Poeta e operatore artistico ceco (Turnov 1925 - Třebič 1999). Dopo esordî poetici nel segno del surrealismo (raccolti poi in Textamenty "Textamenti", 1968) e dopo i primi poemi onomatopeici, si volse negli [...] ricucendo frammenti resi oscuri da precedenti cancellature (Pocta Jacksonu Pollockovi "Omaggio a Jackson Pollock", 1966; Závratě "Vertigini", 1968). Nella produzione successiva N. recuperò il senso pieno della parola, sia pure usata per imbastire ...
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Cendrars, Blaise
Arnaldo Colasanti
Pseudonimo di Frédéric-Louis Sauser Hall, poeta e scrittore svizzero, di madre scozzese, nato a La Chaux-de-Fonds, Neuchâtel, il 1° settembre 1887 e morto a Parigi [...] ), oppure le inquadrature taglienti delle vischiose poesie di Feuilles de route (1924) implicano radicalmente quel giudizio di "film di vertigini e di angosce solitarie" con cui furono poi letti due romanzi importanti, Le plan de l'aiguille (1929) e ...
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Scrittore, nato a Milano il 15 febbraio 1874. Laureatosi in legge a Pavia, entrò negli uffici della amministrazione provinciale di Milano, di cui è segretario generale. Aveva già pubblicato due volumi [...] : L'Esilio (Milano 1906); L'Ellissi e la spirale (ivi 1915); La luminaria azzurra (ivi 1918); Cavalcata delle vertigini (Foligno 1924); Gigi di purità (ivi 1927); Beatitudini (Roma 1933); Avventure dei meridiani e dei paralleli (Milano 1934); Nostra ...
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WESENDONK (Wesendonck), Mathilde, nata Luckemeyer
Giuseppe Gabetti
Poetessa tedesca, nata a Elberfeld il 23 dicembre 1828, morta a Traunblick sul lago di Traun il 31 agosto 1902. È soprattutto nota [...] musiche del Tristano, la figura di lei appare trasfigurata, creatura d'amore che pur nel fuoco dei sensi e nelle vertigini senza limiti della passione splende d'una sua inconsunta perenne luce interiore. Ma i pochi documenti che si posseggono di lei ...
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PARRONCHI, Alessandro
Luca Lenzini
PARRONCHI, Alessandro. – Figlio unico di Augusto, notaio, e di Annunziata Paoletti, nacque il 26 dicembre 1914 a Firenze, dove trascorse l’intera esistenza, a parte [...] (Sentimento del tempo) e di Montale (Le occasioni), maestri sentiti come divergenti e complementari – il primo con le sue «vertigini di senso», il secondo con lo «scavo esistenziale» (L. Baldacci in P., in Novecento passato remoto. Pagine di critica ...
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CHIESA, Francesco
Paolo Petroni
Discendente di una famiglia di artisti, nacque a Sagno, presso Chiasso, nel Mendrisiotto (Canton Ticino), il 5 luglio 1871 da Innocente e da Maddalena Bagutti.
Il nonno, [...] lusinghe del decadentismo dannunziano, altri si soffermarono sulla sua perfezione tecnica ed Ettore Romagnoli parlò di "virtuosismo che dà le vertigini", pregio e limite di quei versi, in cui la vena autentica e libera del C. appare solo a tratti ...
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DOVIZI, Bernardo, detto il Bibbiena
Giorgio Patrizi
Nacque a Bibbiena, nel Casentino, il 4 agosto 1470 da Francesco e da Francesca Nutarrini.
Secondo alcune fonti la sua famiglia sarebbe stata tra le [...] porpora. Fu in questo periodo che la salute di D., alquanto delicata, mostrò segni di peggioramento con febbri e vertigini: appena rimesso, fu impegnato dai lavori del concilio lateranense già interrotto per la inorte di Giulio II. Contemporaneamente ...
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MANZONI, Alessandro
Piero Floriani
Nacque a Milano il 7 marzo 1785 in una casa sui Navigli, in contrada S. Damiano 20 (oggi via Visconti di Modrone 16); la madre era Giulia Beccaria e il padre legale [...] soffrì particolarmente la sconfitta di Napoleone a Waterloo. Ciò aggravò i sintomi di nevrosi già affiorati a Parigi: vertigini e agorafobia, per testimonianze sue e d'altri. Legato al Paese, rifiutò di collaborare alla Biblioteca italiana, dicendosi ...
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Marco Bussagli
Futurismo
«È dall’Italia che noi lanciamo per il mondo questo nostro
manifesto di violenza travolgente
e incendiaria col quale fondiamo
oggi il futurismo»
(Filippo Tommaso Marinetti)
Il [...] , basato su linee rette; il futurismo è interamente curvo: cerchio diventa ellissi e poi elica, «movimento fino alle vertigini». Rifacendosi a Eraclito, nel secondo manifesto i futuristi dichiaravano: «Il gesto per noi non sarà più un momento fermato ...
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L'esperienza letteraria
Alberto Guasco
«Generazioni ne ho vedute molte...»
I confini di un problema
«Uomini, persone: generazioni ne ho vedute molte succedersi o variare da quelle originarie e via via [...] in cerca d’un bilanciamento tra slanci corporali, erotici, e misticismo, continua oscillazione tra gli abissi del peccato e le vertigini della grazia; fino a prospettare un divino che si dispiega nella fisicità dell’amore umano, meglio, in vere e ...
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vertiginare
v. intr. [der. di vertigine] (io vertìgino, ecc.; aus. avere), raro. – Avere le vertigini, provare una sensazione di vertigine, di capogiro: in certi momenti però, tutt’a un tratto, la sua povera testa vertiginava, e il libro le...
vertigine
vertìgine s. f. [dal lat. vertigo -gĭnis, che aveva anche il sign. di «capogiro», spec. nella locuz. vertigo capĭtis, parallela all’ital. «giramento di testa»]. – 1. ant. o letter. Rivolgimento in senso circolare, rotazione, soprattutto...