visiva, poesia Nella letteratura contemporanea, genere poetico sviluppatosi dagli anni Cinquanta in seno alle neoavanguardie artistiche europee su stimolo di una radicale revisione delle restrizioni poste [...] i campi semantici di ciascun apporto fondendo letteratura alta e cultura pop. Alla ricerca poetico-visiva e alle sperimentazioni verbo-visuali condotte negli anni Sessanta e Settanta da E. Isgrò, L. Pignotti, A. Spatola, E. Miccini, G. La Rocca ...
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CAELATURA
M. Cagiano de Azevedo
La glossa greca corrispondente - non traduzione - è τόρευσις, cioè l'arte di incidere il metallo - in particolare l'argento - e prende nome dallo strumento di lavoro, [...] gli specchi incisi - e ne è conferma un iscrizione (C. I. L., xiv, 4098), ove l'autore firma con il verbo cailavit - o le ciste, cosi come gli oggetti provenienti dai varî "tesori" (v.) sulla scorta delle precisazioni pliniane circa la suppellettile ...
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grafica
Michela Santoro
La forza delle immagini moltiplicata migliaia di volte
Manifesti, stampe artistiche e stampe pubblicitarie: la grafica circonda il nostro quotidiano anche quando noi non ci facciamo [...] il termine graffito. C'è di più: il nostro scrivere ha affinità, grazie all'anello di collegamento offerto dal latino, con il verbo greco skariphèuo, che vuol dire "scalfire", proprio perché indicava l'abbozzo di un segno o di un disegno fatto con lo ...
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Scrittore e critico d'arte, nato a Roma il 21 giugno 1860, morto a Capodimonte (Napoli) l'8 luglio 1930.
Studioso di Giorgione (Firenze 1894) e di pittura veneta (v. il Catalogo delle regie gallerie di [...] nuova estetica italiana (donde la conclamata fraternità di cammino col Croce), sostenne la legittimità della critica in quanto "verbo dell'autenticità e della cronologia", pervenendo ad una sorta di contemplazione platonico-sensuale dell'opera d'arte ...
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Apologeta cristiano. Nacque verso la metà del II sec., probabilmente in Atene, da genitori pagani.
Avido di sapere, viaggiò molto; dopo aver visitato la Grecia, l'Italia, la Siria, la Palestina, l'Egitto, [...] quale si esortano i pagani ad ascoltare la voce del Verbo, in una prima parte si confutano la mitologia, il profeti; è preferibile, quindi, ascoltare direttamente da essi la voce del Verbo, che ha rivelato all'uomo tutta la verità. Dopo aver risposto ...
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GUERRI, Pietro
Emanuela Bianchi
Secondo dei tre figli di Lorenzo e di Caterina Fabiani, nacque il 2 ott. 1865 a Montevarchi in provincia di Arezzo. Ebbe tra i suoi insegnanti presso la scuola tecnica [...] Zocchi.
Da questa congerie culturale il G. derivò l'oscillazione continua tra le istanze accademiche veriste e il verbo sintetico di Novecento, mostrandosi ben informato sul simbolismo europeo e sul gusto decorativo, filtrato specie attraverso l ...
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Vedi PROPLASMATA dell'anno: 1965 - 1973
PROPLASMATA (v. vol. vi, p. 492)
Red.
Il significato del termine p. quale "bozzetto", usato da Plinio (Nat. hist., xxxv, 155), che lo riprende da Varrone, si può [...] caratteri greci corsivi: ΗΡΩΝ. Questa deve essere ritenuta firma dell'artista. Il fatto che non sia seguita dal verbo (ἐποίησεν o simili) sembra coerente col carattere provvisorio e preliminare dell'opera. Infatti la figura è interamente risultante ...
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Ogni cosa che il soggetto percepisce come diversa da sé ed esterna, quindi tutto ciò che è pensato, in quanto si distingue sia dal soggetto pensante sia dall’atto con cui è pensato (per lo più contrapposto [...] costituisce il soggetto grammaticale e quella che rappresenta l’oggetto dell’azione costituisce il complemento diretto del verbo, ossia il complemento oggetto. Nelle lingue indoeuropee con declinazione quest’ultimo è indicato dal caso accusativo ...
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Vedi SARDOS dell'anno: 1966 - 1973
SARDOS (v. vol. vii, p. 49)
F. Barreca
Secondo Tolemeo (iii, 3, 2), un famoso tempio di S. esisteva, in età imperiale romana, sul lato meridionale del Golfo di Oristano; [...] , ecc.), quel tempio era dedicato al dio Sid il cui nome, che vien fatto derivare dalla stessa radice semitica del verbo sdh (= cacciare), è documentato sia in Fenicia sia a Cartagine, dove un'epigrafe lo attesta strettamente connesso con Melqart. La ...
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Vedi MARMORARIUS dell'anno: 1961 - 1973
MARMORARIUS
I. Calabi Limentani
Lo scultore in marmo era detto a Roma m. (faber), e lapidarius; più raramente sculptor, scalptor, o in modo generico artifex (v.); [...] lavoro di marmo; negotiator marmorarius (G.I.L., VI, 33886) il commerciante di marmo, o di oggetti marmorei.
Nelle iscrizioni il verbo marmoravit non indica quasi mai l'azione del marmorarius ma quella del committente (cfr. C.I.L., vi, 229, 597; ii ...
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verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), e soprattutto in alcune frasi negative...
verbo-visivo
agg. Che si avvale della parola e dell’immagine. ◆ Siccome invece [Hugo] Pratt è stato grande artista soprattutto in quanto narratore a fumetti (e se a qualcuno l’espressione può parere ancora riduttiva, «narratore verbo-visivo»),...