleatismo (v. Parmenide). ...
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L'agrafia consiste nella perdita del ricordo delle immagini motorie necessarie per trasformare in simboli grafici i suoni verbali. L'agrafico puro conserva integro tutto il resto del linguaggio; può talvolta [...] anche perfettamente copiare uno scritto come un disegno qualsiasi (scrittura servile), ma non può scrivere né spontaneamente né sotto dettato.
L'agrafia, in genere, rappresenta un sintomo delle altre forme ...
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Linguistica
Processo mediante il quale si crea una forma (tema o parola) da una radice o da una parola preesistente. Si distinguono comunemente una d. primaria, quando da una radice o base si formano [...] temi primari, nominali o verbali (per es., lat. dixi, dictus, dalla radice deik), e una d. secondaria, quando ha luogo da una forma che sia già derivata (per es., lat. dictare, da dictus). Mentre la d. primaria avviene in genere per mezzo di ...
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Poetessa spagnola (Madrid 1918 - ivi 1998). La sua poesia è caratterizzata da una forte preoccupazione umanitaria che assume a volte i toni della testimonianza sociale. Sin dalla sua prima raccolta, Isla [...] ignorada (1950), risalta lo stile colloquiale, ricco di giochi verbali e frasi fatte. Tra le sue opere più significative si ricordano: Antología y Poemas del suburbio (1954); Todo asusta (1958); Ni tiro, ni veneno, ni navaja (1966); Poeta de Guardia ...
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ossitono
Ghino Ghinassi
Nelle parole o., cioè accentate sull'ultima sillaba di origine latina, l'uso dantesco non presenta divergenze sostanziali dall'uso moderno. Si può osservare, tutt'al più, in [...] alcuni vocaboli o in alcune forme verbali, un'alternanza tra tipo o. e tipo piano, che oggi è scomparsa. Così, per es., D. usa feo, rompeo, apparìo, fallìo, ecc., accanto alle corrispondenti forme o. (fé, ecc.); accanto a fa adopera l'epitetico fane; ...
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GAGGIA, Achille
Maurizio Reberschak
Nacque a Feltre, nel Bellunese, il 1° marzo 1875 da Bortolo e Maria Angelica Pauletti. Completati gli studi scolastici a Feltre e a Belluno, s'iscrisse all'Università [...] (1894-1934), Milano 1990, p. 28; s. 2, I, Segreteria dell'amministratore delegato G. Toeplitz (1916-1934), ibid. 1995, p. LIII; Verbali del CLN provinciale di Belluno (2 maggio 1945 - 31 ott. 1946), Belluno 1993, pp. 279, 308, 311, 317; L'azione del ...
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velinume
s. m. (spreg.) Il mondo esibito e fatuo delle veline televisive; i protagonisti e coloro che si adeguano alle regole e ai comportamenti di questo mondo.
• «La tv attuale non mi è congeniale: [...] è troppo hard, piena di risse verbali», ha aggiunto lo showman [Renzo Arbore] agli studenti durante l’incontro intitolato «Alto Gradimento», come il suo celebre programma radiofonico. «Da [Michele] Santoro in poi, in tv cercano tutti di sconfiggere o ...
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Poeta e operatore artistico ceco (Turnov 1925 - Třebič 1999). Dopo esordî poetici nel segno del surrealismo (raccolti poi in Textamenty "Textamenti", 1968) e dopo i primi poemi onomatopeici, si volse negli [...] anni Sessanta a una sperimentazione basata su sofisticati giochi fonici, incongrui assemblaggi verbali, frasi costruite ricucendo frammenti resi oscuri da precedenti cancellature (Pocta Jacksonu Pollockovi "Omaggio a Jackson Pollock", 1966; Závratě " ...
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CASATI, Felice
Agostino Borromeo
Nato a Milano nel 1581 la sua figura è stata rievocata dal Manzoni (I Promessi sposi, cap. XXXVI).
Non se ne conosce il nome da secolare, né è noto a quale ramo della [...] famiglia appartenesse: dai verbali del Consiglio generale di Milano risulta soltanto che aveva un fratello, di nome Antonio, "impiegato nel servigio della città" (Milano, Arch. stor. civico, Dicasteri, cart. 47, fasc. 4, 12 maggio 1646).
A ventidue ...
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verbale1
verbale1 agg. [dal lat. tardo verbalis, der. di verbum (v. verbo) «che riguarda la parola, il verbo»]. – 1. a. Di parole, che consiste di parole: offese v., in contrapp. a offese che si possono recare con atti, gesti, ecc.; con sign....
verbale2
verbale2 s. m. [sostantivazione dell’agg. prec., nel sign. 1 c, sull’esempio del fr. (procès) verbal]. – Documento redatto da un pubblico ufficiale, o da chi è investito di questa specifica funzione, allo scopo di attestare e ricordare,...