Fenomeno proprio, ma non esclusivo, di molti stati morbosi di competenza psichiatrica, per cui un individuo, indipendentemente da uno stimolo esterno, avverte delle percezioni, in tutto simili a quelle [...] dalle consuete stimolazioni degli organi di senso. Esistono tante categorie di a. quanti sono gli organi di senso (visive, gustative, olfattive, uditive ecc.). L’interpretazione patogenetica delle a. è assai discussa: la loro insorgenza viene messa ...
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NERVOSO, SISTEMA
Giovanni Berlucchi
Stefano Ricci
Fabrizio Toccaceli
Claudio Massenti
Stefano Ricci
(XXIV, p. 609; App. II, II, p. 400; III, II, p. 239; IV, II, p. 567)
Neurofisiologia generale. [...] retinici differenziati serve a distribuire lungo canali distinti delle vie ottiche la trasmissione di diverse categorie di informazioni visive, ed è una premessa necessaria per l'esistenza e per l'elaborazione separata di queste categorie nei centri ...
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Sogno
Mauro Mancia
Il termine sogno (dal latino somnium, derivato di somnus, "sonno") indica in senso ampio, ogni attività mentale, anche frammentaria, che si svolge durante il sonno; in senso più ristretto, [...] ) hanno poi distinto, nell'ambito di una fase REM, quella con movimenti oculari (REM-m), più ricca di esperienze visive, da quella senza movimenti oculari (REM-q), dove prevalgono le elaborazioni cognitive.
Ciò conferma l'ipotesi di un isomorfismo ...
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Anatomico e neuropsichiatra (Dresda 1833 - Klosterneuburg, Vienna, 1892). Insegnò neuropsichiatria al manicomio di Vienna, fu poi prof. di malattie del sistema nervoso all'università. Fece importanti ricerche [...] delle fibre nervose, sulle connessioni tra corteccia cerebrale e nucleo lenticolare, sulla struttura della corteccia, sulle allucinazioni visive e sulle asimbolie. Fu il primo a dividere, nel tronco dell'encefalo, le formazioni anatomiche del ...
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WIESEL, Torsten Nils
Claudio Massenti
Neurobiologo svedese, nato a Uppsala il 3 giugno 1924. Conseguito il dottorato in medicina presso il Karolinska Institutet di Stoccolma nel 1954, si trasferì negli [...] alla varietà descritta anni prima da Kuffler (cellule on, off, on-off; v. nervoso, sistema: Fisiologia del diencefalo. Le vie visive e i lobi occipitali, App. III, ii, p. 251); la descrizione, il profilo funzionale, l'ubicazione e la classificazione ...
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HUBEL, David Hunter
Claudio Massenti
Neurofisiologo di origine canadese, nato a Windsor (Canada) il 27 febbraio 1926 e divenuto cittadino statunitense nel 1963. A parte un breve periodo iniziale (1952-54) [...] , sin dal 1958, della collaborazione di T. N. Wiesel (v. nervoso, sistema, Funzioni sensitive: Proiezioni visive e organizzazione delle aree visive corticali, App. IV, ii, p. 577). Per i brillanti risultati conseguiti, i due ricercatori sono stati ...
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narcolessia
Condizione morbosa caratterizzata da accessi improvvisi di sonno, che colgono il soggetto anche in piena attività e hanno durata variabile. Il periodo di sonno dura solitamente tra i 2 e [...] in stato di veglia appena prima dell’addormentamento, sia le allucinazioni ipnagogiche, ovvero sogni e percezioni visive estremamente vividi e spesso terrorizzanti. Un sintomo molto preoccupante della narcolessia è la cataplessia, consistente nell ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Le scienze del cervello
Stefano Canali
Tra il 1836 e il 1844 Carlo Matteucci, che nel 1862 sarà il quarto ministro dell’Istruzione pubblica del Regno d’Italia, dimostrò la natura biologica delle correnti [...] per le ricerche microscopiche sui tessuti nervosi; quattro anni più tardi, Bartolomeo Panizza (1785-1867) localizzò le aree visive della corteccia cerebrale negli animali e infine, nel 1873, Camillo Golgi mise a punto la reazione nera.
Quando si ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Rita Levi-Montalcini
Enrico Alleva
Daniela Santucci
A Rita Levi-Montalcini si deve il concetto di fattore di crescita e neurotrofina, elemento di una visione pionieristica dei fenomeni di plasticità [...] caratteristiche di laicità su basi scientifiche e antropologico-culturali. Umanista e cultrice della poesia e delle arti visive, saggista, esponente del tardo positivismo torinese, ebbe rapporti con i principali neuroscienziati degli albori.
La vita ...
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Neuroscienze
Pietro Calissano
Jacopo Meldolesi
Flavia Valtorta
Francesco Clementi
Parte introduttiva
di Pietro Calissano
Per neuroscienze si intende quell'insieme di discipline che studiano come [...] avanzato del secondo livello e, di recente, ha messo in evidenza meccanismi neurali che collegano le funzioni visive squisitamente sensoriali con quelle che presiedono ad atti volontari a esse collegati. Penrose, infine, studioso neofita, prestato ...
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visivita
viṡività s. f. [der. di visivo]. – Il fatto, la caratteristica di essere visivo, di fornire o di suggerire un’impressione visiva: la v. nella poesia contemporanea; la v. come fonte dell’esperienza intellettuale nella fenomenologia...
vista
s. f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (v. anche visione): il senso della v., l’organo della v.; non è cieco nato, ha perduto la...