Ebola, virus di
Èbola, vìrus di locuz. sost. m. – Virus della famiglia Filoviridae, così denominato perché isolato per la prima volta nel 1976 presso il fiume Ebola (Repubblica democratica del Congo). [...] da Yoshihiro Kawaoka ha però identificato nel 2008 un metodo per disarmare geneticamente il virus: inattivando il gene Vp30 si può bloccare la moltiplicazione del virus e quindi lavorare su ceppi di Ebola innocui, al fine di sviluppare nuovi farmaci ...
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Hantaan, virus di
Agente eziologico della febbre di Corea o, secondo la nomenclatura della Organizzazione mondiale della sanità, della febbre emorragica con sindrome renale. Il virus di H. (dal nome [...] Sud, in cui fu isolato per la prima volta nel 1977) è un virus a RNA. L’infezione è trasmessa all’uomo da ratti (anche di laboratorio); Europa, per es., nei Paesi Bassi, nel 1984. Il virus è veicolato da feci, urine, saliva. Il periodo di incubazione ...
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(WNV) Arbovirus appartenente alla famiglia dei Flaviviridae, isolato per la prima volta nel distretto West Nile – da cui ha preso nome – dell’Uganda nel 1937, e diffuso con andamento endemico-epidemico in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. Trasmesso all’uomo (ma anche a specie animali quali gli equini) da punture di zanzare, ha generalmente decorrenza subclinica, manifestandosi ...
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SARS Sigla di severe atypical respiratory syndrome, che indica una malattia acuta, causata da un virus appartenente al genere Coronavirus. Nella fase prodromica della malattia sono presenti sintomi di [...] tipo simil-influenzale. Durante la prima settimana della fase acuta la sintomatologia è costituita da febbre, malessere, mialgia, mal di testa, irrigidimento. Durante la seconda settimana sono presenti ...
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Botanica
In patologia vegetale, massa di tessuto priva di organizzazione, dovuta a proliferazione cellulare eccitata da qualche stimolo; vi rientrano anche le galle prodotte da insetti in vari organi delle [...] incidenza di leucemie fra coloro che sono sopravvissuti alle bombe atomiche sganciate durante la Seconda guerra mondiale.
Virus oncogeni. Numerosi virus sono causa di t. che compaiono naturalmente nella patologia di varie specie animali o sono in ...
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Famiglia di virus a RNA (retrovirus) caratterizzati da un lungo periodo di incubazione negli organismi infettati e da meccanismi patogenetici diversi da tutti gli altri virus che generalmente causano infezioni [...] secondaria, indotta da infezioni opportunistiche che insorgono per la perdita delle difese immunitarie. Il periodo di incubazione del virus si estende da poche settimane a tutta la vita dell’individuo infettato; in questo caso l’ospite è clinicamente ...
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I più piccoli virus a DNA capaci di infettare gli animali e l’uomo.
Caratteristiche
Il genoma dei P. ha una scarsa capacità codificante e quindi la replicazione virale dipende dalle funzioni messe a disposizione [...] anti B19 persistono per anni, sebbene nei soggetti immunodepressi possano essere assenti in corso di infezione cronica da B19.
Il virus B19 è diffuso in tutto il mondo. L’infezione è trasmessa prevalentemente per via aerea e può verificarsi in ogni ...
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Genere di virus comprendente il virus amarillico, responsabile della febbre gialla, e i virus responsabili dell’ilheus, della dengue, della encefalite da zecche ecc. Tutti questi virus sono ribovirus, [...] ossia virus a RNA. ...
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Poliomavirus
Virus oncogeno con DNA circolare a doppio filamento, con capside a simmetria icosaedrica del diametro di 45 nm, non rivestito dal pericapside. I virus della famiglia P. infettano i Mammiferi [...] tonsilliti); presentano lunghi periodi di latenza, nei quali persistono insediandosi nell’apparato urinario (virus BK e JC) e nei linfociti B e nel cervello (virus JC). Possono riattivarsi in condizioni di immunodeficienza, di trapianti d’organo o di ...
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Gruppo di virus a DNA, con capside a simmetria cubica, involucro pericapsidico, virione di diametro 100 - 150 nm, responsabili di patologie umane e veterinarie. Agenti specifici di malattie dell’uomo sono: [...] icosaedrica con 162 capsomeri e il suo DNA è a doppia elica; ne esistono due sottotipi: HHV-6A e HHV-6B. Il virus è responsabile dell’exanthema subitum (sesta malattia). In casi rari l’HHV-6 può dar luogo a grave compromissione epatica e a forme ...
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virus
vìrus s. m. [dal lat. virus «veleno»], invar. – 1. In biologia, termine con cui si designa un gruppo di organismi, di natura non cellulare e di dimensioni submicroscopiche, incapaci di un metabolismo autonomo e perciò caratterizzati...
vaiolo delle scimmie loc. s.le m. Malattia virale, affine al vaiolo umano, causata dal poxvirus che colpisce animali selvatici (in particolare piccoli roditori e scoiattoli) presenti nelle foreste pluviali africane, che è in grado di trasmettersi...