Vescovo-principe di Trento (Issogne, Val d'Aosta, 1599 - Trento 1658); coadiutore dal 1620 dello zio Carlo Gaudenzio, gli successe (1629) nel vescovato-principato di Trento. Sotto il suo governo, caratterizzato [...] dagli scandali per i suoi tentativi di far riconoscere dalla Curia romana la sua relazione con Claudia Particella, si fecero sempre più manifesti i segni della decadenza economica e materiale del principato, ...
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Vescovo e cronista (n. Limica, od. Ginzo de Limia, Spagna, 395 circa - m. 470 circa). Vescovo di Aquae Flaviae (ora Chaves) nel 427, partecipò alla vita politica del suo tempo. Scrisse un Chronicon - prosecuzione [...] dell'omonima opera di s. Girolamo - che abbraccia gli anni dal 379 al 468: esso è documento importantissimo per la storia della Spagna e in particolare della Galizia, specie dopo la sua conquista ad opera ...
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Vescovo di Sebaste in Armenia (n. 356 circa - m. dopo il 377); discepolo di Ario, fu tra i fautori del semiarianesimo, e venne perciò in polemica con l'amico Basilio di Cesarea, disputando sulla divinità [...] dello Spirito Santo. Dopo la rottura con Basilio, divenne capo dei macedoniani. La sua importanza però sta nell'aver introdotto il monachesimo nell'Armenia romana e nel Ponto; accusato di tendenze manichee, ...
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Vescovo di Neocesarea (Neocesarea, Ponto, 213 circa - ivi 270 circa); amico di Origene, ne ricorda la figura in un bellissimo discorso; tra le sue opere, la Regola della fede (῎Εκϑεσις τῆς πίστεως), importante [...] per il problema della penitenza nella Chiesa dei primi secoli, una metafrasi sull'Ecclesiaste (dai manoscritti attribuita a Gregorio Nazianzeno) e un libro A Teopompo sulla impassibilità e passibilità ...
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Vescovo (340) di quella città (m. dopo il 365), discepolo e successore di Eusebio di Cesarea. Sostenne in varî concilî l'arianesimo, per quanto in forma mitigata, cercando di uniformarsi alle mire teologico-politiche [...] di Costanzo, deposto dalla maggioranza del concilio di Seleucia (359). Consacrò S. Cirillo di Gerusalemme, ma venne a contrasto con lui per la questione della supremazia delle due sedi palestinesi ...
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Vescovo (378) di Berea di Siria (m. centenario o più, 433 circa). Combatté Apollinare di Laodicea, partecipò al concilio di Costantinopoli (381), sostenne Flaviano di Antiochia, per cui papa Damaso lo [...] escluse dalla comunione; vi fu riammesso da Innocenzo I, che gl'impose di ristabilire nei dittici il nome di S. Giovanni Crisostomo, da A. fieramente avversato nel sinodo della Quercia (403) ...
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Di origine sarda (m. nel 370 o 371); fu eletto alla diocesi di Vercelli nel 345. Oppostosi alla politica filoariana dell'imperatore Costanzo, fu esiliato (355) a Scitopoli e poi in Cappadocia. Restituito a Vercelli nel 361, lottò contro Aussenzio, usurpatore della sede milanese. Gli fu attribuito il simbolo atanasiano Quicumque; ci sono pervenute tre sue lettere. Festa, 16 dicembre ...
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Vescovo di Durham (Bury St. Edmunds 1287 - Auckland 1345). Coprì elevate cariche durante il regno di Edoardo III; ambasciatore alla corte pontificia, ad Avignone (1330 e 1333), dove incontrò il Petrarca. [...] I manoscritti da lui raccolti andarono dispersi dopo la morte. È autore del Philobiblon, apologia del libro e della bibliofilia, stampato per la prima volta a Colonia nel 1473 ...
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Vescovo (sec. 2º) di Antiochia (169). Delle molte sue opere, ci sono rimasti solo tre libri Ad Autolycum, di carattere apologetico; l'opera, lucido e fedele specchio delle dottrine antiochene, è importante [...] soprattutto per la dottrina trinitaria (vi compare per la prima volta il termine trinità); T. è il primo a considerare il Nuovo Testamento come testo ispirato ...
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Vescovo (m. dopo il 433) di questa città (Mabbūg), partecipò al concilio di Efeso (431), nel quale avversò s. Cirillo, e dopo il quale continuò a sostenere Nestorio con tanta intransigenza, da rompere [...] i rapporti anche con Giovanni d'Antiochia, dopo la sua riconciliazione con Cirillo; perciò fu esiliato alle miniere di Famothis, in Egitto, ove morì ...
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vescovo
véscovo s. m. [lat. epĭscŏpus, dal gr. ἐπίσκοπος, propr. «ispettore, sovrintendente»]. – 1. Nel periodo ellenistico, soprintendente a varî uffici di carattere sacro o profano. 2. a. Nel cristianesimo primitivo, e in molte Chiese cristiane...
vescovato
s. m. – Variante di vescovado, soprattutto usata per indicare la dignità, l’ufficio del vescovo, e il tempo durante il quale è esercitato l’ufficio, come sinon. quindi di episcopato.