Eletto nel 646, devoto al vescovo di Roma, di cui subito riconobbe la primazia, fu in disputa col monotelita Pirro, ex patriarca di Costantinopoli. ...
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Nobile tedesco (m. 991); divenne vescovo (971) per volontà di Ottone II, di cui aveva preso le parti nella lotta contro il duca di Baviera Enrico il Litigioso. Sostenne, anche con documenti falsi, la presunta [...] esistenza, in tempi remoti, di un arcivescovato di Passavia, che avrebbe esteso la sua autorità in Austria, Moravia, Ungheria ...
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Ecclesiastico (820-886); prese parte, durante il regno di Carlo il Calvo, alle guerre contro i Normanni, da cui fu fatto prigioniero nell'858. Dall'867 cancelliere e arcicappellano di Carlo il Calvo, re [...] di Luigi il Balbo (figlio di Carlo il Calvo), opponendogli Luigi il Giovane, figlio di Ludovico il Germanico. Nell'883 fu eletto vescovo di Parigi e si prodigò col nipote Ebles, abate di Saint-Germain e col conte di Parigi, Eudes, nella difesa della ...
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Prelato (Lucca 1051 circa - ivi 1112 circa); eletto vescovo (1098 circa), aderì al partito riformatore della Chiesa e fu energico fautore della politica di Matilde di Canossa. Scrisse (1110 circa) una [...] Sancti Anselmi lucensis episcopi vita, opera in versi in cui sono rappresentati momenti e protagonisti della lotta delle investiture, e, sullo stesso tema, l'opuscolo polemico De anulo et baculo. Al sinodo ...
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Nobile (Brema 1165 circa - Riga 1229), nominato (1199) vescovo della Livonia, vi si trasferì con un seguito di coloni cristiani, iniziandone l'occupazione (fondazione di Riga, città tedesca, 1201); con [...] un esercito permanente, che si procurò istituendo (1202) l'ordine cavalleresco dei Portaspada, sottomise l'intera Livonia, del cui principato fu investito da Filippo re di Germania (1207), e l'Estonia ...
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Figlio (m. 1089) di Bucco conte di Oltingen, divenne vescovo circa il 1057; avverso alla riforma ecclesiastica, partecipò all'assemblea di Worms (1076) che depose Gregorio VII, con cui poi si riconciliò [...] a Canossa. Ma continuò a sostenere Enrico IV contro Rodolfo di Svevia, anche militarmente, come cancelliere per l'Italia e come ecclesiastico (elezione dell'antipapa Clemente III a Bressanone, 1080), finché ...
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Nativo della Cappadocia, fu maestro di Giuliano l'Apostata; eletto vescovo da un sinodo ariano di Antiochia, nel 357 fu inviato dall'imperatore Costanzo, intruso al posto di s. Atanasio, ad Alessandria, [...] donde dovette fuggire dopo qualche mese; vi tornò dopo il sinodo di Seleucia (359), ma fu ucciso in una sommossa popolare nel 361 ...
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Benedettino (n. 763 - m. Reichenau 836). Abate (806) di Reichenau e vescovo (802-823) di Basilea, costruì il duomo di questa città e la chiesa del monastero di Reichenau; redasse statuti (Capitulare Hettonis, [...] per il clero di Basilea; Statuti di Murbach); ebbe a scolaro Wettis, di cui narrò in prosa (Visio Wettini) le drammatiche visioni d'oltretomba messe poi in versi da Valafrido Strabone. Nell'823 si ritirò ...
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Figlio naturale (m. 856) di Carlomagno; fu il confessore di Ludovico il Pio; vescovo di Metz, fu anche nominato da Sergio II vicario apostolico nella Gallia, ma rinunciò per l'ostilità sorta contro questo [...] privilegio. Nell'844 presiedette il concilio di Thionville ...
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Teologo (Liegi 975 circa - Cambrai 1051). Discepolo di Gerberto d'Aurillac (poi Silvestro II), fu cappellano del re Enrico II e nel 1012 vescovo di Arras e Cambrai. Svolse allora una notevole attività [...] sia per il bene dei fedeli sia per la difesa della ortodossia attaccata dalle incipienti eresie di tipo cataro (Concilio d'Arras, 1025) ...
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vescovo
véscovo s. m. [lat. epĭscŏpus, dal gr. ἐπίσκοπος, propr. «ispettore, sovrintendente»]. – 1. Nel periodo ellenistico, soprintendente a varî uffici di carattere sacro o profano. 2. a. Nel cristianesimo primitivo, e in molte Chiese cristiane...
vescovato
s. m. – Variante di vescovado, soprattutto usata per indicare la dignità, l’ufficio del vescovo, e il tempo durante il quale è esercitato l’ufficio, come sinon. quindi di episcopato.