Vescovo di Padova (n. Padova - m. Fratta Polesine 1147), successore (tra il 1126 e il 1128) di Sinibaldo che aveva accompagnato nell'esilio a Este (1110-15) e al 1º concilio lateranense (9º ecumenico, [...] 1123); difese i diritti della sua chiesa, morì assassinato ed ebbe immediatamente culto di martire; non attendibili le notizie sulla canonizzazione da parte di Eugenio III (secondo altri, Eugenio IV) ...
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Vescovo (m. 400 circa) di Sardica, o secondo alcuni di Naisso. Ad Aquileia godette dell'amicizia di s. Girolamo. Come Elvidio e Gioviniano, negò la perpetua verginità di Maria, per cui nel sinodo di Capua [...] (391) fu condannato e deposto. I suoi discepoli, detti bonosiani (i quali professavano, a quanto sembra, anche l'adozionismo), durarono in Gallia e in Spagna fino al sec. 7º ...
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Vescovo (340) di quella città (m. dopo il 365), discepolo e successore di Eusebio di Cesarea. Sostenne in varî concilî l'arianesimo, per quanto in forma mitigata, cercando di uniformarsi alle mire teologico-politiche [...] di Costanzo, deposto dalla maggioranza del concilio di Seleucia (359). Consacrò S. Cirillo di Gerusalemme, ma venne a contrasto con lui per la questione della supremazia delle due sedi palestinesi ...
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Vescovo meleziano di Menfi (sec. 4º). Melezio stesso, poco prima di morire, lo consacrò vescovo affidandogli la condotta della setta dei meleziani. In s. Atanasio, vescovo di Alessandria, G. ebbe uno strenuo [...] oppositore; la lotta contro Atanasio trovò uniti ai meleziani anche gli ariani ed ebbe ripercussioni nel campo sociale tanto che, nel 335, l'imperatore Costantino esiliò G. quale perturbatore dell'ordine ...
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Vescovo di Troyes (Toul 395 circa - Troyes 479); marito di Pimeniola, sorella di s. Ilario di Arles, separatosi da lei con mutuo consenso, visse, prima di essere elevato alla dignità vescovile (426), nel [...] monastero di Lérins. Nel 429 andò con s. Germano d'Auxerre in Inghilterra, a combattervi il pelagianesimo. Secondo la leggenda sarebbe stato difensore di Troyes contro Attila. Festa, 29 luglio ...
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Vescovo (e patrono) di Como (m. 468 circa), forse nativo di Tessalonica; inviato dal papa s. Leone Magno a Costantinopoli, partecipò a un concilio (450) e ottenne che il patriarca Anatolio firmasse il [...] Tomus ad Flavianum di Leone; nel 451, in un concilio di Milano, firmò, anche per il vescovo di Coira, un'altra condanna papale di Nestorio ed Eutiche. Festa, 2 aprile. ...
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Vescovo di Beauvais (n. presso Reims 1371 circa - m. Rouen 1442); del partito dei Borgognoni, ottenne il vescovato di Beauvais nel 1420, ma ne fu cacciato nel 1429 dalla popolazione favorevole agli Armagnacchi [...] e ostile agli Inglesi. Fu il giudice principale nel processo contro Giovanna d'Arco (1431), per cui ebbe nel 1432 il vescovato di Lisieux, nella Normandia tenuta dagli Inglesi. ...
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Vescovo di Brescia (m. dopo il 406); fu eletto ancora giovane prima del 397, e fu incoraggiato ad accettare da s. Ambrogio. Andò pellegrino in Palestina. Fu in relazione con Giovanni Crisostomo, in favore [...] del quale fu mandato (406) dall'imperatore Onorio I, con altri vescovi italiani, a perorare presso Arcadio. Fu noto come oratore: di lui restano una ventina di sermoni. ...
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Vescovo (m. 1243) di Lodi dal 1219. Svolse vastissima attività per il riordinamento sia religioso sia amministrativo della diocesi ed ebbe il riconoscimento dei diritti del vescovato da Federico II; durante [...] la guerra tra questo e Gregorio IX, la città di Lodi, che era un punto strategico per l'imperatore, fu dal papa privata del vescovato; tuttavia O. ne conservò il titolo. ...
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Vescovo (378) di Berea di Siria (m. centenario o più, 433 circa). Combatté Apollinare di Laodicea, partecipò al concilio di Costantinopoli (381), sostenne Flaviano di Antiochia, per cui papa Damaso lo [...] escluse dalla comunione; vi fu riammesso da Innocenzo I, che gl'impose di ristabilire nei dittici il nome di S. Giovanni Crisostomo, da A. fieramente avversato nel sinodo della Quercia (403) ...
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vescovo
véscovo s. m. [lat. epĭscŏpus, dal gr. ἐπίσκοπος, propr. «ispettore, sovrintendente»]. – 1. Nel periodo ellenistico, soprintendente a varî uffici di carattere sacro o profano. 2. a. Nel cristianesimo primitivo, e in molte Chiese cristiane...
vescovato
s. m. – Variante di vescovado, soprattutto usata per indicare la dignità, l’ufficio del vescovo, e il tempo durante il quale è esercitato l’ufficio, come sinon. quindi di episcopato.