. Viene così chiamata la famiglia da cui uscì Teodorico re degli Ostrogoti. Essa avrebbe costituito una dinastia, come, presso i Visigoti, i Balti. Ma le notizie che si riferiscono ai supposti predecessori [...] di Teodorico sono molto incerte. Alcuni nomi sono fatti dai cronisti antichi; ma né le date possono essere fissate con sicurezza, né è facile precisare i fatti che a quei personaggi si riferiscono. Un ...
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Generale romano (sec. 5° d. C.), al servizio dell'imperatore romano d'Occidente Onorio. Di nascita barbaro, cercò di contrastare ad Alarico re dei Visigoti la conquista di Roma, ma fu vinto e la città [...] fu invasa (410) ...
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Figlio (436 circa - 481) di Meroveo, successe al padre (457) come re della principale tribù dei Franchi Salî. Si alleò con Egidio contro i Visigoti nel 463; nel 469, sempre alleato coi Romani, tolse ai [...] Sassoni la città di Angers e più tardi condusse una spedizione contro gli Alamanni ...
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Nel concistoro imperiale romano, i giudici d’appello cui l’imperatore affidava la decisione delle cause portate alla corte. Tale istituzione passò nelle corti dei Visigoti e dei Franchi dell’epoca merovingia [...] e carolingia, mantenendosi fino nella costituzione delle repubbliche, dei comuni e degli Stati italiani ...
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Figlio (m. 448) di Ermenerico fondatore della monarchia sveva in Spagna, associato alla corona (dal 438), regnò solo dal 441. Conquistò la Betica, poi (446) combatté i Visigoti, allora alleati dei Romani. ...
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Generale gallo, creato comes et magister utriusque militiae dall'imperatore Maggioriano, dopo il 461 d. C. costituì un dominio autonomo nella zona di Soissons, e nel 463 vinse i Visigoti a Orléans. ...
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Titolo di un importante corpo di leggi, intitolato originariamente Liber iudiciorum. Voluto dal re visigoto Chindasvindo, fu portato a termine da suo figlio Recesvindo (intorno al 654), affinché i due [...] , potessero avere leggi comuni. Incorporò nell’opera molte leggi degli antichi re visigoti e molti passi della Lex Romana Wisigothorum.
Il re Ferdinando III di Castiglia e Léon, liberata buona parte della Spagna dal dominio musulmano, fece tradurre ...
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Ufficiale romano di stirpe gallica (sec. 5º), assunse nel 464 in Soissons il governo del dominio autonomo costituito dal magister militum Egidio coi territorî tra la Mosa, la Schelda e la Senna. In lotta [...] della Gallia collegato alla tradizione imperiale romana. In guerra con Clodoveo, che aveva invaso la Gallia, fu battuto dai Franchi a Soissons (486); fuggito presso Alarico II re dei Visigoti, fu consegnato a Clodoveo e da questo fatto uccidere. ...
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L'Europa tardoantica e medievale. I popoli delle migrazioni nelle regioni occidentali: I Goti
Volker Bierbrauer
I goti
La storia e la cultura dei Goti ebbero un notevole impatto su gran parte dell’Europa [...] fondazione del loro impero in Italia nel 488 è del tutto simile a quello che spiega la lacuna nella documentazione archeologica dei Visigoti tra il 376 e il 418. La permanenza molto breve degli Ostrogoti come foederati nei Balcani, tra il 456 e il ...
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Imperatore romano (Cauca, Spagna, forse 347 - Milano 395). Magister militum di Graziano, Augusto d'Oriente (379) dopo la vittoria contro i Sarmati in Pannonia (378), combatté i Goti e poi i Visigoti di [...] Fritigerno, che con il trattato di Costantinopoli (382) sistemò nei confini dell'Impero, ristabilendo così la pace nella penisola balcanica, pur a costo di gravi oneri finanziarî. Nei primi anni di governo ...
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visigotico
viṡigòtico agg. (pl. m. -ci). – Dei Visigoti, uno dei due gruppi (l’altro è costituito dagli Ostrogoti) in cui si divise l’antica popolazione germanico-orientale dei Goti, stanziato in età romana nel Ponto e di qui penetrato, tra...
visigoto
viṡigòto agg. e s. m. (f. -a). – Appartenente, relativo alla popolazione dei Visigoti (lat. Visigothi o Wisigothi): il Regno v.; la lingua v. (e come s. m. il visigoto); le incursioni dei V. in Italia. In funzione di agg., sostituisce...