Kanevskij, Vitalij Evgenevič
Melania G. Mazzucco
Regista cinematografico russo, nato a Sučan (Siberia) il 4 settembre 1935. È uno dei talenti più originali emersi nel periodo della fine dell'URSS. Apparso [...] e visionaria, con il colore usato in chiave simbolica: ne risulta una ballata lirica e aspra con folgorazioni visive di straordinaria bellezza. La componente autobiografica della sua cinematografia trascolora, nei lavori successivi, nell'impegno ad ...
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horror
Ermanno Detti
Storie che mozzano il fiato
Basato su storie che suscitano nel lettore l'emozione della paura, l'horror è un genere narrativo nato nel 18° secolo. Nel corso del tempo ha conosciuto [...] il soprannaturale, il diverso, il bizzarro, il misterioso con il preciso scopo di provocare nello spettatore paura ed emozioni visive o uditive anche per mezzo di effetti speciali e di musiche inquietanti. L'horror è anche un genere molto adatto ...
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SANJINES, Jorge
Daniele Dottorini
Sanjinés, Jorge (propr. Sanjinés Aramayo, Jorge)
Regista cinematografico boliviano, nato a La Paz il 31 luglio 1936. Una delle figure centrali del cinema politico latinoamericano, [...] di una violenta vendetta ambientata nel mondo degli Indios e dei meticci boliviani, in cui il regista alterna soluzioni visive simboliche a un uso degli attori (tutti non professionisti) e della macchina da presa vicino alle esperienze del nuovo ...
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Švankmajer, Jan
Eusebio Ciccotti
Pittore e regista ceco del cinema d'animazione, nato a Praga il 4 settembre 1934. Autore di grande forza innovativa, fortemente influenzato dal Surrealismo francese [...] .
Dall'incontro con L. Carroll nacque Jabberwocky (1971), perfetto nel montaggio e ricco di significati psicoanalitici nelle associazioni visive e sonore e Něco z Alenky, noto anche con il titolo Alice (1988), il lungometraggio che lo fece scoprire ...
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L'immagine del corpo nei nuovi media
Antonio Costa
Roy Menarini
Fra il 19° e il 20° secolo, l'avvento e la diffusione di nuove forme di comunicazione, soprattutto visiva, quali la fotografia, il cinema, [...] dei media successivi (video, realtà virtuale) e, soprattutto, ha imposto nuovi modelli ai quali l'apparato delle rappresentazioni visive e delle comunicazioni di massa continua a riferirsi. Anche in quest'ambito, la funzione del cinema deve essere ...
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Italia
Guido Fink
Marco Pistoia
Bruno Roberti
Cinematografia
Dalle origini agli anni Venti del Novecento
Durante le feste di Pasqua del 1897 un fotografo francese, Henri Le Lieure, aprì con il socio [...] ha continuato ad analizzare, con il consueto taglio sperimentale, i dispositivi visivi dei comici del muto (come le gag visive) e Alessandro Benvenuti ha caratterizzato sempre di più i suoi film con un tono surreale e amaro. Mentre Francesco Nuti ...
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Murder, My Sweet
Roberto Chiesi
(USA 1944, L'ombra del passato, bianco e nero, 95m); regia: Edward Dmytryk; produzione: Adrian Scott per RKO; soggetto: dal romanzo Farewell, My Lovely di Raymond Chandler; [...] un itinerario che si addentra all'interno di false apparenze, intrighi, enigmi. La regia di Edward Dmytryk trovò soluzioni visive che traevano effetti di sinistra suggestione da tagli di luce, ombre e sovrimpressioni che avrebbero poi costituito il ...
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Prévert, Jacques
Bruno Roberti
Poeta, scrittore e sceneggiatore francese, nato a Neully-sur-Seine (Hauts-de-Seine) il 4 febbraio 1900 e morto a Omonville-la-Petite (Manche) l'11 aprile 1977. Le sue [...] di Paul Grimault, elaborando un'espressività fatta di brevi e fulminanti invenzioni, sintesi poetiche, metafore verbali e visive piene di pathos. Trasportò questo stile del tutto personale nei dialoghi, nelle sceneggiature o nei soggetti di film ...
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Comico
Augusto Sainati
Etimologicamente il termine comico deriva dal greco komos, che in epoca classica indicava un genere di festino chiassoso e sregolato con il quale si festeggiava il dio del vino. [...] soup (1933; La guerra lampo dei fratelli Marx) di Leo McCarey unì all'esuberanza verbale di Groucho le conturbanti raffinatezze visive della scena del falso specchio e altre innumerevoli trovate narrative, la più nota delle quali è la gag della moto ...
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Ray, Satyajit
Sergio Di Giorgi
Regista cinematografico bengalese, nato a Calcutta il 2 maggio 1921 e morto ivi il 23 aprile 1992. Figura tra le più autorevoli della cinematografia mondiale, è il nome [...] critico cinematografico, sceneggiatore, musicista, editore di una rivista per ragazzi. L'interesse per il cinema e le arti visive, nutrito sin dall'adolescenza, si accrebbe durante gli anni di studio presso l'Università di Shantiniketan (fondata dal ...
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visivita
viṡività s. f. [der. di visivo]. – Il fatto, la caratteristica di essere visivo, di fornire o di suggerire un’impressione visiva: la v. nella poesia contemporanea; la v. come fonte dell’esperienza intellettuale nella fenomenologia...
vista
s. f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (v. anche visione): il senso della v., l’organo della v.; non è cieco nato, ha perduto la...