Amor, tu vedi ben che questa donna
Vincenzo Pernicone
. Questa canzone-doppia sestina (Rime CII) è citata nel De vulgari Eloquentia (II XIII 12) come esempio di poesia in cui D. si era lasciato andare [...] invocazione ad Amore, da una determinata volontà della donna di non amare (come, invece, avrebbe il dovere di fare per la sua bellezza) e di mostrarsi fredda e crudele. Da un'altra canzone (Io sento sì d'Amor, Rime XCI), molto vicina ad Amor, che ...
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MACEDONIO, Marcello
Girolamo De Miranda
Nacque a Napoli il 17 apr. 1582 da Loise, di nobile famiglia appartenente all'antico "sedile" di Porto, e dalla capuana Lucrezia Di Falco. Dal matrimonio, celebrato [...] sua esistenza. Prima opera a stampa del M. sono i Capitoli della bellezza, usciti nel 1605 presso la stamperia di G.B. Ciotti a dove, con il viatico dell'amico letterato beneventano Vincenzo Bilotta, entrò in contatto con l'entourage di Scipione ...
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RAIMONDI, Giuseppe
Annarita Zazzaroni
RAIMONDI, Giuseppe. – Nacque a Bologna il 18 luglio 1898, da Torquato, fumista, di origine mantovana, e da Argentina Testoni.
Il legame con Bologna, sempre forte [...] mesi di direzione della Ronda, Raimondi fece la conoscenza di Vincenzo Cardarelli. Quanto Morandi significò per il raggiungimento di solidi interessi nel rappresentare una natura morta, tra la sua bellezza e la sua consunzione: così, per supportare ...
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Io sento sì d'Amor la gran possanza
Vincenzo Pernicone
. Canzone (Rime XCI) costituita di 6 stanze e di un congedo regolare che riprende lo schema della sirima. La struttura metrica della stanza, di [...] aveva le sue ragioni di ritenere bella la sua canzone (cfr. quanto è detto nel Convivio [II X 9] a proposito della bellezza di Voi che 'ntendendo), che a noi può apparire " lenta, riflessiva, faticosa " (Contini).
Bibl. - D.A., Il Canzoniere, a c. di ...
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SALVETTI, Maddalena
Paola Marongiu
– Nacque a Firenze il 25 marzo 1557 da Salvetto e da Lucrezia Niccolini, entrambi appartenenti a nobili famiglie che avevano ricoperto le più alte cariche nella Repubblica [...] integravano quelle più tipiche per una donna, ossia la bellezza fisica e l’abilità nel governo della casa. Nel l’autore potrebbe essere un membro della famiglia, il cavalier Vincenzo Acciaioli, e quindi Salvetti avrebbe portato solo un contributo alla ...
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GALEANO, Giuseppe
Rosario Contarino
Nacque a Palermo nel 1605 da una famiglia che l'Oldoini dice originaria di Ventimiglia.
Dei suoi studi, culminati nel conseguimento della laurea in teologia, filosofia [...] motivi topici come quello della fuga del tempo e della bellezza; ma non mancano i versi d'occasione o le . Auria, pubblicò i suoi versi amorosi e satirici con il nome di Vincenzo Valguarnera (rispettivamente in Muse siciliane, II, 2, pp. 311-364; III ...
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DE CURTIS, Giambattista
Rosario Lombardo
Fratello di Emesto e primo dei sei figli di Giuseppe e di Elisabetta Minnon, nacque a Napoli il 20 luglio 1860. Dotato di un naturale e multiforme talento artistico [...] naturale nella Napoli di quel tempo.
Fu in casa del musicista Vincenzo Valente che il D. ebbe modo di entrare in contatto con dell'ispirazione di questa forma d'arte il riferimento alla bellezza della natura. Tuttavia, se si guarda bene dentro ai ...
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GRAZIANI, Lodovico (Ludovico)
Alessandra Ciccaglioni
Nacque a Fermo il 14 nov. 1820 da Luigi e Vittoria Belli. Dimostrate presto spiccate doti musicali come il fratello Francesco, famoso baritono, fu [...] di basso, robusta ed estesa, raggiunse livelli di incomparabile bellezza per la dolcezza dell'emissione e l'impeccabile qualità . Giuseppe morì a Porto San Giorgio il 6 marzo 1905.
Vincenzo, fratello dei precedenti, nacque a Fermo il 16 febbr. 1836 ...
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PIATTI, Antonio
Matteo Piccioni
PIATTI, Antonio. – Nacque a Viggiù (Varese), il 12 giugno 1875 da Domenico (1848-1915), marmista e scultore, e da Maria Buzzi Donelli (1852-1940), primo dei tre figli [...] il quale tradusse in marmo, assieme a Edoardo Rubino, La bellezza della morte (1895) per la tomba di Sebastiano Grandis al cimitero solo la prima e l’ultimo: Rosabianca (1905) e Sanzio Pio Vincenzo detto Rori (1914).
Tra il 1905 e il 1906 si stabilì ...
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SANVITALE THIENE, Leonora. –
Adriana Chemello
Nacque a Sala nel 1558, figlia di Giberto Sanvitale, conte di Sala, e di Livia Barbiano, figlia di Pier Francesco conte di Belgioioso.
Giberto Sanvitale [...] accanto una matrigna, che l’amò e valorizzò le sue doti di bellezza e la sua predisposizione per le lettere, la musica e il canto. suo catalogo delle Cento donne (1580), dedicato a Vincenzo Gonzaga principe di Mantova, registrò anche Leonora.
L’ ...
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deterritorializzato
(de-territorializzato), p. pass. e agg. Privato della sua specificità territoriale. ◆ la violenza che si è scatenata a Genova [...] è il prodotto di un nuovo tipo di individuo, figlio del personal computer, del cellulare...