Alfabeto
A. Petrucci
G. Tamani
A.M. Piemontese
H. Gustavson
PARTE INTRODUTTIVA
di A. Petrucci
Ogni a. è un sistema di segni dotato, in quanto tale, di una forte valenza simbolico-figurativa, e quindi [...] in un fatto puramente figurativo, in cui colore e ornamentazione finiscono per prevalere, all'interno del discorso grafico, sul valore verbale dei segni.Il libro e l'epigrafia di età ottoniana seguirono e, in qualche misura, perfezionarono - ma anche ...
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Linguistica
Complesso di segni ciascuno dei quali indica un suono consonantico o vocalico di una lingua determinata.
L’antichità ha conosciuto vari sistemi di scrittura, ciascuno dei quali è giunto dalla primitiva fase ideografica a un grado più evoluto, in cui determinati segni hanno acquistato un ... ...
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Francesco De Renzo
Comunicare facilmente e con rapidità
L'alfabeto consiste in una serie di segni grafici, le lettere, che usiamo per rappresentare in forma scritta le parole e i suoni di una lingua, e costituisce una delle più importanti scoperte dell'umanità. Del resto, come vi orientereste in un ... ...
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alfabeto
alfabèto [Der. del lat. alphabetum, dal gr. alfábetos, comp. dei nomi delle due prime lettere] [ALG] [FAF] [INF] Un insieme finito di segni, con il quale sia possibile sviluppare un certo sistema di simboli o, come si dice usualmente, un linguaggio: v. logica: III 483 c. ...
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Le importanti scoperte archeologiche dell'ultimo decennio prebellico e il più approfondito esame che in seguito a queste si va facendo dei problemi connessi coll'origine e lo sviluppo degli alfabeti e degli altri sistemi di scrittura, obbligano a vedere sotto nuova luce il problema della formazione ... ...
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Caratteristiche della scrittura alfabetica. - Per una lunga serie di secoli l'antichità ha conosciuto varî sistemi di scrittura (v.), ciascuno dei quali, sia che fosse sorto e si fosse sviluppato indipendentemente, sia che avesse subito l'influsso di altri sistemi, è giunto dalla primitiva fase pittografica ... ...
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In senso generico, realizzazione concreta di un’attività, di un comportamento, di una situazione determinata.
Antropologia
Genere di eventi, quali riti, feste, carnevali, cerimonie, preghiere collettive, [...] al mondo della vita ordinaria esperita quotidianamente. Nelle p. gli individui, avvalendosi di linguaggi verbali e non verbali, mettono in scena miti e avvenimenti del passato e generi culturalmente riconosciuti, non semplicemente riproponendoli ...
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Pittore statunitense (Atlantic City 1927 - Encinitas, San Diego, 2006). Allievo di M. Shapiro alla Columbia University, e di J. Cage, K. passò da una fase iniziale di espressionismo astratto a una produzione [...] , dal 1958 è stato anche tra i primi ideatori di happening, environment e performance intese come strutture teatrali non verbali, ambientati in luoghi inusuali, grandi magazzini o parcheggi (Yard, 1961, riallestita nel 2024-25 al MACRO di Roma). Tra ...
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visiva, poesia Nella letteratura contemporanea, genere poetico sviluppatosi dagli anni Cinquanta in seno alle neoavanguardie artistiche europee su stimolo di una radicale revisione delle restrizioni poste [...] quali poesia concreta, poesia tecnologica, narrative art, videopoesia e poesia totale, in cui segno iconico e segno verbale concorrono a deformare ogni asse spaziotemporale ibridando poesia, web, teatro, musica e cinema. Rilevante anche l'apporto ...
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CUCCIONI, Tommaso
Marina Miraglia
È uno dei primi e più rinomati fotografi romani dell'Ottocento di cui conosciamo la data di morte (1864), ma non quella di nascita. Poiché, comunque, un ritratto fotografico [...] settantina, è presumibile che sia nato verso il 1790.
Le prime notizie biografiche sul C. si ricavano dai Verbali della Commissione artistica permanente della Calcografia camerale che, all'epoca della direzione del Valadier, nel biennio 1834-35, lo ...
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Disegnatore statunitense (Heide 1877 - New York 1968). Realizzò per l'editore W. R. Hearst tavole illustrate a colori con il titolo The Katzenjammer Kids pubblicate nel 1897 sul supplemento domenicale [...] tavola in una successione articolata di immagini diverse e usò in maniera organica il fumetto per raffigurare le espressioni verbali dei personaggi rappresentati. Nel 1913 D. trasferì i suoi protagonisti sul New York World dell'editore J. Pulitzer ...
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ULRICH von Ensingen
M. Ibsen
Architetto svevo, nato presumibilmente intorno al 1350, morto il 10 febbraio 1419 a Strasburgo, dov'era capomastro del duomo.
La prima attestazione documentaria di U. è [...] quinquennale per la direzione del cantiere del duomo (Vollmer, 1913, p. 564). Dal marzo 1394 il suo nome ricompare nei verbali della Fabbrica milanese, cui aveva offerto la propria opera; giunto in aprile e assunto il 15 novembre con un contratto di ...
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CRIVELLI, Ferdinando
Gian Luca Kannès
Figlio di Antonio, nacque a Bergamo il 16 giugno 1810, in una famiglia di modeste condizioni. Secondo il necrologio steso dal Ponzoni (1855), frequentò a Milano [...] al concorso di seconda classe per l'architettura (Bergamo, Arch. d. Accademia Carrara, VI, Fascicolo personale F. Crivelli; Ibid., Verbali della Commissione esami e premi 1811-1845).
Trasferitosi a Brera, conseguì nel 1832 il premio di invenzione al ...
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CARTARO, Mario
Fabia Borroni
Incisore anche cartografico, disegnatore e mercante di stampe, è con molta esattezza definito in un gruppo di documenti citati dallo Ehrle (p. 12) come "intagliator seu [...] fu ampiamente documentata dal Federici (p. 537), che rilevò anche che in due documenti autografi del gennaio 1581 con i processi verbali e gli inventari dell'eredità del Lafréry (Arch. di Stato di Roma) l'incisore si firmò con la "C.".
Origine ...
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FENOGLIO, Pietro
Guido Montanari
Nacque a Torino il 3 maggio 1865 da Giovanni e da Giacinta Guillot, entrambi della media borghesia sabauda; il padre, laureato in giurisprudenza, si occupava di amministrazione [...] fasc. 409; Arch. st. d. Banca d'Italia, Carte Beneduce, b. 28, e Esteri, b. 11, fasc. 8. A Genova, Arch. st. d. Ilva, Verbali del cda, 1917-1921, e Arch. st. d. Ansaldo, Carte Perrone, bb. 1034, 1040. Tra le fonti a stampa si vedano: Guida di Torino ...
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verbale1
verbale1 agg. [dal lat. tardo verbalis, der. di verbum (v. verbo) «che riguarda la parola, il verbo»]. – 1. a. Di parole, che consiste di parole: offese v., in contrapp. a offese che si possono recare con atti, gesti, ecc.; con sign....
verbale2
verbale2 s. m. [sostantivazione dell’agg. prec., nel sign. 1 c, sull’esempio del fr. (procès) verbal]. – Documento redatto da un pubblico ufficiale, o da chi è investito di questa specifica funzione, allo scopo di attestare e ricordare,...