finito [part. pass. di finire]. - ■ agg. 1. [giunto o condotto a termine: ho qui il lavoro f.] ≈ compiuto, concluso. ↔ cominciato, iniziato. ● Espressioni: fam., farla finita → □. 2. a. [di opera, lavoro, [...] la materia è per sé stessa f.] ≈ imperfetto, incompiuto, incompleto, limitato. ↔ illimitato, infinito. ‖ perfetto. 5. (gramm.) [di modo del verbo che distingue la persona, il numero e il tempo] ↔ infinito. ■ s. m., solo al sing. (filos.) [ciò che è ...
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finzione /fin'tsjone/ s. f. [dal lat. fictio -onis, rifatto secondo il verbo fingere]. - 1. [atto, o abitudine, di fingere: sarà meglio parlare senza f.] ≈ doppiezza, falsità, (non com.) fintaggine, (lett.) [...] infingimento, ipocrisia, simulazione. ↔ franchezza, lealtà, onestà, schiettezza, sincerità. 2. (estens.) [cosa che si fa o si dice fingendo: non gli credere, è una f.] ≈ bluff, bugia, falsità, finta, menzogna, ...
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cherubino (ant. e poet. cherubo /'kɛrubo/ o /ke'rubo/) s. m. [dal lat. eccles. cherubin pl. (lat. mediev. cherub sing.), trascriz. dell'ebr. kĕrūbīm, pl. di kĕrūb, etimologicamente affine al verbo accado [...] karābu "pregare"]. - 1. (teol.) [spirito alato facente parte del secondo coro della prima gerarchia angelica]. 2. (estens.) a. [spirito alato in genere] ≈ angelo. b. [bambino o giovinetto di bellezza fine ...
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vece /'vetʃe/ s. f. [dal lat. vecis, genit. (accus. vecem, abl. vece; non è documentato il nomin.), "vicenda, cambio, sorte"]. - 1. (ant., poet.) [il mutare, l'avvicendarsi di cose e fatti diversi: I miserandi [...] di persona o pronome, in sostituzione di altra persona; più frequente con grafia unita, seguito da un nome, un pronome o un verbo: in v. del direttore mi ha ricevuto un caporeparto; invece di fragole mi diede lamponi] ≈ al posto di, in luogo di. 2 ...
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amore /a'more/ s. m. [dal lat. amor -ōris]. - 1. [sentimento di viva affezione verso una persona] ≈ ↑ adorazione, culto, idolatria, passione. ↓ affetto, (non com.) affezione, amorevolezza, attaccamento, [...] ’ingl. (e da lì, talora, anche nella lingua com.), tuttavia, i tre concetti vengono a volte confusi. L’abuso del verbo amare e del sost. a., per l’appunto soprattutto nel linguaggio cinematografico, si spiega anche con la maggior estensione semantica ...
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seme /'seme/ s. m. [lat. sēmen sēmĭnis, della stessa radice se- del verbo serĕre "seminare"]. - 1. a. (bot.) [ovulo fecondato che dà origine a una nuova pianta: semi di cocomero; s. commestibili] ● Espressioni: [...] semi di zucca [semi da sgranocchiare salati e abbrustoliti] ≈ (region.) bruscolini, (region.) brustolini. b. (fam.) [ovulo fecondato contenuto nell'acino dell'uva] ≈ (tosc., non com.) fiocine, Ⓣ (bot.) ...
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arrivare [lat. ✻arripare, propr. "giungere a riva"]. - ■ v. intr. (aus. essere) 1. [raggiungere il luogo stabilito, toccare il termine di un viaggio, il traguardo di una gara e sim.: la zia arriverà da [...] luogo nel quale si arriva è il medesimo in cui si trova (o si è trovato o si sta per trovare) chi usa il verbo stesso: sono venuto fin qui per niente?; zitti, sta venendo qualcuno!; quando ci si annoia, il momento d’andarsene non viene mai; è venuto ...
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acciocché (o acciò che) cong. [grafia unita di acciò che], lett. - [con lo scopo di (con il verbo al cong.): acciò che 'l duca stesse attento, Mi puosi 'l dito su dal mento al naso (Dante)] ≈ [→ ACCIÒ]. ...
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potere¹ /po'tere/ (ant. podere) s. m. [uso sost. del verbo potere²]. - 1. a. [proprietà in base alla quale si è in grado di compiere o meno qualcosa, con la prep. di: avere il p. di cambiare una situazione] [...] ≈ capacità, facoltà, possibilità, potenzialità. ‖ mezzo, modo. b. [proprietà non comune: dicono che quell'uomo abbia p. paranormali] ≈ dono, dote, facoltà, risorsa, virtù. ‖ talento. c. [capacità di influire ...
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malgrado (non com. mal grado) [grafia unita di mal grado, propr. "cattivo gradimento"]. - ■ s. m., ant. [senso di afflizione: io riavrò colei che è meritatamente mia, mal grado che voi n'abbiate (G. Boccaccio)] [...] ; riuscirono m. tutto] ≈ (lett.) a dispetto di, (lett.) a onta di, nonostante. ■ cong. [anche se, seguito da un verbo al cong.; non com. nella forma m. che: m. fosse già tardi lo accompagnammo] ≈ (lett.) ancorché, benché, nonostante, quantunque ...
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verbo linguistica Nella grammatica tradizionale, parte del discorso che indica azione, stato, o divenire, in contrapposizione al nome, che indica sostanza o qualità; variabile secondo la flessione verbale, cioè la coniugazione, l’insieme delle...
verbo
Alessandro Niccoli
Il termine ha più valori. In primo luogo, designa la " parola " in quanto voce significativa, segno convenzionale che fa parte di un sistema linguistico; designa, inoltre, il " concetto ", ciò che la mente concepisce...