Figura retorica, frequente nella poesia classica, che consiste nell’affermare l’impossibilità che una cosa avvenga, subordinandone l’avverarsi a un altro fatto ritenuto impossibile: Pasceranno prima gli [...] agili cervi nell’etere …che dal mio petto il volto di lui si cancelli (Virgilio). ...
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Filosofia
Vincenzo Placella
. Il concetto di f. in Dante. Per f., ai tempi di D., s'intendeva tutto l'ambito del sapere compreso nelle opere di Aristotele, il Filosofo per antonomasia. Anzi, negli ultimi [...] VII 49-51), e per esser stato, anche se non consapevolmente, profeta di rinnovate età (Pg XXII 67-72). Inoltre Virgilio, per la sua condizione di anima liberata dal corpo, aggiunge, alla sua sapienza di un tempo, la consapevolezza dell'esistenza dell ...
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ars dictaminis
Mario Pazzaglia
La teoria letteraria di D. appare saldamente radicata alla tradizione retorica e dittatoria, che egli sembra avere assorbito, oltre che dal Tresor e dalla Rettorica di [...] dei testi di Guido Fava, di Bene da Firenze, di Bono da Lucca, e forse di Guizzardo da Bologna e di Giovanni del Virgilio: dei maestri, insomma, dello Studio bolognese. Con essi D. partecipa al rinnovamento dell'a.d. del pieno e tardo Duecento; allo ...
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ALBERGHETTI, Sigismondo
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Nacque a Venezia da Orazio tra il 1570 e il 1580 e fu, nella prima metà del sec. XVII, fra i più reputati fonditori di artiglieria al servizio della Repubblica, dirigendo [...] lavori nell'Arsenale insieme col fratello Virgilio ed altri della sua famiglia. Dedicatosi anche allo studio della matematica e della meccanica, nel 1634 era in rapporto con Fulgenzio Micanzio. La lettura del Dialogo sopra i due massimi sistemi del ...
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buffa
Lucia Onder
. Compare, in rima, in due luoghi dell'Inferno; in XXII 133 ha l'evidente valore di " beffa ", " burla ": Irato Calcabrina de la buffa, / volando dietro li tenne. Il termine è variamente [...] interpretato in VII 61, dove Virgilio ammonisce D. de la corta buffa / d'i ben che son commessi a la fortuna. Il Torraca, il Casini e nel 1969 A. Sergi (Note dantesche, in " Mem. e Rendiconti Accad. Sc. Lett. Acireale " VII [1969] 225) spiegano b. ...
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Filologo (Dresda 1894 - Monaco 1968); prof. di filologia classica all'univ. di Monaco. Ha dato una buona edizione delle opere di Orazio (2a ed., Lipsia, 1950) e ha pubblicato Römische Geisteswelt (1952), [...] oltre a varî studî su autori greci e specialmente latini (Virgilio, Orazio, Tibullo, Lucrezio), molti raccolti nel vol. Studien zur griechischen und römischen Literatur (1964). ...
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MAZICI (Μάζικες, Mazĭces, Mazăces)
Antica popolazione libica, stanziata nella Mauretania, e durata in qualche suo elemento nella resistenza a Roma ancora nei secoli II e III d. C. Il nome già nell'antichità [...] serviva da esponente in genere della razza libica (Virgilio nel IV dell'Eneide rappresenta il libico Iarba, pretendente di Didone, come re appunto dei Mazici), ed è evidente la sua connessione con la forma Imāzīghen, che è il nome che tuttora si ...
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Capaneo
Umberto Bosco
. Uno dei " Sette contro Tebe ", cioè uno dei sei re greci che con Polinice assaltarono Tebe per scacciarne Eteocle, fratello di Polinice. Protagonista di un episodio dell'Inferno [...] il suo scopo, e quella di Dio non lo raggiunge, perché C. anche nell'Inferno continua a disprezzarlo. La risposta di Virgilio non è uno sferzante rimprovero generico alla superbia di C., ma una precisa replica all'invettiva e alla sfida di lui. La ...
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riporgere
Antonio Lanci
Una sola volta e in rima; If XXXI 3 Una medesma lingua pria mi morse, / sì che mi tinse l'una e l'altra guancia, / e poi la medicina mi riporse: dopo il ‛ morso ', cioè il rimprovero, [...] Virgilio " porse " a D. la medicina, parole di consolazione; " mi dette come antidoto ", chiosa il Porena, aggiungendo: " La particella ri (come il latino re da cui deriva) oltre al senso di ripetizione può avere anche quello di restituzione, ...
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(gr. Αἰνείας; lat. Aenēas) Mitico eroe della Troade, e più tardi del Lazio, le cui gesta occupano una parte notevole nell’Iliade e costituiscono il soggetto dell’Eneide. Nato sul monte Ida, da Afrodite [...] , si sarebbe data la morte.
La figura di E. ritorna, durante l’età tardoantica e il Medioevo, in tutte le riprese del poema virgiliano. Così Avieno (fine del 4° sec.) ne compendiò le gesta in versi giambici, mentre Fulgenzio (inizio del 5° sec.) e la ...
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virgiliano
(non com. vergiliano) agg. [dal lat. Vergilianus]. – Di Virgilio, poeta latino del I sec. a. C., o che è proprio, tipico del suo metodo, del suo stile: l’opera v.; la poesia v.; il poema v., l’Eneide; l’esametro v.; la malinconia...
epanodo
epànodo s. m. [dal lat. tardo epanŏdus, gr. ἐπάνοδος «regressione»]. – Figura retorica, detta con termine lat. regressio, consistente nella ripresa, ampliata con particolari, di una o più parole prima soltanto elencate o accennate;...