Biologo statunitense (n. New York 1938); prof. dal 1973 al Massachusetts Institute of Technology, si è occupato delle interazioni tra i virus tumorali e la costituzione genetica delle cellule. Per queste [...] ricerche ha ricevuto nel 1975, insieme a R. Dulbecco e a H. Temin, il premio Nobel per la fisiologia o la medicina. Nel 1997 B. è stato eletto presidente del California Institute of Technology ...
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La grande scienza. Immunologia
Alberto Mantovani
Immunologia
La sopravvivenza dell'individuo e della specie in un ambiente microbiologico potenzialmente ostile dipende dall'esistenza di un sistema immunitario [...] quali il vaiolo. I vaccini dimostrano la raffinata specificità dell'immunità adattativa: il vaccino contro il virus dell'epatite B protegge contro il virus B ma non contro A e viceversa.
In questo contributo verranno discussi i principî generali sui ...
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lisogenia
Mariarita De Felice
Particolare condizione di una cellula batterica che contiene, insieme al proprio cromosoma, anche una piccola molecola di DNA appartenente a un virus batterico (batteriofago [...] affatto e rimane libero nel citoplasma della cellula lisogena, come nel caso del fago P1. λ, μ e P1 sono virus specifici di Escherichia coli. In rari casi può avvenire il fenomeno inverso della lisogenizzazione, cioè l’escissione del profago che ...
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Biologia
Vescicola situata nel citoplasma sottostante il plasmalemma che si forma per invaginazione della membrana cellulare a seguito di interazioni ormone-recettore o virus-recettore (➔ endocitosi).
Zoologia
Corpo [...] centrale solido del nucleo dei Protozoi, in specie dei Rizopodi, Flagellati e Sporozoi, costituito o da cromatina sola o associata a plastina, o esclusivamente di plastina, e in tale ultimo caso estraneo ...
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GENE
Burke H. Judd
Storia e problematiche della ricerca. - La doppia elica del DNA. - La fase esplosiva nell'evoluzione del concetto di g. (v. anche codice genetico, in questa Appendice; genetica, XVI, [...] studi riguardanti due g. contigui del batteriofago T4. Benzer individuò più di 2000 mutazioni nei g. rIIA e rIIB di questo virus; egli elaborò un metodo per mappare le mutazioni relative di un g. rispetto all'altro, che consisteva nell'infettare le ...
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Lo sviluppo più importante delle scienze biologiche negli ultimi decenni è stato indubbiamente quello che ha consentito di spingere l'indagine dei fenomeni vitali nell'ultra-microscopico, fino a raggiungere [...] Tatum; in seguito il batterio Escherichia coli e poi i virus e in particolare i batteriofagi, o fagi. In tali oggetti Asimov, Il codice genetico, Torino 1968; Autori vari, Virus e cellule, collezione di articoli apparsi in scientific American, ...
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Studio e attuazione concreta dei mezzi e dei metodi per combattere le malattie.
Botanica
La t. vegetale (o fitoterapia) studia i rimedi, la loro somministrazione e la loro azione sulle piante e sugli [...] che non uccidono le cellule normali. Tra questi il più usato è quello che codifica la timidinachinasi (TK) del virus herpes simplex. TK è un enzima che fosforila la timidina formando la timidina trifosfato, il normale precursore degli acidi nucleici ...
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Molecole complesse di grandi dimensioni attraverso le quali avviene la trasmissione dell’informazione genetica. Sono presenti nelle cellule di tutti gli organismi (animali e vegetali), dai più semplici [...] la fisiologia o la medicina nel 1962. A eccezione di alcuni virus nei quali il DNA è formato da un’unica catena, in tutti hanno una composizione in basi molto simile. A eccezione di alcuni virus che contengono solo RNA, il DNA è presente in tutte le ...
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infezione
Processo d’invasione di un organismo o di parti di esso (organi o tessuti) da parte di una o più specie microbiche come virus, batteri, miceti, protozoi. L’infezione, caratterizzata dall’invasione [...] di un microrganismo patogeno che riesce a penetrare, attecchire e moltiplicarsi all’interno di un organismo ospite non comporta, necessariamente, la comparsa delle alterazioni dello stato di salute tipiche ...
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Virologo (n. Londra 1896 - m. 1988). Lavorò fino al suo ritiro (1961) al National Institute for Medical Research, prima ad Hampstead e poi a Mill Hill. Si interessò particolarmente allo studio del virus [...] della Sanità creato a questo scopo. È stato anche a capo di un gruppo di ricerca per lo studio del raffreddore. A lui si debbono le attuali conoscenze su questi due virus. Tra le sue numerose pubblicazioni scientifiche, un trattato di sistematica dei ...
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virus
vìrus s. m. [dal lat. virus «veleno»], invar. – 1. In biologia, termine con cui si designa un gruppo di organismi, di natura non cellulare e di dimensioni submicroscopiche, incapaci di un metabolismo autonomo e perciò caratterizzati...
vaiolo delle scimmie loc. s.le m. Malattia virale, affine al vaiolo umano, causata dal poxvirus che colpisce animali selvatici (in particolare piccoli roditori e scoiattoli) presenti nelle foreste pluviali africane, che è in grado di trasmettersi...