Contrariamente a ciò che avviene per altre lingue (per es., francese, tedesco, inglese), non è abituale periodizzare l’italiano. Tuttavia il concetto di italiano antico, opposto a quello di italiano moderno [...] complemento preposizionale, in (4) c. e (4) d. un avverbio. In tutti gli esempi il soggetto posposto segue immediatamente il verbo e, quando il verbo è composto con un ausiliare o semiausiliare (modale), si trova dopo l’ausiliare (semo in 4 d.) o il ...
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Torquato Tasso, Prose - Premessa
Francesco Flora
Una capacità di alta prosa, anche strettamente speculativa, è da dire ovvia nei grandi poeti, ed è talora non so che garanzia della loro poesia, specie [...] che pure serba qualcosa di arcano in quella specie di vuoto silenzio che lo ha preceduto. E qui il passaggio dal verbo narrativo della prima persona («ho udito», «ho sentito») alla terza («spesso è battuta un'ora») isola quel suono con uno spontaneo ...
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Etnico è un termine (si tratta di solito di un aggettivo, ma anche di un nome) indicante l’appartenenza a una nazione, un popolo, una regione, una città: ad es., romano in rapporto a Roma o milanese in [...] designare la lingua o il dialetto corrispondente: il francese (l’articolo può mancare se l’etnico è introdotto da verbi come parlare, scrivere o se è retto da in: parlare francese, tradurre in francese). La medesima forma sostantivata, generalmente ...
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ma
Mario Medici
Ugo Vignuzzi
Le 1142 attestazioni della voce nelle opere di D. sono così distribuite: 45 nella Vita Nuova, 66 nelle Rime (più 7 nelle Rime dubbie), 323 nel Convivio, 506 nella Commedia, [...] li quali non amore umano, ma divino era inspirato in amare lei; Vn XXV 3 non volgari ma litterati poete queste cose trattavano; c) verbi: If III 51 non ragioniam di lor, ma guarda e passa; Pg III 97 Non vi maravigliate, ma credete; IX 48 non stringer ...
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CATANI, Tommaso
Simonetta Barbini
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Nato a Firenze il 7 dic. 1858 da Germano e da Maria Francia, dopo aver studiato presso gli scolopi nel collegio La Grande Magnolia della città natale, a 17 anni [...] verbali che negli aggettivi, le elisioni, le forme apostrofate; frequenti le doppie particelle pronominali contratte; preferito nei verbi l'uso delle scempie in luogo delle consonanti doppie, e frequenti quelle varianti cosiddette antiche o poetiche ...
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etterno (eterno)
Carlo Chirico
Termine molto usato da Dante. Esplicita e decisiva la conferma della grafia ‛ etterno ': il Parodi, con riferimento alla '21, scriveva: " che... nei testi del Convivio [...] Santo, " cioè Dio in quanto amore " (Chimenz) è definito etterno spiro in Pd IV 36 e XI 98, etterno amore, ad opera del quale il Verbo di Dio si fece carne, in Pd VII 33; altrove (Pg III 134) l'etterno amore è " l'amore di Dio ", " la grazia di Dio ...
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Il superlativo è insieme al comparativo (➔ comparativo, grado) un grado degli ➔ aggettivi e degli ➔ avverbi, che segnala che la proprietà espressa dall’aggettivo o dall’avverbio è intensificata al massimo [...] la gerarchia che si incontra tipicamente con i procedimenti alterativi (➔ alterazione), seppur con la notevole eccezione dei verbi.
Tuttavia, anche alla luce della sua estrema produttività, molto più vicina a quella della flessione prototipica (cfr ...
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SCIALOJA, Antonio Maria
Domenico Cecere
– Nacque a Procida il 6 luglio 1744 (non nel 1748, come si legge in alcuni elenchi delle vittime della repressione realista del 1799) da Donato e da Rosa Schiano, [...] Nicola. Per l’istruzione dei figli di quest’ultimo scrisse una grammatica latina e una Epitome dell’uso dei verbi latini, rimasta inedita ma forse destinata alla pubblicazione (il manoscritto era conservato dal nipote omonimo, il noto economista e ...
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L’ellissi (dal gr. élleipsis «mancanza»; in lat. ellipsis) è una figura retorica che consiste nell’omissione di un segmento discorsivo entro un’unità globale, che sia recuperabile attraverso l’integrazione [...] ) e la collegano apertamente alla reticenza. Dante mostra un uso preponderante di ellissi grammaticali di varia natura nella Commedia, come l’omissione ripetuta del verbo dire nei dialoghi (e io a lui; ed elli a me; questo io a lui; ecc.), o di altri ...
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I vezzeggiativi sono alterati (➔ alterazione) che hanno un significato attenuativo con forte componente affettiva. Attraverso il vezzeggiativo il parlante vuole in genere esprimere la propria vicinanza [...] ), che è tuttavia di uso comune e semplicemente diminutivo in nomi come viuzza, venuzza, pagliuzza o verbi come tagliuzzare. L’effetto pragmatico vezzeggiativo è evidente negli alterati da basi nominali (tesoruccio, bambinuccia), aggettivali ...
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verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), e soprattutto in alcune frasi negative...
verbo-visivo
agg. Che si avvale della parola e dell’immagine. ◆ Siccome invece [Hugo] Pratt è stato grande artista soprattutto in quanto narratore a fumetti (e se a qualcuno l’espressione può parere ancora riduttiva, «narratore verbo-visivo»),...