La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] persona del presente di volere: cfr. andar(e) via, vuol(e) tornare; e inoltre, per quanto riguarda /o/, nelle forme verbali che presentano una nasale nell’attacco dell’ultima sillaba: fan(no) tutti, prendon(o) parte, andiam(o) via.
L’italiano usa ...
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Il termine connettivo indica in linguistica ciascuna delle forme invariabili (congiunzioni, locuzioni, ecc.), che indicano relazioni che strutturano ‘logicamente’ i significati della frase e del testo [...] Ne consegue che, malgrado i suoi quarant’anni, in certe situazioni è ancora una bambina (Ferrari & Zampese 2000: 275)
Forme verbali come conseguire o forme nominali come il motivo è sono infatti variabili: il verbo può essere coniugato a tutti i ...
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I binomi irreversibili sono locuzioni composte da due parole appartenenti alla medesima categoria e unite da una congiunzione, che presentano solitamente un ordine fisso (equo e solidale, gratta e vinci) [...] (il diavolo e l’acquasanta, una coppia e un paio). Binomi nominali sono infine formati anche a partire da due temi verbali uniti dalla congiunzione e (mangia e bevi).
I binomi aggettivali e avverbiali sono meno frequenti di quelli nominali, ma pur ...
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L’italiano parlato a Torino condivide, con differenze diafasiche (➔ variazione diafasica), diastratiche (➔ variazione diastratica) e di frequenza d’uso, i principali tratti regionali delle varietà settentrionali. [...] appresso a + infinito, con valore continuo (ad es., è due ore che sono appresso a studiare);
(d) altre perifrasi verbali, con vari significati: fare che + infinito (cfr. Ricca 2002), dai valori di immediatezza o imminenzialità (ad es., faccio che ...
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Per reduplicazione espressiva (o raddoppiamento espressivo) si intende un fenomeno morfologico e sintattico che consiste nella ripetizione (solitamente totale) di un’unità lessicale; è usata soprattutto [...] è il caso dell’onomatopea ripetuta (➔ onomatopee e fonosimbolismo) che ha dato luogo al nome tran tran o della forma verbale che è all’origine di lecca lecca.
Solitamente la reduplicazione consiste nella copia della parola ripetuta, ma ci sono anche ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] conta 63 e virtute/-tude 27, pietà 13 e pietate/-tade 6, ecc.
Meno selettivo è Dante nel dominio della morfologia verbale e della morfosintassi. Per es., nel poema, le seconde persone singolare del presente indicativo escono in -i, ma, specie in rima ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] o dopo un suono palatale (figliuolo → figliolo: XIII sec.); iera, ierano → era, erano (inizio del XIV sec.); in forme verbali rizotoniche del tipo leva ← lieva, copre ← cuopre la riduzione è dovuta a un conguaglio radicale (sulle forme rizoatone del ...
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Vicino Oriente antico. Liste lessicali e tassonomie
Hermann Hunger
Alfonso Archi
Liste lessicali e tassonomie
Mesopotamia
di Hermann Hunge
Evoluzione delle liste lessicali
Le liste costituiscono un [...] il sumerico divenne una lingua morta, ossia all'inizio del II millennio. Tali liste contengono per lo più forme verbali, ma talvolta registrano anche intere frasi. La diversa struttura delle due lingue emerge chiaramente quando lo stesso vocabolo ...
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L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] soggettive, frasi, ➔ oggettive, frasi. Verranno trattati in questa voce gli usi in cui l’infinito è complemento di sintagmi non verbali. In particolare, l’infinito può essere retto da un aggettivo (11), un nome (12) e una preposizione (13):
(11) … il ...
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La lingua italiana dei segni (o lingua dei segni italiana), spesso chiamata con la sigla LIS, è la lingua adottata nella comunicazione dalle persone italiane sorde che si riconoscono membri di una comunità [...] nello spazio neutro dopo il segno nominale, poi viene reduplicato.
Con l’➔accordo verbo-persona si identificano tre classi verbali: nella prima rientrano quei segni che hanno come luogo di articolazione il corpo del segnante, non esprimono l’accordo ...
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verbale1
verbale1 agg. [dal lat. tardo verbalis, der. di verbum (v. verbo) «che riguarda la parola, il verbo»]. – 1. a. Di parole, che consiste di parole: offese v., in contrapp. a offese che si possono recare con atti, gesti, ecc.; con sign....
verbale2
verbale2 s. m. [sostantivazione dell’agg. prec., nel sign. 1 c, sull’esempio del fr. (procès) verbal]. – Documento redatto da un pubblico ufficiale, o da chi è investito di questa specifica funzione, allo scopo di attestare e ricordare,...