Autore (m. prima del 378) di un'opera contro i manichei, in 4 libri (conservata tutta in versione siriaca; parte in greco) e di alcune omelie su Luca (frammenti). ...
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Prelato (m. Parma 1194); vescovo (1169), fu il primo di quella città che ebbe titolo di conte; con la pace di Costanza ebbe dal Barbarossa il castello di Castignano e con lui, a Castel Manfredi, fissò [...] le condizioni della pace a Crema ...
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Vescovo di Pavia (sec. 11º), dall'episcopato di Pavia passato a Firenze (1062), fu accusato di simonia dai monaci vallombrosani di s. Giovanni Gualberto, che proibirono ai fedeli di ricevere dalle sue [...] questo atteggiamento, s. Pier Damiani si recò in missione a Firenze (1063) e cercò, senza esito, di salvare la posizione del vescovo. Fu deposto (1068) dal papa Alessandro II, dopo che un monaco, Pietro, noto poi come Pietro Igneo, aveva superato la ...
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Vescovo (dal 300 circa), abbandonò Alessandria durante la persecuzione di Diocleziano; sostanzialmente benevolo verso i lapsi della persecuzione, provocò, con questo suo atteggiamento, lo scisma meleziano [...] (v. Melezio di Licopoli); martirizzato nel novembre 311; in teologia fu antiorigenista. Delle sue opere restano pochi frammenti, i più importanti dei quali sono 14 canoni penitenziali relativi appunto ...
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Vescovo dal 332 circa (n. Silly presso Poitiers - m. prima del 347). Antiariano, accolse Atanasio nel suo esilio, e con Osio e papa Giulio indusse l'imperatore Costante a convocare il sinodo di Sardica [...] (343) contro gli ariani, che, in un loro concilio a Filippopoli, lo condannarono. Festa, nel Martirologio romano, 29 maggio ...
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Pronipote (n. 859 - m. Costanza 920) del vescovo Salomone I. Monaco (885), poco dopo cappellano del re Arnolfo, che lo fece abate di San Gallo (890); poi vescovo di Costanza (890-919). In qualità di cancelliere [...] (909-918) influenzò la politica del regno tedesco ...
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Ecclesiastico (m. 871), monaco di Fulda, poi vescovo di Costanza (838 o 839); durante il suo episcopato il convento di San Gallo si staccò dal vescovato (854). ...
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Dottore della Chiesa, vescovo e patrono di Milano (Treviri 333 o 340 - Milano 397). È una delle massime figure di vescovo del 4° secolo. Governatore imperiale, fu proclamato vescovo di Milano (374) e divenne [...] loro una chiesa; A. resistette (385), ma il conflitto si fece più aspro l'anno dopo, quando, venuto a Milano un vescovo eretico, Aussenzio, A. per non cederla al nuovo venuto fece occupare la basilica Porzia dalla folla, la quale ravvivata nella sua ...
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BERNARDO
Paolo Bertolini
Vescovo di Parma, secondo di questo nome, venne eletto e consacrato probabilmente intorno al 1170, come successore di Aicardo da Cornazzano, deposto dalla sua dignità perché [...] è stato datato dall'Affò al 1° sett. 1172 (II, p. 242 n. d e doc. in appendice). Più recentemente il Pelicelli (I vescovi…, p. 165 s.) ha potuto retrodatare la carta al 31 ag. 1170. Secondo il Pelicelli, inoltre, l'elezione di B. dovette avvenire nel ...
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GALGANO
Lorenzo Fabbri
Fu vescovo di Volterra dal 1150 al 1170 circa: non si hanno notizie antecedenti al suo episcopato. Altrettanto ignota è l'origine familiare: una presunta appartenenza di G. al [...] equa spartizione dei coloni di Gerfalco, che erano stati sotto il potere dei visdomini di Massa, e che ora erano oggetto di lite fra vescovo e conte. Su questa base il 29 marzo dello stesso anno si giunse a un accordo che assegnò a G. un certo numero ...
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vescovo
véscovo s. m. [lat. epĭscŏpus, dal gr. ἐπίσκοπος, propr. «ispettore, sovrintendente»]. – 1. Nel periodo ellenistico, soprintendente a varî uffici di carattere sacro o profano. 2. a. Nel cristianesimo primitivo, e in molte Chiese cristiane...
vescovato
s. m. – Variante di vescovado, soprattutto usata per indicare la dignità, l’ufficio del vescovo, e il tempo durante il quale è esercitato l’ufficio, come sinon. quindi di episcopato.