varicella Malattia infettiva da virus, acuta ed epidemica, caratterizzata da un esantema vescicoloso. L’agente eziologico è Herpesvirus varicellae (o virus v.-zoster). La v., il cui periodo di incubazione [...] è per lo più di circa 14 giorni, ha contagiosità molto elevata e conferisce immunità permanente. Talora, però, il virus permane allo stato latente nei gangli dei nervi sensitivi, rendendo possibile una riattivazione dell’infezione in forma di Herpes ...
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Malattia provocata da un virus tipo Coxsackie, caratterizzata dalla comparsa di vescicole erpetiformi e afte a carico della mucosa buccale, accompagnata da modica febbre. ...
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togavirus Gruppo di virus a RNA, di piccole dimensioni (30-60 nm), così chiamati perché sono circondati da un involucro lipidico. Sintetizzano almeno due forme di RNAm nella cellula ospite. Entrambi gli [...] RNA sintetizzano lunghe catene polipeptidiche o poliproteine che sono poi tagliate per ottenere le singole proteine funzionali. Sono responsabili di alcune malattie tropicali e della rosolia ...
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Virus a RNA appartenente alla famiglia delle Flaviviridae, responsabile della malattia omonima. Trasmissibile soprattutto attraverso le zanzare, il virus è simile a quello che causa malattie come la dengue, [...] la febbre gialla e l’encefalite del Nilo occidentale. Il virus prende il nome da una foresta dell’Uganda dove è stato scoperto nel 1947, ma allora infettava solo le scimmie. Passato poi ad infettare la Polinesia francese, dal 2014-15 ha colpito l’ ...
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provirus
Retrovirus (ossia virus che possiede un genoma a RNA) integratosi nel DNA di una cellula infettata. Una volta che il provirus si è integrato, la cellula prosegue il suo ciclo cellulare e, duplicandosi, [...] lo trasmetterà alle cellule discendenti. L’integrazione del retrovirus all’interno del genoma della cellula ospite può avvenire solo grazie alla presenza dell’enzima trascrittasi inversa, una DNA-polimerasi ...
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Neuropatologia
FFernando De Ritis e Charles E. Lumsden
di Fernando De Ritis e Charles E. Lumsden
NEUROPATOLOGIA
Malattie virali del sistema nervoso centrale
di Fernando De Ritis
sommario: 1. Eziologia. [...] e che lo disseminino nell'ambiente con le feci, ma non lo trasmettano con la puntura. Anche Trichinella spiralis può infettarsi col virus e può infettare l'uomo. Nell'uomo è più frequentemente colpito il sesso maschile nell'età compresa tra i 10 e i ...
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infezione virale
Infezione causata da un virus che provoca, direttamente o indirettamente, danni strutturali e funzionali a cellule e tessuti. Le infezioni virali possono evolvere in modi diversi in [...] vista clinico le infezioni virali possono essere apparenti o inapparenti e causare patogenesi virali acute o croniche. I virus che causano la malattia ogni volta che infettano un ospite suscettibile sono molto pochi; tra quelli più diffusi troviamo ...
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Nome di un gruppo di virus a DNA. Il potere patogeno è specie-specifico: nell’uomo sono particelle del diametro di 65-150 nm, di forma icosaedrica, con capside simile a quella dell’herpes simplex. L’infezione [...] da c. è detta malattia citomegalica: nell’uomo adulto provoca quadri clinici non gravi, talora clinicamente silenti; di rilievo il rischio di infezione nelle gestanti con possibile trasmissione al feto ...
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virus
vìrus s. m. [dal lat. virus «veleno»], invar. – 1. In biologia, termine con cui si designa un gruppo di organismi, di natura non cellulare e di dimensioni submicroscopiche, incapaci di un metabolismo autonomo e perciò caratterizzati...
vaiolo delle scimmie loc. s.le m. Malattia virale, affine al vaiolo umano, causata dal poxvirus che colpisce animali selvatici (in particolare piccoli roditori e scoiattoli) presenti nelle foreste pluviali africane, che è in grado di trasmettersi...