Malattie infettive
Nel corso della seconda metà del 20° sec. iniziò a diffondersi nell'ambito della comunità biomedica la convinzione che il problema della diffusione delle m. i. fosse destinato a una [...] cibi più sani, ai progressi nel controllo dei potenziali vettori di malattia. A tutto ciò erano da aggiungersi i a uomo e quindi di innescare una pandemia.
Tra le infezioni virali che hanno mostrato una ripresa di incidenza vanno ricordate infine la ...
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Infettive, malattie
Maurizio Iaccarino
Eduardo Joërge Patriarca
(App. IV, ii, p. 182)
Malattie infettive emergenti
L'espressione malattie infettive emergenti indica le malattie causate da microrganismi [...] dai 35 ai 60 milioni di persone contraggono la dengue, malattia virale sostenuta da un flavivirus. Le m. i. non sono confinate di acqua, di cibi sani e di protezione contro i vettori, si determinano le condizioni ideali per l'insorgere e il ...
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NUCLEICI, ACIDI
Massimo Libonati
. Gli a. n. si distinguono in due tipi, l'a. deossiribonucleico (DNA) e l'a. ribonucleico (RNA). Entrambi sono molecole di grandi dimensioni preposte a una funzione [...] 'informazione genetica, l'RNA assolve abitualmente alla funzione di vettore di essa. Da alcuni anni, tuttavia, è stato in Nature, vol. 226 (1970), p. 1211; D. Baltimore, Viral RNA-dependent DNA polymerase, ibid., p. 1209; C. Weissmann, The making ...
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Plasmidi
Mariarita De Felice
Maurilio De Felice
I p. sono molecole di DNA di dimensioni ridotte, capaci di esistere come elementi genetici autonomi all'interno delle cellule. Essi sono molto diffusi [...] cellule mediante selezione in presenza di antibiotici. Il primo importante vettore di clonaggio, fra i più versatili, è stato pBR322, seguito di impacchettamento nel virus e infezione virale delle cellule batteriche, evitando così la trasformazione ...
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In biologia la c. è una forma di riproduzione non mediata da accoppiamento sessuale: si sottrae quindi al rimescolamento dei contributi genetici paterno e materno che ha luogo durante la formazione dei [...] di DNA dopo che questa, con procedure di ingegneria genetica, è stata ricombinata in provetta con una molecola di vettore plasmidico o virale, introdotta in un'apposita cellula ospite che sia capace di replicarla e che viene fatta crescere sino a ...
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Sangue
AAusten F. Riggs
Guido Modiano
Angelo Baserga e Giovanni Diego Grusovin
Corrado Baglioni
Edoardo Storti e Salvatore Carlo Rizzo
Emoglobina, di Austen F. Riggs
Genetica del sangue, di Guido [...] è alla base dell'attività fisiologica dell'emoglobina come vettore di ossigeno: l'emoglobina, infatti, si combina hanno probanti indizi circa possibili fattori eziologici, tra cui quello virale è sostenuto dai dati più certi, ma non si può ...
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Neoplasie
FFrancesco Squartini e Luigi Califano
di Francesco Squartini e Luigi Califano
NEOPLASIE
Oncologia umana
di Francesco Squartini
sommario: 1. Introduzione. 2. Epidemiologia e frequenza: a) i [...] Staffee, 1957; v. Kelly e O'Gara, 1961), come pure l'origine virale di alcune fra le neoplasie più comuni nelle prime età di vita (v. Gross che l'agente eziologico fosse trasmesso da un insetto vettore incapace di vivere al di sopra ditale altezza: ...
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Immunologia e immunopatologia
GGiorgio Cavallo
Antonio Ascenzi e Cesare Bosman
Jan G. Waldenström
di Giorgio Cavallo, Antonio Ascenzi e Cesare Bosman, Jan G. Waldenström
IMMUNOLOGIA E IMMUNOPATOLOGIA
Immunologia [...] che possono spiegare l'evoluzione del fenomeno consistono nella contemporanea presenza sullo stesso vettore, cioè sul virione, di strutture virali, quindi estranee, e di strutture proprie dell'organismo interessato.
La comprensione dell'autoimmunità ...
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Cellula
Jean Brachet
Massimo Aloisi
di Jean Brachet, Massimo Aloisi
Cellula
Fisiologia della cellula
di Jean Brachet
Sommario: 1. Introduzione storica. Metodi per lo studio della cellula. 2. Il citoplasma: [...] figg. 18 e 19). Naturalmente il nucleo può contenere inclusioni virali (v. fig. 20). Un ingrandimento del volume nucleare e metaboliti a monte e la carenza operativa a valle del vettore biochimico. Ma il concetto di lesione biochimica si perfezionò ...
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Neuropatologia
FFernando De Ritis e Charles E. Lumsden
di Fernando De Ritis e Charles E. Lumsden
NEUROPATOLOGIA
Malattie virali del sistema nervoso centrale
di Fernando De Ritis
sommario: 1. Eziologia. [...] viremia che possa consentire la trasmissione del virus ad altri vettori e quindi ad altri animali. È probabile che gli Nile.
Quale il significato della via olfattoria per le infezioni virali umane? Mentre è certo che nelle infezioni da arbovirus la ...
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trasformazione
trasformazióne s. f. [dal lat. transformatio -onis, der. di transformare «trasformare»]. – 1. L’atto, l’azione o l’operazione di trasformare, il fatto di trasformarsi o di venire trasformato, che comporta un cambiamento, per...
psillidi
psìllidi s. m. pl. [lat. scient. Psyllidae, dal nome del genere Psylla, che è dal gr. ψύλλα «pulce»]. – Famiglia di insetti emitteri omotteri cosmopoliti, di piccole dimensioni (da uno a pochi millimetri), con antenne lunghe e ali...