Amore
Emilio Pasquini
Guido Favati
. Per eccellenza il termine-chiave dello Stilnovo, fin dagli esordi al centro del lessico di D., anche perché la possibilità di considerarlo quasi costantemente personificato [...] amore dello Spirito (III 6); tace invece questa accezione nel secondo regno. Sarà poi l'etterno amore che pose in atto l'Incarnazione del Verbo (Pd VII 33); l'Amore / che l'uno e l'altro [il Padre e il Figlio] etternalmente spira (X 1); l'amor ch'a ...
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Il linguaggio dei segni
William C. Stokoe
Gli animali comunicano in molti modi assai complessi. Per esempio, i nostri parenti più vicini nel regno animale, gli scimpanzé, in alcuni momenti gesticolano [...] è che il soggetto o l'oggetto di un'azione, oppure entrambi, possono essere incorporati nella produzione di un segno indicante un verbo. Ciò vuol dire che un unico segno può rappresentare un'intera frase. Più avanti sosterremo che tale possibilità è ...
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superbia e superbi
Fiorenzo Forti
La s., nella dichiarazione dell'ordinamento del Purgatorio, è presentata da Virgilio, insieme con l'invidia e con l'ira, come uno dei tre modi per cui l'amore di elezione [...] ragiona, usa il segno del quinto caso; poi ripiglia un'altra volta la terza persona nel secondo tempo di questo verbo ‛ mostro ', ‛ mostrava ' dicendo altre quattro volte in capo al primo verso di ciascun terzetto et ultimamente in tre versi chiude ...
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Col termine burocratese si indicano, con accezione negativa, lo stile comunicativo e il linguaggio inutilmente complicato utilizzati da amministrazioni e istituzioni pubbliche nelle comunicazioni (prevalentemente [...] ’uso dell’enclisi pronominale con l’indicativo o il congiuntivo: dicesi, trattasi, vedasi.
Tra le forme implicite del verbo, il participio presente è spesso utilizzato in funzione verbale (la circolare avente per oggetto, spesso con anteposizione del ...
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Non è facile dare una definizione di analisi grammaticale. L’espressione potrebbe infatti riferirsi ed essere utilizzata a buon diritto per qualunque tipo di analisi, cioè di esame o osservazione minuziosa, [...] tra due tempi del passato come ho pranzato e pranzavo; sull’avverbio infine ricorda che «non tutti gli avverbi modificano un verbo (o un aggettivo) [...]; certi modificano l’intera frase» (1977: 37).
Sull’onda di queste suggestioni, e con alle spalle ...
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Con il termine iato (lat. hiatus «apertura») si intende una sequenza di due vocali eterosillabiche, in cui cioè ciascuna delle due vocali mantiene il valore di nucleo sillabico (➔ sillaba): appare iato, [...] cui possono seguire vocali iniziali in parole funzionali, per es., articoli (il, un, una) o di altra categoria lessicale (verbi, nomi, ecc.).
Diamo qui qualche esempio per illustrare la rilevanza statistica del fenomeno: sento una grande anima in te ...
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perfettamente
Alessandro Niccoli
. L'avverbio è quasi esclusivo del Convivio, dove compare 31 volte (3 nella Vita Nuova, una nel Paradiso); appare in ogni caso come vocabolo del linguaggio dottrinario [...] 20 (per cui v. PERFETTO), III II 1, IV 9, XIII 9, XV 7, IV XI 1, XVI 4, XXI 1, XXIV 2.
Se determina verbi indicanti attività pratiche, p. esprime l'idea che esse vengono svolte " in modo ineccepibile ": Cv I VI 4 se 'l servo non conosce la natura del ...
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dintorno
Riccardo Ambrosini
1. Con funzione di preposizione e valore di " intorno a ", d. occorre in Vn XXXIX 4 per lo lungo continuare del pianto, dintorno loro [gli occhi] si facea uno colore purpureo, [...] di verso, in If XII 73, Pg XXIX 147 e Pd XXI 139; in rima, in Pd XIII 12).
Per lo più, come avverbio, d. dipende da verbi quali ‛ cingere ' (If IX 32 cigne dintorno la città dolente; XVIII 3; XXXI 8 su per la ripa che 'l cinge dintorno; Pg IX 50 vedi ...
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LEVITA, Elia (Ēlīyyāh ben Āshēr ha-Lēwī)
Umberto Cassuto
Drammatico ebreo, nato a Neustadt presso Norimberga nel 1472. Venuto giovane in Italia, dimorò dapprima a Padova, poi a Venezia, e quindi, dalla [...] trad. lat., Basilea 1525); Lūaḥ bĕ-Diqdūq ha-Binyānīm wĕ-ha-Pĕ‛ālīm "Tavole grammaticali delle coniugazioni e dei verbi" (perdute); Sēfer ha-Harkābāh "Il libro della composizione", sulle forme grammaticali anomale (Roma 1518; trad. lat., Basilea 1525 ...
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MIMICA
Raffaele Corso
. Etnologia. - Per i primitivi la mimica è un mezzo d'espressione, che ora serve a rafforzare il linguaggio articolato, e ora, invece, a sostituirlo completamente. La sostituzione [...] hanno varietà e ricchezza di segni speciali: sanno esprimere mimicamente i nomi di ogni genere, proprî e comuni, i pronomi, i verbi, le particelle; e combinando, poi, la mimica del corpo con quella del capo e delle braccia sanno fare dei lunghi ...
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verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), e soprattutto in alcune frasi negative...
verbo-visivo
agg. Che si avvale della parola e dell’immagine. ◆ Siccome invece [Hugo] Pratt è stato grande artista soprattutto in quanto narratore a fumetti (e se a qualcuno l’espressione può parere ancora riduttiva, «narratore verbo-visivo»),...