LURAGHI, Giuseppe Eugenio
Nicola Crepax
Nacque a Milano il 12 giugno 1905, da Felice e da Giuditta Talamona, ultimo di quattro figli.
La famiglia era esponente di quella parte del ceto medio cittadino, [...] , creata anch'essa ex novo, non era nella possibilità di porre rimedio.
Nel corso del 1973 si esaurì il rapporto tra il L. e i vertici dell'IRI. Verso la metà di quell'anno si era aperto un contenzioso tra l'Alfa Romeo da una parte, l'IRI e il CIPE ...
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LAMPERTICO, Fedele
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Vicenza il 13 giugno 1833 da Domenico e da Angela Valle, di nobile famiglia.
La famiglia paterna, che un biografo definisce "doviziosa" e dedita a lucrose [...] 1861 dopo avergli dato cinque figli, due dei quali morti subito dopo la nascita - rinsaldò la collocazione del L. al vertice della scala sociale cittadina.
Formato dal magistero dello Zanella e dal conseguente interesse per le teorie rosminiane, il L ...
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PINELLI, Francesco
Alessia Ceccarelli
PINELLI, Francesco. – Nacque a Genova verosimilmente tra il quarto e il quinto decennio del XV secolo, da Silvestro. Il nome della madre non è noto.
La famiglia [...] giovane età).
Il patrimonio personale di Pinelli e così pure i suoi legami con l’aristocrazia spagnola, con il vertice amministrativo e finanziario del Regno di Castiglia divennero infatti di primaria grandezza con l’avvio del pontificato Cybo. Anni ...
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AGNELLI, Umberto
Giuseppe Berta
Nacque a Losanna, in Svizzera, il 1° novembre 1934, ultimo dei sette figli di Edoardo e di Virginia Bourbon del Monte di San Faustino (dopo Clara, Giovanni, Susanna, Maria [...] in un certo senso, suo erede designato. Contestualmente fu varato il progetto di un nuovo assetto di vertice, con la divisione in quattro raggruppamenti principali (produzioni automobilistiche, produzione di veicoli industriali e di trattori, ricerca ...
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CAMBI, Ettore
Stefano Sepe
Nacque a Poggibonsi (Siena) il 22 febbr. 1881 da Tommaso e da Luisa Razzi. Secondo di tre figli, di famiglia operaia (il padre era conciatore), frequentò la scuola tecnica [...] delle direttive politiche del regime in materia di finanza pubblica fu assai rilevante.
Oltre a disimpegnare la sua opera al vertice della Ragioneria generale, il C. ebbe un largo numero di incarichi in enti e aziende. Dalla seconda metà degli anni ...
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BONO, Gaudenzio
Piero Bairati
Nato a Torino il 17 maggio 1901 da Stefano, impiegato delle Poste e telegrafi, e da Giuseppina Caire, si formò nel periodo di intensa industrializzazione dell'area metropolitana [...] venne affidata la carica di direttore generale. Nella struttura piramidale della FIAT, la direzione rappresentava il vertice che coordinava il lavoro delle singole divisioni e direzioni, svolgendo contemporaneamente funzioni di gestione strategica e ...
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GUALINO, Riccardo
Francesco Chiapparino
Nacque a Biella, il 25 marzo 1879, da Giuseppe, titolare di una piccola azienda di oreficeria destinata ad avere un certo sviluppo nei primi decenni del nuovo [...] il G. e Oustric arrivarono, seppure per brevi periodi e controllando molto parzialmente le leve del potere effettivo, a occupare i vertici di imprese quali la Peugeot, la Tobler o, in Italia, la Cinzano. Ciò permise loro di garantire con i nomi di ...
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LARDEREL, Florestano (Francesco Floriano) de
Michele Lungonelli
Nacque a Livorno il 6 apr. 1848 da Francesco Federico e Paolina La Motte.
Laureatosi in scienze naturali all'Università di Pisa nel dicembre [...] , dato che con le figlie Adriana e Federiga risultò in possesso del 61,1 per cento delle azioni emesse. Al vertice societario fu posto il genero Ginori Conti, che riunì nella sua persona le cariche di presidente e di amministratore delegato.
Le ...
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DI NEGRO, Ambrogio
Rodolfo Savelli
Nacque a Genova nel 1519, figlio di Benedetto.
Il padre apparteneva al ramo dei Di Negro di Banchi, antica famiglia di nobiltà cittadina, impegnata nelle attività [...] .
Il terreno era ormai pronto per la sua nomina a governatore, che avvenne il 15 giugno del 1569: era ormai al vertice della Repubblica ed era cosciente della posizione di sue.;esse ormai raggiunta; in un raro appunto lasciato in uno dei suoi libri ...
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CERBONI, Giuseppe
Riccardo Faucci
Nacquea Marciana Marina, nell'isola d'Elba, il 24 dic. 1827, da Spirito, impiegato nel commissariato della Guerra del governo granducale presso il comando di Portoferraio, [...] alle sue teorie. Il C. si convinse così di aver posto le basi per un nuovo sistema di pensiero, al cui vertice stava la "logismologia", ossia la scienza dei principi primi del comportamento razionale dell'uomo nella società, da cui si diramano l ...
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vertice
vèrtice s. m. [dal lat. vertex -tĭcis, der. di vertĕre «volgere»]. – 1. a. Il punto più alto: il v. di una montagna, di un picco roccioso (ma più com. cima, vetta); Qual masso che dal vertice Di lunga erta montana ... (Manzoni); il...
verticismo
s. m. [der. di vertice]. – Tendenza, nell’ambito di un’organizzazione politica, economica o sindacale, a conferire il potere decisionale a pochi alti dirigenti, cioè al vertice, lasciando estranei l’apparato e la base: accusare...