ILLICA, Luigi
Johannes Streicher
Nacque il 9 maggio 1857 a Castell'Arquato, presso Piacenza, dal notaio Diogene (1816-92) e da Geltrude Zappieri. Dopo studi irregolari al ginnasio di Piacenza e in un [...] . 1891 con notevoli consensi, quando però la carriera dell'I. aveva già compiuto quella svolta che lo avrebbe portato ai vertici della notorietà intorno al volgere del secolo.
Nel frattempo, infatti, egli si era avvicinato al teatro d'opera: nel 1886 ...
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CASTAGNONE, Riccardo
Salvatore De Salvo
Nacque a Brunate (Como) il 10 sett. 1906 da Mario e Luisa Prati. Proveniente da una famiglia benestante (il padre era avvocato), poté dedicarsi nel contempo agli [...] 1936 a Vienna dalle edizioni Universal, venne eseguita alla Scala da Carl Schuricht. La fama del C. raggiunse vertici elevati in Italia ed all'estero, al pari delle sue interpretazioni pianistiche e clavicembalistiche, mentre continuava l'attività ...
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DE ANDRÉ, Fabrizio Cristiano
Paolo Somigli
Cantautore italiano, nacque a Genova, nel quartiere di Pegli, il 18 febbraio 1940 da genitori benestanti di origini piemontesi. Il padre, Giuseppe De André, [...] per dissensi col partito, proseguì nel decennio successivo la propria attività manageriale; ricoprì incarichi di primo piano ai vertici di Eridania nel gruppo Monti e fu poi dirigente dell’editoriale di controllo del Resto del Carlino e della ...
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CRIVELLI, Giovanni Battista
Maurizio Padoan
Nacque a Scandiano (Reggio Emilia) alla fine del sec. XVI. Ebbe presuinibilmente la sua prima formazione musicale nella cattedrale di Reggio Emilia, ove condusse [...] della festività dell'Assunzione (la ricorrenza più importante dell'anno) del 1642 che, - grazie al C. -, raggiunse vertici paragonabili soltanto a quelli relativi agli anni precedenti la peste del 1630. In occasione di questa festività il C., in ...
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FONTANA, Giovanni Battista, detto Giovanni Battista del Violino
Rodolfo Baroncini
Nacque a Brescia nel 1589 da "ms. Stefano" e da "mad.a Margaritta", come risulta da una polizza d'estimo da lui inviata [...] . Ben lungi dall'avere un intento puramente acrobatico, la maestria violinistica, che qui per altro tocca uno dei massimi vertici dell'epoca, completa e arricchisce il discorso musicale. Nelle sonate a due e a tre lo sfoggio virtuosistico dà adito ...
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CONTIN (C. di Castelseprio), Giuseppe
Raoul Meloncelli
Figlio di Francesco e di Eleonora Förster, nacque a Venezia il 1° genn. 1835. Avviato allo studio del pianoforte e della teoria dalla madre, che [...] e arie da camera.
In questi anni, quando orinai la sua fama di compositore e di interprete aveva raggiunto i più alti vertici di popolarità, il C. entrò in rapporti di grande familiarità con Wagner, che espresse in varie occasioni ammirazione per il ...
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CANIGLIA, Maria
Alessandra Cruciani
Nacque a Napoli il 3 maggio 1905 da Roberto e da Erminia Simonelli. Iniziati gli studi musicali nel conservatorio della sua città, fu allieva per il canto di P. A. [...] capacità di soggiogare il pubblico grazie ad un temperamento impetuoso e comunque sempre convincente. Giunta in questi anni ai vertici della popolarità e raggiunta la maturità come artista e come donna (aveva sposato nel 1939 il compositore e ...
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ALBINONI, Tomaso
Riccardo Nielsen
Compositore, figlio secondogenito di Antonio e di Lucrezia Fabris, nacque a Venezia il 6 giugno 1671. Di famiglia benestante ed elevata per rango sociale nella borghesia [...] dodici Sonate a violini, violone e cembalo Op. VI (Amsterdam 1711 circa) la musicalità albinoniana raggiunge i suoi vertici espressivi nel perfetto equilibrio tra valori formali e contenuto, specie nellaXII Sonata,che in questo senso rappresenta un ...
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MARCHESI (cavaliere de Castrone marchese della Rajata), Salvatore
Daniele Carnini
Nacque a Palermo il 15 genn. 1822, forse da famiglia di antica nobiltà (il titolo marchionale di Rajata, già della famiglia [...] " si può rintracciare nel repêchage siciliano dei canti Le sei sorelle. Se dunque la carriera da cantante non fu condotta ai vertici, e quella da insegnante si svolse all'ombra del talento della moglie, rimase al M. il terreno della versificazione e ...
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FRIETSCHE (Fricci), Antonietta
Alessandra Cruciani
Nata a Vienna l'8 genn. 1840 da Antonio e da Antonia Ogringer, iniziò lo studio della musica al conservatorio di Vienna, ove, all'età di dodici anni, [...] che non temeva di incorrere in disuguaglianze e squilibri tra i vari registri; tali qualità le consentirono di raggiungere vertici altissimi nei ruoli di Norma, Lucrezia Borgia e lady Macbeth, in cui dominò incontrastata le scene, soggiogando il ...
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vertice
vèrtice s. m. [dal lat. vertex -tĭcis, der. di vertĕre «volgere»]. – 1. a. Il punto più alto: il v. di una montagna, di un picco roccioso (ma più com. cima, vetta); Qual masso che dal vertice Di lunga erta montana ... (Manzoni); il...
verticismo
s. m. [der. di vertice]. – Tendenza, nell’ambito di un’organizzazione politica, economica o sindacale, a conferire il potere decisionale a pochi alti dirigenti, cioè al vertice, lasciando estranei l’apparato e la base: accusare...