Nel cristianesimo, l’unione sostanziale della natura umana e della natura divina realizzata in Cristo: il dogma è intimamente connesso con quello della Trinità, con il quale è proposto come uno dei «due [...] dell’i., anche indipendentemente dal peccato originale, è di comunicare all’umanità di Cristo la gloria dell’unione con il Verbo di Dio. Nella teologia moderna sono frequenti i tentativi di conciliazione tra le due opinioni.
Nel pensiero moderno non ...
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subordinazionismo Nella storia del dogma, concezione del rapporto trinitario che introduce fra le tre persone (in particolare tra il Padre e il Figlio) una subordinazione di dignità e potenza.
Nei primi [...] si escludono forse Clemente e Origene) come derivante da inferiorità di natura, ma piuttosto dal fatto che il Verbo è concepito come strumento, ministro di Dio nell’opera della creazione.
Una dottrina radicalmente subordinazionistica, con riferimento ...
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Vescovo di Antiochia (dal 260); condannato e deposto come eretico (268) da un concilio di vescovi, rimase sul seggio per l'appoggio di Zenobia, regina di Palmira; ma quando il regno palmireno decadde per [...] , e la sua dottrina cristologica che identifica la persona di Gesù Cristo con quella d'un uomo e considera l'unione di questo col Verbo come una unione puramente morale. Alcuni seguaci di P., detti anche paulianisti, durarono fino al sec. 4º. ...
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Trinità Nella teologia cattolica, mistero riguardante l’intima costituzione di Dio; enunciato con la frase «un Dio unico in tre persone»: afferma un’unica natura o essenza della divinità, la quale sussiste [...] degli Apostoli. Ma nel Vangelo di s. Giovanni, che fin dai primi versetti presenta Gesù come l’incarnazione del Figlio o Verbo di Dio, si può vedere anche un’allusione alla processione dello Spirito nelle frasi di Gesù: «Io pregherò il Padre ed ...
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Teologo (n. Laodicea 310 circa - m. 390 circa), fu uno dei massimi oppositori dell'arianesimo, ma le sue posizioni cristologiche vennero condannate in vari sinodi. Proprio con lui ha inizio una nuova fase [...] umanità una propria anima razionale e rendendo tra l'altro difficile spiegare come questa si redima se non assunta dal Verbo (anche per lui solo ciò che è assunto è redento). A. intendeva dunque l'Incarnazione come semplice assunzione della "carne ...
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BARTOLOMEO di Trento
Angelico Ferrua
Scarse notizie e per lo più autobiografiche si hanno di questo scrittore domenicano, nato con ogni probabilità a Trento nei primi anni del sec. XIII da genitori [...] suoi tempi.
Così apprendiamo dall'epilogus in gesta Sanctorum che "a domino Innocentio IIII primo die electionis suae me cum verbo pacis ad dominum Fridericum augustum imperatorem missus" (sici da G. Abate, p. 270 n. 8), con allusione alle trattative ...
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SINERGISMO (dal gr. συνεργέω "collaboro")
Con questa parola fu definito l'atteggiamento di Melantone di fronte al problema, della funzione che possono esercitare il libero arbitrio e le opere nell'economia [...] Lutero, ad affermare sempre più chiaramente che il libero arbitrio umano doveva entrare, a fianco della grazia del Verbo, come elemento attivo nell'economia della salvezza e a far sua la formula erasmiana "liberum arbitrium facultatem esse applicandi ...
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BOEZIO, Anicio Manlio Torquato Severino
Claudio Leonardi
Nacque a Roma verso il 480. Suo padre, Flavio Narsete Manlio Boezio, console nel 487, morì quando il figlio non aveva ancora compiuto la sua [...] nestoriana e ancor più eutichiana. Il teopaschismo rientra in quest'ultima, dal momento che presuppone l'unità di natura in Cristo, Verbo incarnato, e da questa deduce la morte di Dio: lasciava almeno adito a derivazioni in tal senso la formula "unus ...
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BONAVENTURA da Bagnoregio, santo
Raoul Manselli
Nacque a Civita di Bagnoregio, nella Tuscia romana, da un medico di elevata condizione familiare, Giovanni di Fidanza, e da Maria di Ritello. Battezzato [...] créature de Dieu, a cura di T. Mouiren; III, La corruption du péché, a cura di Ph. Delhaye e L. Hamelin; IV, L'incarnation du Verbe, a cura di B. Carra de Vaux; V, La grâce du Saint-Esprit, a cura di J.-P. Rezette; VI, Les remèdessacramentels, a cura ...
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culto
Adriano Favole
Gli atti con cui l'uomo venera divinità e forze sovrannaturali
Preghiere, cerimonie, riti e pellegrinaggi sono presenti in gran parte delle società umane. A partire da credenze [...] assicurarsi la loro benevolenza e di accrescere così il benessere della comunità stessa. Il termine culto deriva dal verbo latino còlere, che significa "coltivare" ma anche "onorare", "venerare", "trattare con rispetto".
Il culto può essere interno o ...
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verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), e soprattutto in alcune frasi negative...
verbo-visivo
agg. Che si avvale della parola e dell’immagine. ◆ Siccome invece [Hugo] Pratt è stato grande artista soprattutto in quanto narratore a fumetti (e se a qualcuno l’espressione può parere ancora riduttiva, «narratore verbo-visivo»),...