VescovodiAntiochia (dal 260); condannato e deposto come eretico (268) da un concilio divescovi, rimase sul seggio per l'appoggio di Zenobia, regina di Palmira; ma quando il regno palmireno decadde per [...] degli ortodossi, sentenziò che la casa episcopale "fosse consegnata a coloro, ai quali i vescovi d'Italia e di Roma l'avessero attribuita". In forza di questa sentenza, di grande interesse per la storia delle relazioni fra lo stato romano e la Chiesa ...
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VescovodiAntiochia e martire a Roma sotto Traiano (festa, nella Chiesa greca, 20 dicembre; nella latina, 1º febbraio). Tradotto a Roma dalle autorità romane scrisse, durante il viaggio, sette lettere: [...] alle chiese di Smirne e di Filadelfia, ove pure s'era fermato, e al vescovodi questa, di Cassobola, e risposta di lei; ai Tarsensi; ai Filippesi; agli Antiochiani; al diacono Erone diAntiochia) è opera di un semiariano; altre presunte lettere di ...
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VescovodiAntiochia (n. Melitene, Armenia Minore - m. Costantinopoli 381); eletto mentre era in atto una violenta reazione ariana alle decisioni del Concilio di Nicea, M. prese un atteggiamento conciliante, [...] M., sostituito dall'ariano Euzoio; si determinò allora nella chiesa antiochena quella situazione che sfociò, al ritorno di M. dall'esilio (362), all'epoca dell'imperatore Giuliano, nello scisma. M. conobbe nuovamente a due riprese (365-367 e 369-378 ...
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VescovodiAntiochia, di origine tracia, ariano, era tra i fautori di Demofilo di Costantinopoli. Eletto (376) durante lo scisma meleziano vescovodiAntiochia, fu deposto nel 381 in virtù di una legge [...] circostanze D. si isolò dalla fazione ariana, e sostenne che, la paternità di Dio datando dalla nascita temporale del Verbo, Dio non poteva esser chiamato Padre prima di questa creazione. Era la dottrina distintiva della setta che da lui prese il ...
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VescovodiAntiochia (m. 250), morto in prigione, o, secondo un'altra tradizione, decapitato per la fede; fu sepolto nel cimitero cristiano della città; le reliquie, portate nel sobborgo di Dafne da Gallo [...] (351-54), furono poi rimosse (362) da Giuliano l'Apostata. Festa, 24 gennaio ...
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Ottavo vescovodiAntiochia dopo gli apostoli (fra il 180 circa e il 211); alcuni suoi scritti, perduti, sono ricordati da Eusebio. Festa 14 maggio in Oriente, 30 ott. in Occidente. ...
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Vescovo ariano di Costantinopoli (n. Arabisso fine del 3º sec. - m. Costantinopoli 370). Vescovodi Germanicia nella Commagene (331), nel 357 era eletto vescovodiAntiochia, per succedere all'ariano Leonzio. [...] rigido (anomeismo), dovette perciò tener testa ai semiariani sostenuti dall'imperatore; nel 360 però passava con Acacio di Cesarea a sostenere l'omeismo e sottoscriveva la formula di Rimini-Costantinopoli. Costanzo lo fece chiamare allora al seggio ...
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(lat. L. Domitius Aurelianus). - Imperatore romano (214 o 215 - 275 d.C.). Proclamato imperatore, A. si dedicò con ammirevole energia e capacità a restituire ordine e sicurezza alla compagine imperiale, [...] chiamato a intervenire in una questione ecclesiastica e contro l'eretico vescovodiAntiochia, Paolo di Samosata, dichiarò legittimo il vescovo riconosciuto dai vescovi d'Italia e di Roma. Al cristianesimo non fu però favorevole. Fu ucciso da alcuni ...
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Ormisda, santo
Teresa Sardella
Nacque a Frosinone, figlio di Giusto. Fu diacono della Chiesa romana sotto il pontificato di Simmaco, del quale fu il successore. Fu eletto papa il 20 (e non il 27 come [...] in conflitto anche a proposito dell'elezione del vescovodiAntiochia. Alla fine, l'imperatore riuscì a imporre un presbitero di Costantinopoli, Paolo. In nome di una giurisdizione di Costantinopoli su Antiochia, l'imperatore pretendeva anche che l ...
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ignaziano
agg. – Relativo a un santo di nome Ignazio: l’epistolario i., quello di s. Ignazio di Antiochia, vescovo e martire a Roma all’epoca dell’imperatore Traiano. Più comunem., di s. Ignazio di Loyola (1491-1556), anche con riferimento...