Dispiace non poter dire meglio quanto si è già detto, ma in modo, a quanto pare, insoddisfacente per chi ci scrive. Allo stato attuale dei fatti di lingua, il sistema verbale dell'italiano fa a meno (è [...] difettivo) del participio passato di alcuni verb ...
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Non crediamo che le grammatiche italiane serie siano così categoriche: in taluni casi si limitano a descrivere le situazioni più comuni, sostenute da un lungo uso e dunque elette a norma. In particolare, l’uso del congiuntivo nelle subordinate è di ...
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Andiamo per punti.1 – assicurare transitivo, nell’accezione di ‘rendere certo, o stabile e durevole’: con l’oggetto (“capacità”) della cosa che viene resa certa e il termine a favore del quale viene data certezza (le, cioè l’Unione europea)2 – assic ...
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Il pronome ne non necessita per forza di un quantificatore. - Vuoi il caffè? - Sì, grazie, lo voglio o no, grazie, non ne voglio. Soluzioni perfette. - Sì, ne vorrei un po', grazie. Ottimo, voglio una parte determinata di un potenziale insieme “caff ...
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Nel caso di istigare (dal latino instigare) la tradizione poetica dal Cinquecento all'Ottocento ha dettato l'accentazione sulla seconda i, nelle forme accentate sulla radice, per cui abbiamo istìgo, istìghi, istìga, istìgano, in conformità con quant ...
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A me colpisce, a me diverte, a me sbalordisce, ai bambini non disturba... La lingua parlata ha una sua grammatica, che tende a sovrapporsi a quella scritta fortemente colloquiale, in cui i fenomeni di messa in rilievo del fuoco logico o emotivo dell ...
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Nel parlato e nello scritto più sorvegliati, nel caso descritto da chi ci ha posto il quesito (tecnicamente: coreferenza del soggetto del verbo della reggente e soggetto del verbo della subordinata), la [...] subordinata completiva oggettiva assume la for ...
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Se emergono problemi nell’uso dell’ausiliare, si tenga conto che, quando siamo in presenza dell’accoppiata verbo modale (in questo caso, potere) + infinito, una soluzione certa esiste. È sufficiente adoperare [...] l’ausiliare che il verbo normale, se usat ...
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Sì, si tratta di nomi collettivi. Infatti, vi sono in italiano alcuni suffissi che tipicamente si associano ai nomi collettivi, come «-ame, -ime e -ume, che già in epoca latina (-amen, -ĭmen, -umen) si [...] staccarono dal verbo per legarsi al nome, in mod ...
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Tra i casi particolari della sintassi del periodo vi è quello in cui nella reggente compaia il condizionale presente di un verbo indicante desiderio, volontà, opportunità: vorrei che..., desidererei che..., [...] pretenderei che..., sarebbe opportuno (con ...
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verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), e soprattutto in alcune frasi negative...
verbo-visivo
agg. Che si avvale della parola e dell’immagine. ◆ Siccome invece [Hugo] Pratt è stato grande artista soprattutto in quanto narratore a fumetti (e se a qualcuno l’espressione può parere ancora riduttiva, «narratore verbo-visivo»),...
verbo linguistica Nella grammatica tradizionale, parte del discorso che indica azione, stato, o divenire, in contrapposizione al nome, che indica sostanza o qualità; variabile secondo la flessione verbale, cioè la coniugazione, l’insieme delle...
verbo
Alessandro Niccoli
Il termine ha più valori. In primo luogo, designa la " parola " in quanto voce significativa, segno convenzionale che fa parte di un sistema linguistico; designa, inoltre, il " concetto ", ciò che la mente concepisce...