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inforsarsi

Enciclopedia Dantesca (1970)

inforsarsi Angelo Adami Verbo parasintetico coniato da D. su ‛ forse ', " avverbio che significa dubitazione " (Buti), analogamente a ‛ indovarsi ', ‛ insemprarsi ' e simili; vale, quindi, " essere [...] in dubbio ". Ricorre soltanto in Pd XXIV 87, ove D. dichiara a s. Pietro di aver ben compreso l'essenza della Fede: esta moneta... / Sì ho, sì lucida e sì tonda, / che nel suo conio nulla mi s'inforsa, ... Leggi Tutto

posporre

Enciclopedia Dantesca (1970)

posporre Antonio Lanci Verbo di uso raro, esclusivo del Paradiso; vale " mettere in seconda posizione ", cioè " dare minore importanza ": XII 129 ne' grandi offici / sempre pospuosi la sinistra cura, [...] " considerai meno importante " la cura delle cose temporali; XIV 131 Forse la mia parola par troppo osa, / posponendo il piacer de li occhi belli, " per il fatto che io pospongo al diletto del canto di ... Leggi Tutto

sonniferare

Enciclopedia Dantesca (1970)

sonniferare Luigi Vanossi Il verbo, che vale " sonnecchiare ", compare nel Fiore, per indicare il simbolico assopimento dello Schifo: que' s'avea fatto un capezzale / d'un fascio d'erba e sì sonniferava [...] (XXV 4). Corrisponde a someillier del Roman de la Rose (v. 3675): " Il ot, en leu de chevecel, / A son chief, d'erbe un grant moncel, / E començoit a someillier ". Ricorre nella prosa del Sacchetti Trecentonovelle: ... Leggi Tutto

incarcerato

Enciclopedia Dantesca (1970)

incarcerato Vincenzo Valente Il verbo è usato per esprimere l'immagine dell'anima chiusa nel corpo come in una prigione: l'anima è legata e incarcerata per li organi del nostro corpo (Cv II IV 17). L'idea, [...] prima che negli scrittori cristiani, era nei classici: " ex hac vita quasi carcere migramus " (Cic. Somn. Scip. 1); " exanimes artus invisaque claustra timentem / carceris antiqui " (Lucano VI 721-722). In ... Leggi Tutto

parcere

Enciclopedia Dantesca (1970)

parcere Il verbo, di cui si ha un solo esempio, in. Rima ricalca anche nel costrutto il modulo latino: non è pareggio da picciola barca / quel che fendendo va l'ardita prora, / né da nocchier ch'a sé [...] medesmo parca (Pd XXIII 69), " qui sibi parcat ", cioè " che si risparmi " (Ottimo), " che non si voglia esercitare " (Buti). È questo uno dei luoghi in cui D. più decisamente afferma la grandiosità del ... Leggi Tutto

recalcitrare

Enciclopedia Dantesca (1970)

recalcitrare Lucia Onder Il verbo propriamente vale " resistere come cavalli allo sprone ", e compare nel senso di " opporsi ", " fare opposizione " nelle parole del Messo celeste ai diavoli della città [...] di Dite: If IX 94 Perché recalcitrate a quella voglia / a cui non puote il fin mai esser mozzo, / e che più volte v'ha cresciuta doglia? Il termine, attinto dal linguaggio scritturale (" Durum est tibi ... Leggi Tutto

abellir

Enciclopedia Dantesca (1970)

abellir Gianluigi Toja Verbo provenzale, che vale " piacere ": è nel primo degli otto versi pronunciati nel suo parlar materno (Pg XXVI 117) dal trovatore Arnaut Daniel: Tan m'abellis vostre cortes [...] deman (XXVI 140; cfr. v'abbella, in Pd XXVI 132). È presumibile riecheggiamento dell'incipit di una delle più note canzoni di Folchetto di Marsiglia, Tan m'abellis l'amoros pensamen, citata da D. come ... Leggi Tutto

assennare

Enciclopedia Dantesca (1970)

assennare Il verbo è usato solo una volta, in lf XX 97 Però t'assenno che, se tu mai odi / originar la mia terra altrimenti, / la verità nulla menzogna frodi, e vale " porre nel senno ", " insegnare [...] ", come intesero già i commentatori trecenteschi: " t'insegno e faccioti savio e cauto " (Buti); " idest moneo vel doceo te " (Benvenuto). Accettabile la variante t'asegno (" ti significo ", " ti comunico ... Leggi Tutto

gradarsi

Enciclopedia Dantesca (1970)

gradarsi Luigi Vanossi Il verbo appare in Fiore XLII 6 che, s'i' mi fosse al tutto a te gradato, / certana sie ch'i' ti verre' fallato. Corrisponde al francese greer (cfr. anche Roman de la Rose 3177, [...] 3469), termine del diritto feudale che significa " accordare ", " concedere ". Qui ‛ g. a uno ' avrà il valore di " fare atto di sottomissione ", o, come spiega il Parodi, " obbligarsi al suo volere, legarsi ... Leggi Tutto

dinanzare

Enciclopedia Dantesca (1970)

dinanzare Luigi Vanossi Il verbo appare in Detto 394 E chi di lui è preso, / sì vuol ch' e' sia appreso / d'ogne bell'ordinanza / che 'l su' bellor dinanza, dove ha il valore di " aumentare ", " accrescere [...] ", " far progredire ". È formato da ‛ dinanzi ', sul francese devancier (non attestato nel Roman de la Rose, ma comune ad es. nel Tresor di Brunetto), secondo il modello di ‛ avanzare ' da ‛ avanti ' (cfr. ... Leggi Tutto
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Vocabolario
vèrbo
verbo vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), e soprattutto in alcune frasi negative...
verbo-visivo
verbo-visivo agg. Che si avvale della parola e dell’immagine. ◆ Siccome invece [Hugo] Pratt è stato grande artista soprattutto in quanto narratore a fumetti (e se a qualcuno l’espressione può parere ancora riduttiva, «narratore verbo-visivo»),...
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