BOCCALINI, Traiano
Luigi Firpo
Nacque in Loreto, verosimilmente nel 1556, da Giovanni, architetto della S. Casa; l'anno non è documentato, perché i libri battesimali cominciano solo dal 1568, e venne [...] probabilmente egli temeva ostacoli seri alla pubblicazione dei "ragguagli" e aspirava ad una piena assoluzione; d'altro canto il vescovo di Camerino aveva messo sotto inchiesta alcuni suoi scritti e il S. Uffizio romano dovette riprendere in esame il ...
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BARETTI, Giuseppe
Mario Fubini
Ebbe per causa di uomini e circostanze, ma più per il suo carattere irrequieto e combattivo, una vita errabonda e avventurosa: nato a Torino il 24 apr. 1719 da famiglia [...] . Vi attese, lasciata Venezia e rifugiatosi sotto falso nome per qualche mese nei pressi di Ancona, bene accolto da quel vescovo, il cardinale F. Acciaiuoli, che già nunzio in Portogallo e cacciatone insieme con i gesuiti lo aveva allora conosciuto e ...
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La retorica è, assieme alla grammatica, la più longeva disciplina che studi il linguaggio e il suo uso. Proprio per questa ragione, ogni tentativo di ricostruirne le vicende storiche, oltre che essere [...] Boezio (480-524), Cassiodoro (480-575), Fortunaziano (V sec. circa), il grammatico Prisciano (VI sec. circa), fino al vescovo Isidoro di Siviglia (570-636). Caratteristica di questi trattati è la forma enciclopedica secondo un modello tipico dell ...
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Pietro Giannone: Opere – Introduzione
Sergio Bertelli
Tre figure risaltano in modo particolare nel primo Settecento italiano. Uomini della stessa generazione, con non pochi punti di contatto tra loro. [...] , ma a rompere la diade tra storia politica e storia ecclesiastica. Tentò di unificarle sulla base del giudizio di Ottato Afro vescovo di Milevi - tante volte da lui ricordato -: che la Chiesa faceva parte dell'Impero, non già l'Impero della Chiesa ...
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Narrare con la voce
Bruno Tognolini
La voce che parla nel buio all'inizio del tempo
C'è una voce che parla da molto lontano. La notte è nera, la brace è poca, là fuori ci sono orrori che non dormono. [...] i più colti del suo tempo. Un giorno, verso la fine del 4° secolo dopo Cristo, andò a Milano a trovare il vescovo Ambrogio e rimase allibito: Ambrogio leggeva in perfetto silenzio, senza muovere le labbra. La lettura silenziosa, che a noi sembra così ...
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CASTIGLIONCHIO, Lapo da, detto il Giovane
Riccardo Fubini
Nacque da Averardo, ultimogenito di Lapo il Vecchio, e da Maria Ardinghi verso il 1406, probabilmente a Firenze.
La data di nascita si ricava, [...] Barbaro, 15 ottobre: Sabbadini, Centotrenta lettere, p. 82), entrò nella famigliarità del potente L. Trevisan, cubiculario apostolico e vescovo di Traù, che gli ottenne la condotta per le letture di retorica e filosofia morale allo Studio di Bologna ...
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CARLI, Gian Rinaldo
Elio Apih
Nacque a Capodistria, l'11 apr. 1720, primogenito del conte Rinaldo e di Cecilia Imberti. La famiglia Carli, di modesta nobiltà provinciale, forse oriunda dall'Italia centrale, [...] una monarchia, non poteva poi servire una repubblica.
Fu operosissimo anche negli ultimi anni, pubblicando dissertazioni di storia (sul vescovo eretico capodistriano P. P. Vergerio, in Opere, XV)e anche di fisiologia umana e di medicina (sulla teoria ...
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BARBARO, Daniele Matteo Alvise
Giuseppe Alberigo
Figlio di Francesco e di Elena di Alvise Pisani, nacque a Venezia l'8 febbr. 1514 (Archivio di Stato di Venezia, Libro d'oro - nascite, Index).
La famiglia, [...] partecipazione al concilio di Trento, che era stato nuovamente convocato da Giulio III, e per la quale aveva ricevuto, come altri vescovi veneti, un sollecito da parte di Roma. In una lettera del Beccadelli, allora nunzio a Venezia, al Maffei del 7 ...
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DOTTORI, Carlo de'
Antonio Daniele
Nacque a Padova, secondogenito di cinque fratelli, il 9 ott. 1618 da Antonio Maria, di antica e nobile famiglia, e da Nicolosa Mussato, in contrada S. Bartolomeo, [...] , opera rappresentata in precedenza in casa del capitano di Padova Girolamo Gradenigo e successivamente vietata per intromissione del vescovo G. Barbarigo.
Ad argomento classico (Tacito, Annales, XII, 51) si ispira invece il dramma in prosa a lieto ...
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PALLAVICINO, Ferrante
Mario Infelise
PALLAVICINO (Pallavicini), Ferrante. – Nacque, settimo di 8 figli, a Parma il 23 marzo 1615 da Giangirolamo, marchese di Scipione, e da Chiara Cavalca, figlia del [...] del crimine di libelli famosi, lo condannò a morte mediante decapitazione. Il 4 marzo 1644 fu degradato dal vescovo di Vaison, il giorno successivo la sentenza fu eseguita pubblicamente nella piazza del palazzo apostolico di Avignone.
Secondo ...
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vescovo
véscovo s. m. [lat. epĭscŏpus, dal gr. ἐπίσκοπος, propr. «ispettore, sovrintendente»]. – 1. Nel periodo ellenistico, soprintendente a varî uffici di carattere sacro o profano. 2. a. Nel cristianesimo primitivo, e in molte Chiese cristiane...
vescovato
s. m. – Variante di vescovado, soprattutto usata per indicare la dignità, l’ufficio del vescovo, e il tempo durante il quale è esercitato l’ufficio, come sinon. quindi di episcopato.