Ecclesiastico e uomo politico spagnolo (n. Toro, Zamora, 1472 - m. 1545); rettore dell'univ. di Salamanca (1504), vescovo di Ciudad Rodrigo, poi (1524) di Osma, ricoprì alte cariche politiche con Carlo [...] V, che lo fece presidente del Consiglio di Castiglia e lo tenne fra i suoi principali collaboratori. Cardinale (1531), arcivescovo di Toledo (1534), fu poi (1539-45) inquisitore generale del regno ...
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Cronista (n. forse Salerno prima metà 11º sec. - m. forse Montecassino, prima del 1105). Monaco di Montecassino, vescovo, scrisse il poema in esametri De gestis apostolorum Petri et Pauli (1077-79) e una [...] Historia Normannorum dal 1016 al 1078 in otto libri, dispersa ma di cui resta una volgarizzazione francese (Ystoire de li Normant) ...
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Asceta (n. Valeria, Pannonia - m. Lérins prima del 521); discepolo di san Severino e dello zio Costanzo vescovo di Lauriaco (Lorch), entrò nella vita monastica in Pannonia; durante l'invasione dei Rugi [...] (488), si rifugiò in Italia nella valle dell'Adda, poi presso la tomba di san Felice di Como, ove si formò una piccola comunità, che A. lasciò per passare a Lérins; la sua vita è narrata da Ennodio. Festa, ...
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Ecclesiastico (Firenze 1298 - Napoli 1357). Domenicano, prof. di diritto canonico all'Aquila, fu da Giovanni XXII nominato vescovo dell'Aquila (1328) e da Clemente VI trasferito alla diocesi di Firenze [...] (1342). Favorì dapprima Gualtieri di Brienne, partecipando però poi a una delle congiure che portarono alla sua espulsione (1343) e ponendosi quindi a capo della balìa che assunse le redini del Comune. ...
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«Dio da Dio»
Costantino e la patristica greca nei conflitti infraecclesiali del IV secolo
Davide Dainese
Costantino è il primo imperatore romano il cui operato ha, per i Padri di lingua greca, una consistente [...] Zürich 1997, pp. 345-347.
28 Peraltro Sabellio era stato già condannato da Callisto I e in ogni caso, la teologia dei vescovi di Roma di quegli anni è quella che possiamo definire di un monarchianismo moderato; si veda il contributo di E. Castelli in ...
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BENEDETTO XII, papa
Bernard Guillemain
Giacomo Fournier, originario di Saverdun (dipartimento dell'Ariège distretto di Pamiers) nella contea di Foix (Francia meridionale), nacque, probabilmente tra [...] ormai più che sulle proprie capacità.
La sua diocesi di montagna servivadi rifugio a eretici, valdesi o albigesi, e il vescovo ne iniziò la ricerca e la persecuzione, ciò che l'Inquisizione di Carcassonne non era riuscita a ottenere. Si è calcolato ...
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Romano (m. Roma 399); successe a Damaso (384), invano ostacolato dall'avversario di Damaso, Ursino. Affermò la supremazia del vescovo di Roma su tutto l'Occidente e tenne un concilio (386), curando poi [...] l'applicazione delle norme presso tutti i vescovi italiani. Attrasse l'Illiria nell'orbita romana riconoscendo il vescovo di Tessalonica come vicario della Santa Sede e s'interessò pure delle condizioni politiche del suo tempo intervenendo presso l' ...
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FELICE I, santo
Giovanni Maria Vian
Secondo la breve notizia del Liber pontificalis (I, p. 158), F. era romano e figlio di un Costanzo. Fu vescovo di Roma dopo Dionigi, come attesta anche Eusebio (Historia [...] dei suoi avversari, decise la sua rimozione e assegnò la sede e gli edifici episcopali al gruppo che era in rapporto con i vescovi d'Italia e di Roma, secondo la notizia di Eusebio (ibid. VII, 30, 19). Quest'ultima espressione non esclude, secondo F ...
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Gregorio Luigi Barnaba Chiaramonti (Cesena 1742 - Roma 1823). Eletto papa (1800), restaurò l'influenza della Chiesa in Francia con il Concordato (1801) e promosse nel suo Stato varie riforme. Incoronò [...] di Santa Giustina a Padova e nel collegio di S. Anselmo a Roma per compire i suoi studi teologici. Vescovo di Tivoli (1782), cardinale e vescovo di Imola (1785), autore (Natale 1796) di un'omelia in cui sosteneva, per molti aspetti, la conciliabilità ...
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Chiesa Si definisce cattolica, cioè "universale", la Chiesa cristiana di Roma, a partire all'incirca dal tempo dell'Editto di Costantino (313), che stabilì che il cristianesimo era religione lecita nell'Impero [...] è organizzata a più livelli, con la distinzione tra sacerdozio e laicato; l'ordinamento gerarchico del clero è composto da vescovi, sacerdoti, diaconi, e ha al vertice il papa, in virtù del primato di Pietro sugli altri apostoli. È caratterizzata ...
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vescovo
véscovo s. m. [lat. epĭscŏpus, dal gr. ἐπίσκοπος, propr. «ispettore, sovrintendente»]. – 1. Nel periodo ellenistico, soprintendente a varî uffici di carattere sacro o profano. 2. a. Nel cristianesimo primitivo, e in molte Chiese cristiane...
vescovato
s. m. – Variante di vescovado, soprattutto usata per indicare la dignità, l’ufficio del vescovo, e il tempo durante il quale è esercitato l’ufficio, come sinon. quindi di episcopato.