Regista spagnolo, nato a Calanda, in Aragona, il 22 febbraio 1900. Esordì a Parigi, nel 1923, con J. Epstein; nel 1928 e nel 1930 fu autore di due film d'avanguardia, scritti in collaborazione con Salvador [...] uni per la loro violenza mistificatoria e blasfema, ammirati da altri per l'impeto anarchico e le aggressioni visive che li facevano partecipi intimamente delle conquiste recenti del surrealismo. D'ispirazione più concreta, due anni dopo, Tierra ...
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Sidney, George
Lorenzo Esposito
Regista cinematografico statunitense, nato a New York il 4 ottobre 1916 e morto a Las Vegas il 5 maggio 2002. Sia per il musical sia per altri generi affrontati S. elaborò [...] suo sguardo ironico e trascinante si irradia in mille direzioni con coreografie impensabili per quantità e qualità di soluzioni visive, divenendo movimento ostinatamente aereo o inaspettatamente nervoso (sia che si sposti con la macchina da presa in ...
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Cromwell, John (propr. Elwood Dager)
Lorenzo Esposito
Regista e attore teatrale e cinematografico statunitense, nato a Toledo (Ohio) il 23 dicembre 1887 e morto a Santa Barbara (California) il 26 settembre [...] (in questo caso una Bette Davis furiosamente sordida). In questo film il regista affrontò inoltre una delle ossessioni narrativo-visive che in seguito avrebbe maggiormente esplorato, ossia la messa in scena del diverso, del corpo malato dal quale si ...
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Cage, John
Marta Tedeschini Lalli
Compositore statunitense, nato a Los Angeles il 5 settembre 1912 e morto a New York il 12 agosto 1992. Personalità artistica e intellettuale articolata, C. ha esercitato [...] della musica in particolare. Pur scrivendo solo in rare occasioni per il cinema, negli anni Quaranta, intrattenne con le arti visive nel loro complesso un rapporto intenso e articolato, che ha tra i suoi frutti più estremi il film senza soggetto One ...
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Takemitsu, Tōru
Marta Tedeschini Lalli
Compositore giapponese, nato a Tokyo l'8 ottobre 1930 e morto ivi il 20 febbraio 1996. Figura di spicco della musica giapponese del Novecento, collaborò intensamente [...] che travalicano lo stretto ambito musicale, volte anche a mettere in luce le relazioni profonde tra dimensioni visive e sonore.
Parzialmente autodidatta, studiò composizione a Tokyo con Kiyose Yasuji. Dopo aver inizialmente trascurato la tradizione ...
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Barboni, Leonida (detto Leo)
Stefano Masi
Direttore della fotografia, nato a Fiuminata (Macerata) il 23 novembre 1909 e morto a Roma il 6 novembre 1970. Fratello maggiore di E.B. Clucher, cioè Enzo Barboni [...] Egidi e il regista Pietro Germi un'affiatatissima squadra che realizzò per tutti gli anni Cinquanta film ricchi di precise notazioni visive, da La città si difende (1951) a Il brigante di Tacca del Lupo (1952), da Gelosia (1953) a Il ferroviere (1956 ...
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Diwan, Audrey. – Regista, sceneggiatrice e scrittrice francese (n. 1980). Di origini libanesi, giornalista e direttrice editoriale del periodico Stylist, ha esordito nella narrativa con il romanzo Confession [...] Attivista per l’uguaglianza di genere e membro del Collectif 50/50 per la difesa delle diversità nel cinema e nelle arti visive, nel 2019 ha diretto la sua prima pellicola cinematografica, Mais vous êtes fous, che ne ha messo in luce la vocazione a ...
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Adam, Ken (propr. Klaus)
Sabina Tommasi Ferroni
Scenografo cinematografico tedesco, nato a Berlino il 5 febbraio 1921. Ha ottenuto la notorietà curando le scenografie della serie sull'agente 007 tratta [...] J. Constable, J. Reynolds, T. Gainsborough, W. Hogarth, senza mai cadere nella citazione fine a sé stessa. Analoghe suggestioni visive appaiono in Madness of King George (1995; La pazzia di re Giorgio) di Nicholas Hynter, anch'esso ambientato nell ...
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Regista cinematografico giapponese (Tokyo 1910 - Setagaya, Tokyo, 1998). Dopo studî di pittura, nel 1936 cominciò a lavorare nell'industria cinematografica, dedicandosi alla regia dal 1943. Si affermò [...] ) alla riflessione sulle drammatiche vicende storiche del suo paese. Tra i suoi film, notevoli sempre per qualità visive e impostazione drammaturgica: Hakuchi ("L'idiota", 1951); Ikiru (Vivere, 1952); Schikinin no samurai (I sette samurai, 1954 ...
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Bogarde, Dirk
Stefano Francia Di Celle
Nome d'arte di Derek Jules Gaspard Ulric van den Bogaerde, attore teatrale e cinematografico inglese, nato a Hampstead (Londra) il 28 marzo 1921, da padre di [...] dall'immaginario cinematografico.
B. studiò a Glasgow e a Londra, e, assecondando il suo interesse per le arti visive, frequentò la Chelsea School of Art; intraprese presto e casualmente la carriera teatrale (1939), che interruppe durante il ...
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visivita
viṡività s. f. [der. di visivo]. – Il fatto, la caratteristica di essere visivo, di fornire o di suggerire un’impressione visiva: la v. nella poesia contemporanea; la v. come fonte dell’esperienza intellettuale nella fenomenologia...
vista
s. f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (v. anche visione): il senso della v., l’organo della v.; non è cieco nato, ha perduto la...