Canonista e lessicografo (n. Pisa forse intorno al 1130 - m. Ferrara 1210). Scolaro a Bologna già prima del 1156, vi fu professore di diritto canonico dal 1178 al più tardi fino al 1190, quando fu nominato [...] di Ferrara. Da vescovo esercitò importanti incarichi religiosi e anche politici. Rielaborò e accrebbe il lessico di Papia in un'analoga compilazione: le famose Derivationes, di grande autorità e diffusione per più secoli, che furono il lessico ...
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FACCIOLATI, Iacopo
Marina Boscaino
Nacque a Torreglia, una piccola località dei Colli Euganei (prov. di Padova), il 4 genn. 1682, da una famiglia modesta.
Condusse gli studi sotto l'amorevole protezione [...] interesse per le opere dei grammatici tardorinascimentali.Nel 1730 il F. fu costretto da monsignor Ottoboni (Minotti), vescovo di Padova, a riprendersi cura del seminario; fu allora che egli riconsiderò un ambiziosissimo progetto, tralasciato dopo ...
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Forma latinizzata del nome del teologo e filologo Jacques de Joigny de Pamèle (Bruges 1536 - Mons 1587). Figlio di Adolphe, signore di Caestre e di Gotthem, fu canonico a Bruges (1561), poi arcidiacono [...] di Fiandra e vicario generale, e, poco prima della morte, vescovo di St. Omer (1586); esercitò un'azione di grande rilievo nella difesa dell'ortodossia cattolica nelle Fiandre. Contro la tolleranza religiosa affermata dalla Pacificazione di Gand ( ...
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Medico, naturalista e letterato (Riva del Garda 1484 - Agen 1558); il nome gli deriva dalla sua pretesa discendenza dai Della Scala di Verona. Studente di medicina e di storia naturale a Bologna (dal 1514 [...] al 1519), passò nel 1525 ad Agen come medico del vescovo Angelo della Rovere. Iniziò la sua attività letteraria con scritti (1531 e 1536) contro il Ciceronianus di Erasmo da Rotterdam. Meglio rivelò il suo ingegno con il De causis linguae latinae, ...
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Scienziato e letterato (Sebenico 1551 - Venezia 1617), nipote di Antonio; una delle menti più eclettiche del suo secolo. Trascorse la giovinezza presso lo zio Antonio, che lo avviò agli studî. Chiamato [...] a Praga da Rodolfo II presso la Cancelleria della corte, ebbe poi altri incarichi; quindi, divenuto sacerdote, divenne (1594) vescovo in partibus di Csanád, stabilendosi poco dopo a Venezia, dove (1595) pubblicò l'opera Machinae novae che gli diede ...
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Lingua o dialetto facente parte del gruppo di lingue di origine indoeuropea che, dapprima parlate dagli antichi Germani, si sono poi diffuse a costituire tre vasti gruppi: a) orientale, rappresentato dal [...] da alcune iscrizioni runiche (➔ runa) del 3° sec. e dalla traduzione del Nuovo Testamento eseguita nel 4° sec. dal vescovo Ulfila; b) settentrionale, rappresentato in una fase antica dall’antico nordico o antico islandese e, nella fase attuale, dal ...
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Bizantinista (Piacenza 1918 - Milano 1979); prof. di filologia bizantina (1955), poi di letteratura greca (1973) nell'università Cattolica di Milano. Ha pubblicato testi (De Thematibus di Costantino Porfirogenito, [...] epici di Giorgio di Pisidia, 1959), ricerche su umanisti (Leonzio Pilato tra Petrarca e Boccaccio, 1964; Martino Segono di Novi Brdo, vescovo di Dulcigno, post., 1981) e le testimonianze di contemporanei su La caduta di Costantinopoli (1976). ...
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DEUTERIO
Paola Scarcia Piacentini
Poco o nulla si sa di questo personaggio, amico del più famoso Ennodio (il Leistner lo dice suo maestro, ma più verisimilmente era un suo collega), vissuto a Milano [...] foro di Milano (Riché: cfr. Ennodio, Dict. 7 [III]). Ennodio vi insegnò fra il 496 e il 513, prima di diventare vescovo di Pavia, ed è dalle sue opere, specie dalle Dictiones o esercizi retorici in forma di discorsi occasionali costruiti secondo la ...
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Maestro e grammatico (sec. 11º). Originario forse dell'Italia centro-settentr., da non identificarsi con un Teobaldo abate di Montecassino (1022-1035), fu autore di un'operetta pedagogica in versi, Phisiologus [...] fortuna e fu più volte commentata, specie nel sec. 13º. Dalle sottoscrizioni di alcuni codici si può pensare che sia la stessa persona di un Teobaldo vescovo di Piacenza, cui si attribuiscono le Regulae de longis et brevibus syllabis e il Novus Cato. ...
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FAERNO, Gabriele
Simona Foà
Nacque a Cremona nel 1510 da Francesco, notaio e letterato. Nel 1528 fu iscritto al Collegium notariorum della città natale, ed entrò quindi al servizio di Ermete Stampa. [...] , se non che nel 1538 seguì il suo padrone in missione in Spagna, a Barcellona. Grazie alla protezione dello Stampa, del vescovo di Cremona, il cardinale Francesco Sfondrato, e, forse già da questi anni, del cardinale Gian Angelo Medici, riuscì ad ...
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vescovo
véscovo s. m. [lat. epĭscŏpus, dal gr. ἐπίσκοπος, propr. «ispettore, sovrintendente»]. – 1. Nel periodo ellenistico, soprintendente a varî uffici di carattere sacro o profano. 2. a. Nel cristianesimo primitivo, e in molte Chiese cristiane...
vescovato
s. m. – Variante di vescovado, soprattutto usata per indicare la dignità, l’ufficio del vescovo, e il tempo durante il quale è esercitato l’ufficio, come sinon. quindi di episcopato.