Particella virale submicroscopica (detta anche fago), endoparassita obbligata della cellula batterica, di cui provoca la lisi. I b. sono stati raggruppati in sei tipi differenti (A, B, C, D, E, F).
Come [...] i virus, i b. sono costituiti da DNA o da RNA e sono circondati da un rivestimento proteico, il capside. Il tipo A, il più Progetto genoma (➔ genoma), sono stati sequenziati numerosi genomi batterici e virali. Uno dei risultati più sorprendenti è ...
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Microbiologia
JJohn F. Wilkinson
di John F. Wilkinson
Microbiologia
sommario: 1. Introduzione. 2. Un organismo modello, Escherichia coli: a) La struttura di Escherichia coli. b) La crescita di Escherichia [...] ospite. È evidente la somiglianza con il fenomeno della lisogenia, di cui abbiamo parlato a proposito dei virusbatterici; infatti il processo di conversione lisogenica è simile a quello della trasformazione cellulare che si verifica nella formazione ...
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lisogenia
Mariarita De Felice
Particolare condizione di una cellula batterica che contiene, insieme al proprio cromosoma, anche una piccola molecola di DNA appartenente a un virusbatterico (batteriofago [...] ’espressione. Il DNA del profago in molti casi si integra nel cromosoma batterico in un punto ben preciso: l’esempio più noto è quello del nel caso del fago P1. λ, μ e P1 sono virus specifici di Escherichia coli. In rari casi può avvenire il fenomeno ...
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Virus
Claudio Basilico
di Claudio Basilico
Virus
sommario: 1. Introduzione. 2. Storia della scoperta dei virus. a) Le prime scoperte. b) La scienza della virologia. 3. Proprietà generali e composizione [...] . b) Il capside. c) L'involucro. 4. Il ciclo di moltiplicazione virale. 5. Metodi di indagine e di identificazione dei virus. 6. Virusbatterici (batteriofagi). a) Fagi a DNA bicatenario. b) Fagi a DNA monocatenario. c) Fagi a RNA. d) Lisogenia e ...
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ecologìa micròbica Disciplina il cui obiettivo è lo studio delle interazioni tra microrganismi e ambiente; sviluppatasi a partire dagli anni Sessanta del 20° sec., essa ha rapidamente conosciuto sostanziali [...] micronicchia’ ecologica; il termine ‘comunità microbica’ è stato adottato proprio per definire questi gruppi di microrganismi, batteri, funghi, virus, alghe e protozoi, le loro funzioni e le loro interazioni. Grazie a questa diversità i microrganismi ...
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Batterio
Gabriella Argentin
Il termine batterio deriva dal greco βακτήριον, "piccolo bastone", e viene comunemente usato per indicare microrganismi ubiquitari, talvolta patogeni, considerati gli organismi [...] della sua progenie. Quando i virus così modificati infettano una nuova cellula ospite, questa potrà incorporare nel suo cromosoma il segmento genetico della cellula ospite originaria.
Coltivazione e crescita batterica
A causa delle dimensioni dei ...
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Le analisi di laboratorio
Giorgio Federici
Il termine 'analisi cliniche' è entrato nel linguaggio comune per identificare una branca della medicina che in questi ultimi decenni ha avuto un impetuoso [...] di tipo B, detta anche epatite da siero, è determinata da un virus a DNA formato da una capsula proteica (surface) che contiene il DNA soprattutto di natura emorragica.
La presenza di leucociti e batteri, invece, conferisce al liquor un aspetto più o ...
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virus
vìrus s. m. [dal lat. virus «veleno»], invar. – 1. In biologia, termine con cui si designa un gruppo di organismi, di natura non cellulare e di dimensioni submicroscopiche, incapaci di un metabolismo autonomo e perciò caratterizzati...
positivizzarsi
v. intr. pron. Detto di un test diagnostico (o del suo esito), attestare la non benignità di un responso rispetto alla presenza di elementi come batteri, virus, sostanze nocive | Detto di persone, diventare positivi dopo essersi...