Narrativa
Claudio Magris
di Claudio Magris
Narrativa
sommario: 1. Tramonto dell'epica e crisi del romanzo: la dissoluzione del grande stile. 2. Totalità e regressione: la cancellazione del soggetto [...] miti e in opere d'arte i segni occultati di traumi sessuali, il merito della psicanalisi (che sarebbe ben misero ove Procuste" del pensiero e cioè di quanto resiste alla violenza emarginatrice della filosofia - idealistica e sintetica - dominante. ...
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Novellieri del Cinquecento
Marziano Guglielminetti
Occorre riconoscere, preliminarmente, che la narrativa del Cinquecento, e in particolare la novellistica, rimane tutt'oggi res nullius. o, se si vuole, [...] nell'esito della vicenda gli eversori del costume morale e sessuale. Ed è volontà dura e fredda, come appare fin dalla menti e nei cuori degli uomini, ma deve essere inciso con violenza nelle loro carni. Talora, è vero, la fantasia del Morlini ...
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CASTI, Giambattista
Salvatore Nigro
Nacque ad Acquapendente (Viterbo) il 29 ag. 1724 da Francesco, nativo di Montefiascone, e da Francesca Pegna, di Cassino. All'età di dodici anni entrònel seminario [...] stesso Joseph Kaunitz, ricordandogli la sua popolarità e la violenza della "veritiera" satira anticateriniana dei suoi versi, gli . La sua polemica all'indirizzo di una morale sessuale in gramaglia controriformistica, che faceva perno su concetti ...
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GUARDATI (Guardato), Tommaso (Masuccio Salernitano)
Fabio De Propris
Fu uno dei tre figli di Margherita (Margaritella) Mariconda e di Loise, membro della nobile famiglia sorrentina dei Guardati, titolata [...] e virili, talvolta ridotte alla pura avventura sessuale e alla furbizia, dovettero corrispondere ai gusti dei prudenti fisici" (Novellino, p. 251) di compensare la violenza di un farmaco con un eccipiente gradevole per spiegare l'alternanza di ...
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CASTELLANI, Castellano
Claudio Mutini
Figlio di Pierozzo e di Ginevra di Pancrazio d'Empoli, nacque a Firenze nel 1461. La famiglia apparteneva a un ramo collaterale - ed economicamente debole - dei [...] . Affascinato dalla personalità aggressiva del frate, dalla violenza, che si diceva ispirata, della sua oratoria, l'evangelico povero di spirito, colui che intende la pratica sessuale come peccato della carne, tentazione diabolica. Come ogni motto ...
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INVERNIZIO, Carolina
Giuseppe Zaccaria
Nacque a Voghera il 28 marzo 1851 da Ferdinando, funzionario del Regno di Sardegna, cui la città allora apparteneva, e da Anna Tettoni.
La data, accertata solo [...] , sotto le forme di un sadismo compensativo di una realtà sessuale sulla cui negazione si basa la morale ufficiale. Pertanto, laddove il maschio "estraneo" è quello della seduzione e della violenza), che sfiorano i tabù dell'omoerotismo e dell'incesto ...
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POLETTI, Cordula
Alessandra Cenni
POLETTI, Cordula. – Penultima di quattro sorelle, nacque a Ravenna il 27 agosto 1885 da Francesco e da Rosina Donati, in una famiglia di artigiani di ceramiche, che [...] originalità creativa, la coerenza morale. Pioniera della liberazione sessuale e omosessuale in Italia, si batté per la della donna nel diritto di famiglia e nei reati di violenza carnale. Tra le intellettuali celebri era presente, appunto, Sibilla ...
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violenza assistita loc. s.le f. Nel linguaggio giuridico, ogni forma di violenza indiretta all’interno di una famiglia, nella quale la vittima minorenne assiste suo malgrado a maltrattamenti subìti da una figura di riferimento o da altre figure...
violenza
violènza s. f. [dal lat. violentia, der. di violentus «violento»]. – 1. Con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento, soprattutto come tendenza abituale a usare la forza fisica in modo brutale o irrazionale,...