Domenicano (n. Piacenza 1503 - m. 1587), inquisitore, poi vescovo di Teano (1566) e di Bagnoregio (1568). Scrisse un manuale per gli inquisitori (Iudiciale inquisitorum, 1568) e di storia, specialmente [...] piacentina ...
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FELICE
Paolo Bertolini
Scarse le notizie relative a questo vescovo di Porto, il cui nome e la cui attività pastorale sono ricordati quasi esclusivamente negli scritti di papa Gregorio I. Sappiamo, grazie [...] della Sede apostolica. Ciò nonostante, la sequenza delle successioni episcopali sulla cattedra di Porto non ci è ben nota. L'ultimo vescovo di Porto, di cui si abbia notizia anteriormente a F., è Casto, di cui si sa che partecipò alle sinodi romane ...
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Ecclesiastico e uomo di stato polacco (Sienno, Sandomierz, 1389 - Sandomierz 1455). Divenuto vescovo di Cracovia (1423) e cardinale (confermato da Niccolò V nel 1449), fu a capo del gruppo di magnati che [...] detenne il potere durante gli ultimi anni di regno di Ladislao II e i primi di Ladislao III. Nella lotta tra Eugenio IV e il Concilio di Basilea assunse una posizione conciliarista, conforme alle tendenze ...
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Umanista ungherese (m. 1506); studiò in Italia, fu vescovo di Szerém (1469), poi di Vác (1475); chiamò in Ungheria F. Bandini, poi S. Salvini, introducendo la filosofia platonica del Ficino, che gli dedicò [...] una lettera filosofica ...
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Teologo e cardinale (Cracovia 1504 - Capranica 1579). Del ramo polacco degli O., nobili di Como, sacerdote nel 1540, nel 1549 vescovo di Chelmno (Kulm) per volontà del re Sigismondo II Augusto, di cui [...] fu ambasciatore a Praga, Bruxelles e Gand. Principe-vescovo di Warmia nel 1551, fu chiamato (1557) dal papa Paolo IV a Roma, e prese parte come legato pontificio alla direzione del Concilio di Trento, dove fu creato cardinale (1561), e si rivelò una ...
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Cardinale francese (m. Avignone 1355). Dotto giurista, fu vescovo di Embrun dal 1323, cardinale nel 1338. Legato in Italia, fu incaricato di far luce sulla morte di Andrea d'Ungheria a Napoli, e di vigilare [...] su Cola di Rienzo a Roma, ove restaurò il regime senatoriale (1347) ...
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Cardinale (Gimmeldingen, Palatinato, 1796 - Colonia 1864). Fu prima vescovo di Spira (1836), poi arcivescovo di Colonia (1846). Combatté G. Hermes, difese i diritti dei cattolici e, con la convocazione [...] di una conferenza episcopale a Würzburg (1848), segnò la ripresa dell'attività cattolica tedesca ...
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Sacerdote spagnolo (n. Toranzo, Santander - m. 1563). Fu vescovo del Guatemala dal 1537, e nel 1541 e 1542 governò la regione insieme con F. de la Cueva. Fece opera di evangelizzazione presso gli Indiani, [...] e chiamò nella regione varî ordini religiosi. Lasciò catechismi, grammatiche e lettere ...
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Ecclesiastico (Parigi 1674 - ivi 1749). Coadiutore, poi (1704) vescovo di Strasburgo; cardinale (1712), grande elemosiniere di Francia (1713). Capo del partito molinista, ebbe da G. Dubois l'incarico di [...] tentare un accomodamento col cardinale L.-A. de Noailles che si era opposto alla bolla antigiansenista Unigenitus ...
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Protomartire spagnolo (forse originario di Huesca), diacono del vescovo Valerio di Saragozza, fu giustiziato a Valencia durante la persecuzione di Diocleziano (probabilmente nel 304). Celebrato da Prudenzio [...] (Peristephanon, V) e in molti sermoni di s. Agostino, è uno dei più famosi santi spagnoli. Festa, 22 gennaio ...
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vescovo
véscovo s. m. [lat. epĭscŏpus, dal gr. ἐπίσκοπος, propr. «ispettore, sovrintendente»]. – 1. Nel periodo ellenistico, soprintendente a varî uffici di carattere sacro o profano. 2. a. Nel cristianesimo primitivo, e in molte Chiese cristiane...
vescovato
s. m. – Variante di vescovado, soprattutto usata per indicare la dignità, l’ufficio del vescovo, e il tempo durante il quale è esercitato l’ufficio, come sinon. quindi di episcopato.