Comunicazione
Pio Enrico Ricci-Bitti
La struttura della comunicazione
La comunicazione interpersonale (o faccia a faccia) può essere considerata come l'insieme dei fenomeni che permettono lo scambio [...] di un interlocutore di quanto possano fare le sue parole. Se vogliamo valutare l'efficacia relativa delle varie componenti verbali e non verbali di un messaggio dobbiamo tener conto cioè anche del tipo di comunicazione in atto: nel caso in cui si ...
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Metodologia di ricerca sviluppata nel campo delle scienze sociali per lo studio sistematico e oggettivo delle comunicazioni, o messaggi nell'accezione più ampia del termine, che persone e/o gruppi sociali [...] . del c. è quello di interpretare i simboli che costituiscono il contenuto delle comunicazioni, siano esse scritte o verbali (libri, giornali, documenti, discorsi ecc.) o di altro genere (radio, cinema, TV, pittura, musica, comportamenti gestuali ecc ...
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Pubblicità
S. Watson Dunn
sommario: 1. Introduzione. 2. La pubblicità come comunicazione: a) obiettivi della pubblicità; b) il processo di comunicazione pubblicitaria; c) ostacoli a un'efficace comunicazione [...] di tali idee gruppi diversi di lettori potranno essere più o meno ben disposti. Stampare in neretto o in corsivo i simboli verbali darà loro un'enfasi speciale, e potrà cambiarne il valore simbolico; anche il contesto in cui una parola viene usata ne ...
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Filosofia e semiotica
di Stefano Gensini
La nozione di comunicazione (dal lat. tardo e medievale communicatio, l'atto di mettere in comune con altri, di trasmettere a) ha un'ampia nel dibattito filosofico-linguistico [...] un linguaggio x, utilizzando il mezzo fisico richiesto dal codice (per es., il mezzo fonico-uditivo nel caso della verbalità, il mezzo grafico-visivo nel caso della scrittura ecc.) e tenendo conto di un sistema di circostanze esterne (contesto ...
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Filosofia e semiotica
di Stefano Gensini
La nozione di comunicazione (dal lat. tardo e medievale communicatio, l'atto di mettere in comune con altri, di trasmettere a) ha un'ampia nel dibattito filosofico-linguistico [...] un linguaggio x, utilizzando il mezzo fisico richiesto dal codice (per es., il mezzo fonico-uditivo nel caso della verbalità, il mezzo grafico-visivo nel caso della scrittura ecc.) e tenendo conto di un sistema di circostanze esterne (contesto ...
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Intervista
Roberto Fideli e Alberto Marradi
Definizioni di intervista
di Roberto Fideli
L'intervista è lo strumento di raccolta delle informazioni più diffuso nelle scienze sociali: secondo alcune stime [...] forma di conversazione nella quale due persone (e di recente più di due) s'impegnano in un'interazione verbale e non verbale nell'intento di raggiungere una meta precedentemente definita" (cfr. Matarazzo e Wiens, cit. in Trentini, Tassonomia..., 1980 ...
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Scrittore italiano (Siracusa 1908 - Milano 1966). Autore agli inizi oscillante tra i toni di una memoria proustiana e quelli di un realismo spesso crudo, V. finì per elaborare una forma di racconto fra [...] . Dopo Uomini e no, romanzo ispirato alla Resistenza italiana, nel quale l'immediatezza del contenuto lo portava a estreme crudezze verbali, V. ritrovò in parte questo accordo nel racconto Il Sempione strizza l'occhio al Fréjus (1947), nel romanzo Le ...
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Poeta gallese (Swansea 1914 - New York 1953). Autore di grande fascino e notorietà, anche per la sua vita disordinata, fu tra gli iniziatori di un 'nuovo romanticismo', con la contrapposizione di uno stile [...] al "classicismo" di cui erano accusati W. H. Auden e i poeti del suo gruppo. T. vi contrappose una forma di automatismo verbale e di deliberata retorica, cui fu condotto anche dal suo compiacimento per il suono delle parole. La sua poesia reca tracce ...
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Sport e comunicazione nella società moderna
Fabio Rossi
Antonio Ghirelli
Aldo Grasso
Fabio Ciotti
La lingua dello sport
di Fabio Rossi
Perché milioni di lettori, anche semicolti, comprendono e usano [...] a questa definizione, la lingua dello sport (preferisco lingua a linguaggio per fugare ogni equivoco riferimento a codici non verbali come quello corporeo) può ben essere detta speciale, nonostante i suoi stretti legami con quella comune e con altri ...
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Filosofia
Nella logica, il c. di un concetto è la sua comprensione (➔). In gnoseologia, si distingue in ogni atto conoscitivo il c. o materia, che è il dato, e la forma, il principio organizzatore del [...] del c. è quello di interpretare i simboli che costituiscono il c. delle comunicazioni, siano esse scritte o verbali (libri, giornali, documenti, discorsi ecc.) o di altro genere (radio, cinema, TV, pittura, musica, comportamenti gestuali ecc.), in ...
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verbale1
verbale1 agg. [dal lat. tardo verbalis, der. di verbum (v. verbo) «che riguarda la parola, il verbo»]. – 1. a. Di parole, che consiste di parole: offese v., in contrapp. a offese che si possono recare con atti, gesti, ecc.; con sign....
verbale2
verbale2 s. m. [sostantivazione dell’agg. prec., nel sign. 1 c, sull’esempio del fr. (procès) verbal]. – Documento redatto da un pubblico ufficiale, o da chi è investito di questa specifica funzione, allo scopo di attestare e ricordare,...