Roeg, Nicolas (propr. Nicolas Jack)
Francesco Zippel
Regista cinematografico e direttore della fotografia inglese, nato a Londra il 15 agosto 1928. Operatore di grande talento, abile nel creare atmosfere [...] che cadde sulla Terra) costituisce invece un rivoluzionario esempio di fantascienza decadente, sorretto da un potente apparato di invenzioni visive. Grazie alla grande popolarità ottenuta con il film precedente, R. si è poi avventurato in un dramma ...
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Montréal, Festival di
Ettore Zocaro
Festival cinematografico competitivo, tra i più ammirati per la sua efficienza organizzativa, a partire dalla prima edizione del 1977, si svolge fra l'ultima decade [...] ) che ha confermato il talento del suo autore Jean-Jacques Beineix, rappresentante di un cinema 'postmoderno' ricco di suggestioni visive, e nel 1993 Trahir di Radu Mihaileanu. Ma il Festival non ha tralasciato di consacrare maestri del cinema come ...
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Troma Entertainment
Paolo Marocco
Società di produzione statunitense, fondata nel 1974 a New York da Lloyd Kaufman e Michael Herz come piccola casa di distribuzione, ma poi divenuta uno dei maggiori [...] riferimento di Kaufman, come in quelle di Peter Jackson, Jesus Franco, John Waters o Russ Meyer, ricche di intuizioni visive e contenuti provocatori nei confronti del cinema hollywoodiano.
L'intera struttura produttiva e promozionale della T. E. è in ...
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Wang, Wayne
Grazia Paganelli
Regista e produttore cinematografico, naturalizzato statunitense, nato a Hong Kong il 12 gennaio 1949. È considerato uno degli autori più interessanti del cosiddetto cinema [...] città alla Repubblica popolare cinese, dove si riconoscono elementi già declinati, ma inseriti ora sullo sfondo di nuove suggestioni visive. In seguito, W. ha diretto Anywhere but here (1999; La mia adorabile nemica), andando ancora una volta ad ...
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Regia
Teatro
di Antonio Audino
Il termine regia continua a essere centrale nella riflessione contemporanea sul teatro. Per quanto di recente acquisizione (e, peraltro, di uso esclusivamente italiano), [...] suo Paese, usando sempre il testo come una traccia sulla quale far nascere infinite invenzioni sceniche, attoriali e visive, cercando di raggiungere il cuore delle tematiche degli autori rappresentati, descrivendo soprattutto l'universo confuso delle ...
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Pittura
Antonio Costa
Il rapporto tra pittura e cinema
Il pittorico e il filmico
Das Cabinet des Dr. Caligari (1920; Dott. Calligari, noto anche come Il gabinetto del dottor Caligari) di Robert Wiene [...] 1915). Secondo Lindsay, la dimensione temporale propria del cinema permette un superamento della struttura compositiva delle arti visive tradizionali. Studiando il cinema, di volta in volta, come sculpture-in-motion, painting-in-motion e architecture ...
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Tecnica
Paolo Bertetto
Procedimenti tecnici e sviluppi tecnologici
Come grande esperienza della modernità il cinema è insieme una macchina tecnologica e industriale e un'arte di tipo assolutamente nuovo. [...] visibile. L'affermazione della sua espressività si sviluppò in esperienze anomale che puntavano a realizzare nuove configurazioni visive grazie al cromatismo. Nel segmento finale della seconda parte di Ivan Groznyi (terminata nel 1946, ma presentata ...
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Immagine
Paolo Bertetto
Silvio Alovisio
Nell'etimologia della parola già si profilano le ambiguità che hanno animato il plurisecolare dibattito sullo statuto e sulla funzione delle immagini. L'etimo [...] il primo livello di oggettivazione e di significazione del testo filmico. L'avventura del cinema è anche la storia di macroforme visive diverse, che quindi attestano come la storia del cinema sia anche un sistema di differenze formali. Tra i modelli ...
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Manhattan
Giorgio Gosetti
(USA 1979, bianco e nero, 96m); regia: Woody Allen; produzione: Jack Rollins, Charles H. Joffe per United Artists; sceneggiatura: Woody Allen, Marshall Brickman; fotografia: [...] suoi personaggi per soffermarsi sui dettagli e sugli sfondi, quasi a comporre un'emozione fatta di suggestioni sonore e visive che vengono prima e resistono ad oltranza rispetto alle avventure sentimentali degli uomini e delle donne di Manhattan. La ...
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The Lady from Shanghai
Veronica Pravadelli
(USA 1946-47, 1948, La signora di Shangai, bianco e nero, 86m); regia: Orson Welles; produzione: Harry Cohn per Columbia; soggetto: dal romanzo If I Die Before [...] James Naremore queste scelte danno al film la sua "atmosfera generale di delirante commedia, intessuta di dissonanze visive, di sfrenate fantasie wellesiane e di sequenze deliberatamente assurde introdotte per farsi gioco di Hollywood". Soprattutto i ...
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visivita
viṡività s. f. [der. di visivo]. – Il fatto, la caratteristica di essere visivo, di fornire o di suggerire un’impressione visiva: la v. nella poesia contemporanea; la v. come fonte dell’esperienza intellettuale nella fenomenologia...
vista
s. f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (v. anche visione): il senso della v., l’organo della v.; non è cieco nato, ha perduto la...