Poeta satirico, bibliofilo (Firenze 1754 - Vienna 1824). Scrisse epigrammi e 11 satire (pubbl. 1817), in una delle quali colpisce anche V. Alfieri; migliori tra esse La cena e Il viaggio. Nel 1818 donò [...] la sua preziosa collezione di edizioni principi (1199 esemplari) alla Laurenziana di Firenze ...
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Critico letterario polacco (Cracovia 1876 - Vienna 1909). Rappresentante della critica impressionistica, passò in un secondo tempo a un tipo di critica che considerava l'opera letteraria come fatto psicologico. [...] Le sue opere più significative sono gli studî dedicati a Wyspiański (Studia o Stanisławie Wyspiańskim, pubblicati postumi nel 1924) e la raccolta Notatki i uwagi ("Appunti e osservazioni", 1906) ...
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Scrittore serbo (Kovilj, Bačka, 1841 - Vienna 1910). Temperamento battagliero, K. svolse una fervida attività politica liberale e nazionalistica e fu uno dei promotori del movimento radicale della gioventù [...] serba (Omladina). Dalla sua eterogenea opera letteraria emergono i drammi Maksim Crnojević (1863, ma edita nel 1866) e Pera Segedinac (1883) e le versioni di Shakespeare ...
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Poeta tedesco (Peterwitz, Slesia, 1822 - Vienna 1847), membro del circolo letterario Tunnel di Berlino. Pubblicò (1842) una raccolta di poesie, Lieder eines Erwachenden, cui seguirono Neue Gedichte (1847); [...] la sua poesia, sulle orme di J. K. Eichendorff, e ispirandosi soprattutto alla ballata scozzese, si andò via via liberando del suo originario tono declamatorio ...
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Poeta polacco (Brodów, Volinia, 1757 - Vienna 1829); vescovo e primate di Polonia, ebbe fama di grande predicatore. Autore del componimento Świątynia Sybilli ("Il tempio di S.", 1818) e di alcune poesie [...] patriottiche e religiose, tra cui Hymn do Boga ("Inno a Dio", 1805), considerati precursori del messianismo e del provvidenzialismo romantico ...
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Nöstlinger, Christine. - Scrittrice austriaca (n. Vienna 1936). Ha scritto numerosi libri per ragazzi, privilegiando storie fantastiche (Il bambino sottovuoto, 1975), ma anche ispirate a momenti di vita [...] vissuta (Buon Natale, Gesù Bambino!, 1997). Ai turbamenti degli adolescenti, al loro rapporto con gli adulti, la scuola e la famiglia ha dedicato molti romanzi (tra cui Bonsai, 1997). Ha ricevuto nel 1984 ...
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Poeta austriaco (Marburgo, Slovenia, 1882 - Vienna 1971). Lirico, drammaturgo e novellista, ora sulla scia decadente della tradizione viennese, ora sulla traccia di una tradizione agreste popolareggiante. [...] Fra le novelle: Lateinische Erzählungen (1904), Die drei Grazien des Traumes (1906), Jägerhaussage (1910); fra le poesie: Das bekränzte Jahr (1911), Gedichte (1919), Die Osterfeier (1921); fra i lavori ...
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Scrittore austriaco (Guttenbrunn, Ungheria, 1852 - Vienna 1923). Resosi noto con Des Hauses Fourchembault Ende (1881), pubblicò scritti polemici sul teatro viennese, che gli procurarono la direzione del [...] Raimund-Theater (1893-96) e del Kaiser-Jubiläums-Theater (1898-1903). Gustosi e rievocativi dei costumi della sua terra i volumi: Götzendämmerung (1908), Der grosse Schwabenzug (1913) e i romanzi ciclici ...
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Scrittore austriaco (Chrastava, Boemia, 1810 - Vienna 1894) d'origine ebraica. Carattere eclettico, sorretto da fervida fantasia. Fondò e diresse dal 1842 al 1848 il settimanale Sonntagsblätter. Alla rivoluzione [...] del 1848 diede un canto, Die Universität, che divenne popolarissimo e fu musicato da 19 compositori. Fra le molteplici, diverse opere: Don Juan de Austria (1846), Ein Magyarenkönig (1850), Der Primator ...
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Scrittore austriaco (Axams, Tirolo, 1867 - Vienna 1943). Esercitò la professione di medico prima di dedicarsi alla letteratura. Legato alla terra d'origine, iniziò con poesie, racconti e drammi in dialetto [...] o tematicamente circoscritti al mondo contadino, con evidenti influssi naturalistici (fra l'altro i racconti Allerhand Kreuzköpf, 1895, e i drammi Die Bildschnitzer, 1900, e Sonnwendtag, 1902); e su questa ...
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viennese1
viennése1 agg. e s. m. e f. – Appartenente o relativo alla città di Vienna, capitale dell’Austria: la cultura v., le tradizioni v.; i caffè, i teatri v.; dialetto v., o, come s. m., il v., il dialetto tedesco parlato a Vienna; come...
vindobonense
vindobonènse agg. [der. del nome lat., Vindobŏna, della città di Vienna], letter. – Di Vienna, viennese, soprattutto come termine filologico: codice v., posseduto dalla Nationalbibliothek (già Hofbibliothek) di Vienna.