Ingram, Rex
Giulia Carluccio
Nome d'arte di Reginald Ingram Montgomery Hitchcock, regista, produttore, attore e sceneggiatore cinematografico irlandese, naturalizzato statunitense, nato a Dublino il [...] Zenda) e Scaramouche (1923). Queste opere furono tra le più note e popolari dell'autore: vi comparivano spesso invenzioni visive originali e piuttosto audaci, e la fase di preparazione del lavoro, da I. considerata non meno importante di quella delle ...
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Raimi, Sam
Nome d'arte di Samuel Raingivitz, regista e produttore statunitense, nato a Franklin (Michigan) il 23 ottobre 1959. Emerso agli inizi degli anni Ottanta, ha ristrutturato, con i fratelli Joel [...] assieme a R. la sceneggiatura di Crimewave (1985; I due criminali più pazzi del mondo), commedia piena di gag visive e di umorismo nero confinante con il grottesco, ma anche segnata dai conflitti con la casa produttrice Embassy Pictures, che ...
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Hanna, William
Oscar Cosulich
Animatore e produttore cinematografico e televisivo statunitense, nato a Melrose (New Mexico) il 14 luglio 1910 e morto a Hollywood il 22 marzo 2001. Fu il creatore, insieme [...] ossia mani, piedi, bocca, con una conseguente sostanziale povertà grafica) furono superati grazie alla ricchezza delle trovate visive e narrative, quali le ingegnose invenzioni a metà tra tecnologia contemporanea ed età della pietra, caratte-ristiche ...
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Fejos, Paul (propr. Pál Fejös)
Donatello Fumarola
Regista cinematografico e antropologo ungherese, nato a Budapest il 24 gennaio 1897 e morto a New York il 23 aprile 1963. La sua avventurosa biografia [...] Louis Feuillade degli anni Dieci, e in Ungheria il palpitante melodramma Tavaszi zápor, ricco di originali soluzioni visive.
Gli ultimi film realizzati da F. furono documentari scientifici, frutto di una serie di spedizioni di ricerca antropologica ...
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PACASSI, Nicolo
Massimo de Grassi
PACASSI, Nicolò. – Nacque a Wiener Neustadt il 5 marzo 1716.
Il padre Giovanni, lapicida e scultore di origine greca, da poco trasferitosi da Gorizia nella città asburgica [...] la direzione altrui.
Dal punto di vista stilistico, in quegli anni maturò in Pacassi una profonda rimeditazione delle fonti visive d’ispirazione palladiana e longheniana che aveva assimilato dai modelli paterni e dall’ambiente artistico goriziano. Le ...
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CAVALLI, Giuseppe
Italo Zannier
Figlio di Daniele, avvocato, e di Mariannina Cairelli, nacque a Lucera (Foggia) il 29 nov. 1904, gemello di Emanuele; studiò a Roma, dove la famiglia si trasferì nel [...] collana "Immagini" dell'Istituto italiano d'arti grafiche di Bergamo (1940), il C. precisò ulteriormente le sue ricerche visive e le sue idee sulla fotografia, anche mediante un continuo dialogo culturale con alcuni fotografi dei quali condivideva il ...
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Cohen-Séat, Gilbert
Monica Trecca
Scrittore e teorico del cinema francese, di famiglia ebrea (suo padre era il Gran rabbino di Bordeaux), nato a Sétif (Algeria) il 26 luglio 1907 e morto a Parigi il [...] 'espressione della vita e dell'immaginazione, della realtà degli esseri o delle cose, mediante la combinazione di immagini visive (naturali o dal carattere convenzionale) e uditive (sia sonore sia verbali), e per tali caratteristiche richiedono un ...
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MOHOLY-NAGY, Laszlo
Alessandro Cappabianca
Moholy-Nagy, László (propr. Ladislaus)
Pittore, scultore, fotografo, regista cinematografico ungherese, nato a Bácsborsod il 20 luglio 1895 e morto a Chicago [...] visivi non devono necessariamente essere legati fra loro da un nesso logico, tuttavia le loro connessioni fotografiche e visive lo collegano a un vitale contesto associativo di spazio-tempo e rendono lo spettatore attivamente partecipe della dinamica ...
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Patroni Griffi, Giuseppe
Francesco Bolzoni
Scrittore, drammaturgo, regista teatrale, cinematografico e sceneggiatore, nato a Napoli il 27 febbraio 1921. Il suo cinema, direttamente derivato dal suo [...] . Ha un taglio sperimentale il suo primo film, Il mare (1962), sorta di antiromanzo che si affida a suggestioni visive per affrontare il tema dell'omosessualità. Metti, una sera a cena, caratterizzato da dialoghi pungenti e da una recitazione degli ...
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Roeg, Nicolas (propr. Nicolas Jack)
Francesco Zippel
Regista cinematografico e direttore della fotografia inglese, nato a Londra il 15 agosto 1928. Operatore di grande talento, abile nel creare atmosfere [...] che cadde sulla Terra) costituisce invece un rivoluzionario esempio di fantascienza decadente, sorretto da un potente apparato di invenzioni visive. Grazie alla grande popolarità ottenuta con il film precedente, R. si è poi avventurato in un dramma ...
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visivita
viṡività s. f. [der. di visivo]. – Il fatto, la caratteristica di essere visivo, di fornire o di suggerire un’impressione visiva: la v. nella poesia contemporanea; la v. come fonte dell’esperienza intellettuale nella fenomenologia...
vista
s. f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (v. anche visione): il senso della v., l’organo della v.; non è cieco nato, ha perduto la...