LEANDRO di Siviglia
Fratello maggiore del più celebre Isidoro (v.), che venne da lui educato, fu monaco, indi circa il 576 divenne arcivescovo di Siviglia, dove morì nel 599 o 600, avendo a successore [...] il fratello. Come vescovo, molto fece per convertire i Visigoti dall'arianesimo al cattolicismo; e appunto Ermenegildo, da lui convertito e in lotta col padre, il re Leovigildo, lo mandò a Costantinopoli in cerca d'aiuto. Qui L. conobbe Gregorio ...
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Denominazione assunta dalla Chiesa greca, che afferma di essere la custode della fede espressa dai sette concili ecumenici, per caratterizzarsi e contrapporsi alla Chiesa romana.
Le Chiese ortodosse
[...] che ha il diritto di organizzarsi autonomamente, scegliendo i propri vescovi, compreso il patriarca o il metropolita o l’arcivescovo che ne è a capo. Il patriarca ecumenico diCostantinopoli rivendica il diritto esclusivo di concedere l’autocefalia ...
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Padre della Chiesa (Cesarea di Cappadocia 335 circa - Nissa 394 circa), uno dei "grandi Padri cappadoci". Buon conoscitore di Platone e profondamente influenzato da Origene, ma anche da Metodio d'Olimpo, [...] studio della Bibbia e degli scrittori ecclesiastici. Basilio, divenuto vescovodi Cesarea (370), lo fece eleggere a Nissa, ma il secondo concilio ecumenico diCostantinopoli (381): tanto che Teodosio designò la sua fede come modello di ortodossia. G. ...
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Scrittore ecclesiastico (n. Antiochia 350 circa - m. 428), vescovodi Mopsuestia. Condiscepolo di s. Giovanni Crisostomo, si dedicò in modo particolare all'esegesi biblica secondo i principî della Scuola [...] che lo ravvicina al pelagianesimo. L'imperatore Giustiniano lo dichiarò eretico, e la condanna fu confermata dal II Concilio diCostantinopoli (553). Dei suoi scritti andati in gran parte perduti a seguito della condanna, ci restano, per lo più in ...
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Romano (m. 972), forse della famiglia dei Crescenzî; vescovodi Narni, fu eletto papa (965) su designazione dei messi imperiali. Venuto poco dopo in urto coi Romani e cacciato, rientrò a Roma con l'appoggio [...] favorì in ogni modo; nel 967 incoronò il giovane Ottone II, nel 972 celebrò il matrimonio di questo con Teofano, figlia dell'imperatore diCostantinopoli; organizzò i vescovadi tedeschi per favorire la diffusione del cristianesimo verso l'Oriente. ...
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Pietro Canepanova (m. Roma 984), vescovodi Pavia, fu eletto papa nel 983 per imposizione dell'imperatore Ottone II; ma poco dopo la morte di questo (7 dic. 983) i Romani si ribellarono e richiamarono [...] l'antipapa Bonifacio VII, del partito dei Crescenzî, che, eletto già dal 974, si era rifugiato a Costantinopoli. Cosicché nei primi mesi del 984 G. fu deposto e rinchiuso in Castel S. Angelo, dove fu ucciso. ...
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Nativo di Segni (m. 672), fu il successore di Eugenio I (657) mentre imperversava l'eresia monotelita. S'adoperò per ristabilire i rapporti con l'Impero d'Oriente e, pur rimanendo il dissidio, Costante [...] II gli fece visita (663) a Roma, mentre il nome di V. era nuovamente scritto nei dittici diCostantinopoli. Costituì in Inghilterra la gerarchia nominando vescovodi Canterbury il monaco greco Teodoro. Festa, 27 gennaio. ...
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Diplomatico, umanista e teologo (Venezia 1507 - Verona 1565); fu oratore a Mantova presso il card. Ercole Gonzaga, ambasciatore in Francia presso Carlo V (1543), podestà a Padova (1547 e 1559), bailo a [...] Costantinopoli (1549), ambasciatore a Roma (1555); svolse inoltre numerose missioni e ambascerie occasionali. Creato cardinale (1561) da Pio IV, quindi vescovodi Verona (1562), fu legato pontificio al Concilio di Trento (1563) ed ebbe parte ...
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(gr. Τρία Κεϕάλαια) Nome con cui si designavano nel 5°-6° sec. gli scritti di Teodoro di Mopsuestia, quelli di Teodoreto di Ciro e una lettera di Iba vescovodi Edessa, più o meno apertamente favorevoli [...] all’eresia nestoriana. La loro condanna da parte dell’imperatore Giustiniano e del Concilio diCostantinopoli del 553 provocò una veemente opposizione divescovi africani (che scomunicarono papa Vigilio), dell’Illirico e della Dalmazia; nell’Italia ...
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Ecclesiastico (634 circa - 733); vescovodi Cizico, accettò il monotelismo; ma successivamente, eletto (715) patriarca diCostantinopoli, tornò all'ortodossia, condannò il monotelismo e fu l'anima della [...] resistenza al decreto contro le immagini (726), emanato da Leone III Isaurico. Per questo fu deposto (730). Ha lasciato trattatelli teologici. Festa, 12 maggio ...
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macedoniano
agg. [dal lat. Macedonianus]. – Relativo a personaggi storici di nome Macedonio. In partic., macedoniani, eretici semiariani della seconda metà del sec. 4°, che non riconoscevano la divinità assoluta dello Spirito, così detti forse...
lettera
lèttera (o léttera) s. f. [lat. lĭttĕra; come sinon. di epistŭla il latino adoperava il pl. littĕrae; cfr. il gr. γράμμα, pl. γράμματα, nei due sign]. – 1. a. Ciascuno dei segni con cui si rappresentano graficamente i suoni delle vocali...