Beckett, Samuel (propr. Samuel Barclay)
Nadia Fusini
Scrittore, drammaturgo e sceneggiatore irlandese, nato a Foxrock (Dublino) il 13 aprile 1906 e morto a Parigi il 23 dicembre 1989. Fu uno degli autori [...] : sono proprio le immagini, sempre più compresse, a dominare nelle sue opere, in direzione di una poetica di liriche visive. E fu proprio tale qualità 'imagista' (di eredità e di matrice radicalmente novecentesca) a diventare via via più forte ...
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Glass, Philip
Marta Tedeschini Lalli
Compositore statunitense, nato a Baltimora il 31 gennaio 1937. Ha compiuto gli studi all'University of Chicago e successivamente alla Juilliard School di New York [...] di cui G. è stato autore. Già nelle opere strumentali è d'altra parte presente un vivo interesse per le componenti visive e gestuali. Tra i fondatori del Mabou Mines Theater, a Parigi, ha collaborato negli anni Sessanta e Settanta alle musiche di ...
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Fodor, Jerry Alan
Mauro La Forgia
Psicologo cognitivista e filosofo della mente statunitense, nato a New York il 22 aprile 1935. Docente alla Rutgers University (New Brunswick), influenzato da N. Chomsky [...] di calcolo, di una sorta di 'teoria interna' tramite la quale elaborare, in forma separata, le diverse modalità (uditive, visive ecc.) di informazione sensoriale. Tale teoria interna sarebbe un prodotto dell'evoluzione e si sarebbe costituita in modo ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Leonardo da Vinci
Fabio Frosini
Carlo Vecce
Leonardo da Vinci è sicuramente una delle figure più rappresentative del Rinascimento, di cui incarna l’aspirazione di conoscenza del reale per mezzo della [...] » in esso, a un tempo, come un tutto presente nel tutto e in ciascuna delle sue singole parti. Ciò viene anche detto delle specie visive:
Come l’occhio, il razzo del sole e la mente sono i più veloci moti che sieno. Il sole, immediate ch’elli appare ...
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Kanevskij, Vitalij Evgenevič
Melania G. Mazzucco
Regista cinematografico russo, nato a Sučan (Siberia) il 4 settembre 1935. È uno dei talenti più originali emersi nel periodo della fine dell'URSS. Apparso [...] e visionaria, con il colore usato in chiave simbolica: ne risulta una ballata lirica e aspra con folgorazioni visive di straordinaria bellezza. La componente autobiografica della sua cinematografia trascolora, nei lavori successivi, nell'impegno ad ...
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Hitchcock, Sir Alfred (propr. Alfred Joseph)
Edoardo Bruno
Regista cinematografico e sceneggiatore inglese, naturalizzato statunitense nel 1955, nato a Leytonstone (Londra) il 13 agosto 1899 e morto [...] e cadenzato con un ritmo implacabile, Young and innocent (1937; Giovane e innocente) miscela di causticità e invenzioni visive in un intrigo persecutorio, e The lady vanishes (1938; La signora scompare) che caratterizza il meccanismo hitchcockiano di ...
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SANJINES, Jorge
Daniele Dottorini
Sanjinés, Jorge (propr. Sanjinés Aramayo, Jorge)
Regista cinematografico boliviano, nato a La Paz il 31 luglio 1936. Una delle figure centrali del cinema politico latinoamericano, [...] di una violenta vendetta ambientata nel mondo degli Indios e dei meticci boliviani, in cui il regista alterna soluzioni visive simboliche a un uso degli attori (tutti non professionisti) e della macchina da presa vicino alle esperienze del nuovo ...
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Švankmajer, Jan
Eusebio Ciccotti
Pittore e regista ceco del cinema d'animazione, nato a Praga il 4 settembre 1934. Autore di grande forza innovativa, fortemente influenzato dal Surrealismo francese [...] .
Dall'incontro con L. Carroll nacque Jabberwocky (1971), perfetto nel montaggio e ricco di significati psicoanalitici nelle associazioni visive e sonore e Něco z Alenky, noto anche con il titolo Alice (1988), il lungometraggio che lo fece scoprire ...
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BRAGAGLIA, Anton Giulio
Sisto Sallusti
Nacque a Frosinone l'11 febbr. 1890 da Francesco, poeta vernacolo e direttore artistico della Cines, e da Maria Tassi. Dal padre, estroso e mordace, e dalla madre, [...] astratta e un clima da incubo, anticiparono le ricerche promosse dal B. per le "sintesi visive" o "sinopsie" che approdarono al Manifesto delle trasposizioni visive della musica ideato nel 1919 con S. A. Luciani e il musicista futurista F. Casavola ...
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Allucinazione
Salvatore Mazza
L'allucinazione (dal latino alucinatio, derivato da alucinari, "vaneggiare, delirare") indica lo stato psichico in cui un individuo percepisce come reale ciò che è immaginario. [...] con contributi provenienti dalla fenomenologia, e definisce l'allucinazione come un fenomeno senso-proiettivo. Invece di introiettare visivamente l'oggetto attraverso gli occhi, il paziente usa gli occhi per produrre l'oggetto, invece di utilizzare ...
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visivita
viṡività s. f. [der. di visivo]. – Il fatto, la caratteristica di essere visivo, di fornire o di suggerire un’impressione visiva: la v. nella poesia contemporanea; la v. come fonte dell’esperienza intellettuale nella fenomenologia...
vista
s. f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (v. anche visione): il senso della v., l’organo della v.; non è cieco nato, ha perduto la...