Saariaho, Kaija
Luca Conti
Saariaho, Kaija (propr. Laakkonen, Kaija Anneli)
Compositrice finlandese, nata a Helsinki il 14 ottobre 1952. Dopo aver seguito corsi di arti visive presso l'Università di [...] arte e design di Helsinki, dal 1976 al 1981 ha studiato composizione alla Sibelius Akatemiassa, dove ha avuto tra i suoi insegnanti P. Heininen, quindi presso la Musikhochschule di Friburgo, con B. Ferneyhough ...
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Contaminazioni
Laura Cherubini
La molteplicità dei media
La cultura artistica contemporanea è caratterizzata da un crossover linguistico che agisce su più livelli. Da una parte, le arti visive dialogano [...] momento, non condivide tempo e luogo. Una parte della cultura contemporanea, a livello cinematografico ma soprattutto delle arti visive, sta quindi attuando il tentativo di riavviare questo tipo di contatto o, almeno, di ricreare una situazione di ...
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Studio azzurro
Giovanna Mencarelli
Centro italiano di sperimentazione artistica e di produzione video fondato a Milano nel 1982 da F. Cirifino (n. 1949, fotografia), P. Rosa (n. 1949, arti visive e [...] a partire dalla fotografia al video, dalla grafica e dall'animazione ai sistemi interattivi, dal teatro al cinema, dalle arti visive all'architettura), S. A. ha sviluppato il concetto di unità creativa e relazionale, in cui la tecnologia si fonde con ...
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Gestalt
Gestalt 〈gÝestàlt〉 [s.ted. "forma"] [FAF] Modalità percettiva o teorica della descrizione della realtà: v. modello: IV 70 e. ◆ [FME] [OTT] Forma complessiva di un'immagine: v. immagini visive: [...] III 163 f ...
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visione
David Burr
Maria Concetta Morrone
La visione può essere considerata un processo di interpretazione e di trasformazione di un mondo esterno, fisicamente esistente, nel nostro mondo percettivo [...] Si suppone che questo tipo di percezione sia mediato da vie subcorticali che oltrepassano V1 e proiettano direttamente ad aree visive superiori. La via M e quella P rimangono in gran parte separate anche a livello della corteccia primaria, mentre le ...
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Nella pratica oculistica, misura convenzionale dell’acuità visiva, per cui il visus normale è considerato pari a 1 = 10/10, che scendono gradualmente a 9/10, 8/10 ecc. per capacità visive ridotte. ...
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– La multisensorialità del cinema installato. Bibliografia
Nell’orizzonte ‘transmediale’ che caratterizza il nuovo millennio il c. i. si inserisce come una pratica di confine tra cinema e arti visive in [...] Künstliche Paradiese, 2009), e in tal senso esemplare anche The clock (2010) di Christian Marclay (premiato alla Biennale Arti visive di Venezia) in cui le immagini di orologi tratte da vari film vengono montate e proiettate nello spazio scandendo i ...
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Parte della fisica che studia i fenomeni relativi alla propagazione della luce (nel vuoto e nei mezzi materiali) e gli effetti della sua interazione con i corpi, nonché le proprietà e la costituzione degli [...] propri di quelle particolari radiazioni elettromagnetiche che chiamiamo onde luminose, capaci, tra l’altro, di suscitare sensazioni visive, e che costituiscono la luce. La luce partecipa delle rappresentazioni corpuscolare e ondulatoria che non sono ...
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psilocibina
Sostanza attiva estratta da un fungo appartenente al genere Psilocybe, che si ottiene anche per sintesi. È una sostanza psicotropa: la sua somministrazione induce rapidamente euforia, allucinazioni [...] per lo più visive, fenomeni di depersonalizzazione, distorsioni spazio-temporali e dello schema corporeo, tendenze deliranti. A elevata concentrazione può indurre uno stato di inibizione che può arrivare al blocco catatonico. ...
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Pittore ungherese naturalizzato statunitense (Selyp 1906 - Cambridge, Massachusetts, 2001). Studiò all'accademia di Budapest; nel 1937 si trasferì negli USA dove svolse un'intensa attività di ricerca nel [...] campo delle arti visive e il loro rapporto con la tecnologia: insegnò a Chicago (New Bauhaus, 1937-38; Institute of design, 1938-43) e, dal 1946, presso il Massachusetts institute of technology. Fondò il Centro di studi visivi avanzati (CAVS) nel ...
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visivita
viṡività s. f. [der. di visivo]. – Il fatto, la caratteristica di essere visivo, di fornire o di suggerire un’impressione visiva: la v. nella poesia contemporanea; la v. come fonte dell’esperienza intellettuale nella fenomenologia...
vista
s. f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (v. anche visione): il senso della v., l’organo della v.; non è cieco nato, ha perduto la...