Raimi, Sam
Nome d'arte di Samuel Raingivitz, regista e produttore statunitense, nato a Franklin (Michigan) il 23 ottobre 1959. Emerso agli inizi degli anni Ottanta, ha ristrutturato, con i fratelli Joel [...] assieme a R. la sceneggiatura di Crimewave (1985; I due criminali più pazzi del mondo), commedia piena di gag visive e di umorismo nero confinante con il grottesco, ma anche segnata dai conflitti con la casa produttrice Embassy Pictures, che ...
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Hanna, William
Oscar Cosulich
Animatore e produttore cinematografico e televisivo statunitense, nato a Melrose (New Mexico) il 14 luglio 1910 e morto a Hollywood il 22 marzo 2001. Fu il creatore, insieme [...] ossia mani, piedi, bocca, con una conseguente sostanziale povertà grafica) furono superati grazie alla ricchezza delle trovate visive e narrative, quali le ingegnose invenzioni a metà tra tecnologia contemporanea ed età della pietra, caratte-ristiche ...
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Fejos, Paul (propr. Pál Fejös)
Donatello Fumarola
Regista cinematografico e antropologo ungherese, nato a Budapest il 24 gennaio 1897 e morto a New York il 23 aprile 1963. La sua avventurosa biografia [...] Louis Feuillade degli anni Dieci, e in Ungheria il palpitante melodramma Tavaszi zápor, ricco di originali soluzioni visive.
Gli ultimi film realizzati da F. furono documentari scientifici, frutto di una serie di spedizioni di ricerca antropologica ...
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Musica
Sergio Miceli
Il rapporto tra musica e cinema
Il cinema è stato sempre in qualche misura 'sonoro', malgrado la diffusione dell'espressione 'cinema muto', che andrebbe propriamente riferita all'assenza [...] (1964), cui va il merito di avere posto su uno stesso piano di dignità e di attenzione analitica le componenti visive e sonore, secondo un principio di interattività da cui è ormai impossibile prescindere. In nome della contestualizzazione e alla ...
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Scrittura
Antonio Costa
Il rapporto tra scrittura e cinema
Forse nessuno come François Truffaut ha saputo rappresentare al cinema l'atto dello scrivere. Si pensi, in particolare, a due film interpretati [...] e mondo circostante, secondo un procedimento che mette in funzione quelle che Eco (1979, p. 81) ha chiamato "sceneggiature intertestuali visive" e che è riscontrabile sia nella prosa di un narratore sia in quella di un critico, non meno che nell ...
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Metropolis
Paolo Bertetto
(Germania 1925-26, 1927, colorato, 166m a 22 fps, 128m a 22 fps nell'edizione restaurata); regia: Fritz Lang; produzione: Erich Pommer per UFA; sceneggiatura: Thea von Harbou; [...] comunicative e formali della messa in scena cinematografica, lavorando sulla composizione visiva e sui ritmi.
Le configurazioni visive puntano a costruire strutture geometriche, in cui la varietà degli elementi è ricondotta a un principio formale ...
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Cohen-Séat, Gilbert
Monica Trecca
Scrittore e teorico del cinema francese, di famiglia ebrea (suo padre era il Gran rabbino di Bordeaux), nato a Sétif (Algeria) il 26 luglio 1907 e morto a Parigi il [...] 'espressione della vita e dell'immaginazione, della realtà degli esseri o delle cose, mediante la combinazione di immagini visive (naturali o dal carattere convenzionale) e uditive (sia sonore sia verbali), e per tali caratteristiche richiedono un ...
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Schindler's List
Daniele Dottorini
(USA 1993, Schindler's List ‒ La lista di Schindler, bianco e nero/colore, 196m); regia: Steven Spielberg; produzione: Steven Spielberg, Gerald R. Molen, Branko Lustig [...] in quanto il bianco e nero suscita, nelle intenzioni di Spielberg, un 'effetto di realtà', dovuto al fatto che le documentazioni visive sui campi di sterminio sono quasi tutte in bianco e nero.
Al di là delle polemiche sollevate dal film sulla sua ...
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MOHOLY-NAGY, Laszlo
Alessandro Cappabianca
Moholy-Nagy, László (propr. Ladislaus)
Pittore, scultore, fotografo, regista cinematografico ungherese, nato a Bácsborsod il 20 luglio 1895 e morto a Chicago [...] visivi non devono necessariamente essere legati fra loro da un nesso logico, tuttavia le loro connessioni fotografiche e visive lo collegano a un vitale contesto associativo di spazio-tempo e rendono lo spettatore attivamente partecipe della dinamica ...
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Patroni Griffi, Giuseppe
Francesco Bolzoni
Scrittore, drammaturgo, regista teatrale, cinematografico e sceneggiatore, nato a Napoli il 27 febbraio 1921. Il suo cinema, direttamente derivato dal suo [...] . Ha un taglio sperimentale il suo primo film, Il mare (1962), sorta di antiromanzo che si affida a suggestioni visive per affrontare il tema dell'omosessualità. Metti, una sera a cena, caratterizzato da dialoghi pungenti e da una recitazione degli ...
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visivita
viṡività s. f. [der. di visivo]. – Il fatto, la caratteristica di essere visivo, di fornire o di suggerire un’impressione visiva: la v. nella poesia contemporanea; la v. come fonte dell’esperienza intellettuale nella fenomenologia...
vista
s. f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (v. anche visione): il senso della v., l’organo della v.; non è cieco nato, ha perduto la...