Ermler, Fridrich Markovič
Daniele Dottorini
Regista lettone, nato a Režekne (Lettonia) il 13 maggio 1898 e morto a Mosca il 12 luglio 1967. Fu senza dubbio uno dei registi più rappresentativi del realismo [...] montaggio (il processo di ricostruzione della memoria del protagonista è reso per mezzo dell'accostamento di continue associazioni visive) e un'attenzione notevole per la recitazione (fondamentale l'apporto di Fëdor M. Nikitin, protagonista fino a ...
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Wellman, William Augustus
Lorenzo Esposito
Regista cinematografico statunitense, nato a Brookline (Massachussets) il 29 febbraio 1896 e morto a Los Angeles il 9 dicembre 1975. Teso alla purezza dell'immagine, [...] ), sono altrettanti esperimenti sui generi, che ne sfruttano l'ampia gamma di possibilità narrative per tentare radicali innovazioni visive fino a conquistare lo stile limpido, secco e appassionante della maturità. È difficile trovare un film di W ...
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Veidt, Conrad (propr. Hans Walter Conrad, detto Conny)
Francesco Pitassio
Attore, produttore e regista tedesco, naturalizzato britannico, nato a Berlino il 22 gennaio 1893 e morto a Los Angeles il 3 [...] (1925) di Wiene; mentre proprio il controllo e la tensione corporea gli consentirono di ben integrarsi nelle complesse strutture visive delle inquadrature, per es. nelle scenografie di Das Cabinet des Dr. Caligari, o negli scenari fantastici di Leni ...
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Immaginazione
Alberto Oliverio
Bruno Callieri
Definita genericamente, l'immaginazione è la facoltà di formare immagini mentali, di trasformarle, di svilupparle e anche di deformarle. Nel linguaggio [...] di tipo semantico-linguistico che ristruttura memorie e immagini su base linguistica. Il processo di formazione delle immagini visive - sia nell'adulto sia nel bambino - non consiste, però, nell'acquisizione e persistenza dell'immagine tale e quale ...
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Modern Times
Anna Fiaccarini
(USA 1934-35, 1936, Tempi moderni, bianco e nero, 85m); regia: Charlie Chaplin; produzione: Charlie Chaplin per United Artists; sceneggiatura: Charlie Chaplin; montaggio: [...] dei consumi: il sistema che avrebbe dovuto sostenere lo sviluppo economico si era inceppato. Chaplin, con straordinarie trovate visive, punta l'indice sull'instabilità dell'assetto economico stravolto dalla Crisi e allo stesso tempo propone, in forma ...
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Madame de...
Mario Sesti
(Francia/Italia 1953, I gioielli di Madame de…, bianco e nero, 100m); regia: Max Ophuls; produzione: Ralph Baum per Franco-London/Indusfilms/Rizzoli; soggetto: dall'omonimo [...] del film, ancor più che nella soffice e virtuosistica ricchezza linguistica con cui sono messe in scena le superfici visive (costumi, arredi e scenografia) o nella soave mobilità della macchina da presa ‒ caratteristiche che hanno reso Ophuls un ...
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Matthau, Walter
Roy Menarini
Nome d'arte di Walter Matuschanskayasky, attore cinematografico statunitense, di madre ebrea, nato a New York il 1° ottobre 1920 e morto a Santa Monica (California) il 1° [...] azzardo, bevitore e vizioso, fu in Jack Lemmon che M. trovò l'ideale compagno di lavoro e 'spalla' di gag (verbali e visive) in film di successo: The odd couple (1968; La strana coppia) di Saks, tratto dalla esilarante commedia di N. Simon, The front ...
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di Renato Venturelli
Il cinema di genere a partire dagli ultimi anni del 20° sec. è stato sempre più dominato dalla politica hollywoodiana del blockbuster, vale a dire film ad alto budget lanciati con [...] un secolo di spettacolo musicale, in un trionfo dell'estetica postmoderna a base di citazionismo, immagini digitali e soluzioni visive da videoclip. Nell'ambito del musical spiccano inoltre singole variazioni 'd'autore', come Dancer in the dark (2000 ...
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Trier, Lars von (propr. Trier, Lars)
Bruno Fornara
Regista cinematografico danese, nato a Copenaghen il 30 aprile 1956. Cineasta tra i più discussi, accusato di ambiguità, indicato come uno dei rappresentanti [...] dal regista con Peter Aalbæk Jensen e Bo Christensen ‒ in cui T. esaspera la sua tendenza alle complesse rielaborazioni visive delle immagini, con l'uso di retroproiezioni e di frequenti sovrapposizioni del bianco e nero e del colore.
Con Riget ...
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Ingram, Rex
Giulia Carluccio
Nome d'arte di Reginald Ingram Montgomery Hitchcock, regista, produttore, attore e sceneggiatore cinematografico irlandese, naturalizzato statunitense, nato a Dublino il [...] Zenda) e Scaramouche (1923). Queste opere furono tra le più note e popolari dell'autore: vi comparivano spesso invenzioni visive originali e piuttosto audaci, e la fase di preparazione del lavoro, da I. considerata non meno importante di quella delle ...
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visivita
viṡività s. f. [der. di visivo]. – Il fatto, la caratteristica di essere visivo, di fornire o di suggerire un’impressione visiva: la v. nella poesia contemporanea; la v. come fonte dell’esperienza intellettuale nella fenomenologia...
vista
s. f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (v. anche visione): il senso della v., l’organo della v.; non è cieco nato, ha perduto la...