Diwan, Audrey. – Regista, sceneggiatrice e scrittrice francese (n. 1980). Di origini libanesi, giornalista e direttrice editoriale del periodico Stylist, ha esordito nella narrativa con il romanzo Confession [...] Attivista per l’uguaglianza di genere e membro del Collectif 50/50 per la difesa delle diversità nel cinema e nelle arti visive, nel 2019 ha diretto la sua prima pellicola cinematografica, Mais vous êtes fous, che ne ha messo in luce la vocazione a ...
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Adam, Ken (propr. Klaus)
Sabina Tommasi Ferroni
Scenografo cinematografico tedesco, nato a Berlino il 5 febbraio 1921. Ha ottenuto la notorietà curando le scenografie della serie sull'agente 007 tratta [...] J. Constable, J. Reynolds, T. Gainsborough, W. Hogarth, senza mai cadere nella citazione fine a sé stessa. Analoghe suggestioni visive appaiono in Madness of King George (1995; La pazzia di re Giorgio) di Nicholas Hynter, anch'esso ambientato nell ...
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Critico e saggista italiano (Roma 1896 - ivi 1982). Personalità tra le più importanti nel campo dell'anglistica, indagò l'influsso della cultura italiana in Inghilterra e illustrò singole figure, aspetti, [...] , Valéry, ecc.; ha valutato la tradizione letteraria della Russia; ha persistito nello studio dei rapporti tra arti visive e letterarie, dell'influsso della letteratura e della cultura italiana nell'Europa, con inclusione dei rapporti tra Italia ...
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Regista cinematografico giapponese (Tokyo 1910 - Setagaya, Tokyo, 1998). Dopo studî di pittura, nel 1936 cominciò a lavorare nell'industria cinematografica, dedicandosi alla regia dal 1943. Si affermò [...] ) alla riflessione sulle drammatiche vicende storiche del suo paese. Tra i suoi film, notevoli sempre per qualità visive e impostazione drammaturgica: Hakuchi ("L'idiota", 1951); Ikiru (Vivere, 1952); Schikinin no samurai (I sette samurai, 1954 ...
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Storico dell'arte, nato a Roma il 18 settembre 1927. Laureatosi a Roma con L. Venturi (1949), con una tesi su Simone Peterzano (16° sec.), nel 1955 è entrato nella Soprintendenza di Bologna e ha poi diretto [...] parte (1979-82) del Consiglio direttivo della Biennale di Venezia, di cui ha coordinato (1983-86) il settore arti visive. Dal 1993 dirige il Museo-laboratorio di arte contemporanea dell'Università "La Sapienza" di Roma. È socio nazionale dei Lincei ...
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Bogarde, Dirk
Stefano Francia Di Celle
Nome d'arte di Derek Jules Gaspard Ulric van den Bogaerde, attore teatrale e cinematografico inglese, nato a Hampstead (Londra) il 28 marzo 1921, da padre di [...] dall'immaginario cinematografico.
B. studiò a Glasgow e a Londra, e, assecondando il suo interesse per le arti visive, frequentò la Chelsea School of Art; intraprese presto e casualmente la carriera teatrale (1939), che interruppe durante il ...
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PALADINO, Letterio
Davide Lacagnina
– Nacque a Messina nel 1691. Il suo percorso, concordemente riconosciuto quale uno dei contributi di maggiore rilievo alla pittura messinese della prima metà del [...] maturità, lo spettro di riferimenti entro cui collocare la sua produzione, con una preferenza per le esperienze visive acquisite in ambito napoletano e romano: dalla fluidità della pennellata di Luca Giordano allo schiarimento di accordi cromatici ...
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Goulding, Edmund
Lorenzo Esposito
Regista cinematografico e sceneggiatore statunitense, di origine inglese, nato a Londra il 20 marzo 1891 e morto a Los Angeles il 24 dicembre 1959. Forte di una notevole [...] da un lato alle ambientazioni sofisticate della commedia Rip tide (1934; Quando una donna ama), dall'altro alle originali soluzioni visive adottate in Grand hotel (1932).
La prima parte della sua carriera si svolse a Londra e fu tutta interna al ...
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Pseudonimo dell’artista spagnolo Samuel Marìn (n. Elche 1980), conosciuto per le sue immagini a silhouette nera che animano i muri di molti luoghi nel mondo. Vive e lavora tra Murcia e Madrid. Adolescente, [...] con le sagome che ne rappresentano una proiezione visibile su una dimensione non contingente. Motivi anamorfici e inflessioni visive possono trasformare le ombre dell’artista spagnolo in contenitori di immagini oniriche quali costellazioni o arbusti ...
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Aumont, Jacques
Daniele Dottorini
Critico del cinema e teorico francese, nato ad Avignone il 30 maggio 1942. Si è affermato negli anni Ottanta con i suoi studi sulla raffigurazione cinematografica, [...] "Communications", 1983, 38, pp. 46-68), tale riflessione si è sviluppata intorno all'idea di un'estetica delle arti visive che individua nel cinema il luogo privilegiato per un'interrogazione filosofica sull'immagine. In L'œil interminable: cinéma et ...
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visivita
viṡività s. f. [der. di visivo]. – Il fatto, la caratteristica di essere visivo, di fornire o di suggerire un’impressione visiva: la v. nella poesia contemporanea; la v. come fonte dell’esperienza intellettuale nella fenomenologia...
vista
s. f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (v. anche visione): il senso della v., l’organo della v.; non è cieco nato, ha perduto la...