Inquadratura
Serafino Murri
Per i. s'intende la porzione di spazio inclusa nel quadro visivo bidimensionale, entro la cornice rettangolare che delimita l'immagine proiettata del film, e ancora, sul [...] spazio a 360°' su cui si effettuerebbe la 'messa in quadro', tutto ciò di cui si avverte in senso uditivo o visivo la presenza, ma che non rientra direttamente nell'i., costituisce il fuori campo (v.), elemento che (grazie soprattutto al sonoro) crea ...
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Regista cinematografico statunitense (n. Newark, New York, 1940). Ha imposto uno stile visivo personale e riconoscibile, pur nella diversità dei generi affrontati, basato su alcune coordinate come il piano-sequenza [...] Con Carlito's way (1993), moderno noir che rappresenta un altro omaggio ad A. Hitchcock, ha continuato a esibire un talento visivo e un virtuosismo formale tra i più spiccati del cinema hollywoodiano di fine secolo. L'utilizzo del piano-sequenza, la ...
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Walker, Roy
Alessandro Cappabianca
Scenografo cinematografico inglese. Fin dalle sue prime esperienze professionali ha lavorato per importanti e impegnative imprese produttive, spesso ricostruendo ambientazioni [...] di notevole impatto visivo per grandi registi con i quali ha operato un'attenta ricerca sull'immagine cinematografica, senza però dimenticare di riferirsi alle altre arti come la pittura o l'architettura. Nel 1976 gli è stato assegnato il premio ...
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Argento, Dario
Stefano Della Casa
Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, nato a Roma il 7 settembre 1940. Capace di lavorare su generi cinematografici raramente affrontati dal cinema italiano [...] che ha maggiormente colpito l'immaginario dello spettatore, nelle sue storie sono risultati prevalenti gli elementi fantastici, e il dato visivo è diventato l'aspetto centrale del film, con un impasto di emozioni barocche e una colonna sonora che ha ...
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Antropologia visiva
Cecilia Pennacini
Il rapporto tra antropologia visiva e mezzo cinematografico
Adottando la definizione semiologica introdotta da C. Geertz (1975) e largamente accettata, si intende [...] del particolare tipo di conoscenza che può scaturire da essa, ed è connessa al tema delle relazioni esistenti tra la percezione visiva e il pensiero. Molti autori si sono occupati di questo tema sotto diversi profili (tra gli altri, M. Merleau Ponty ...
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Regista e produttore cinematografico statunitense (n. Cincinnati 1946). È approdato al cinema con il film Duel (1971), nel quale già si evidenziano i caratteri che contraddistingueranno tutto il suo cinema [...] ), Munich (2005), Indiana Jones and the kingdom of the crystal skull (2008) ha confermato il proprio talento visivo realizzando sia opere d'intrattenimento spettacolare, capaci di utilizzare gli effetti speciali, sia film di impatto drammatico. È ...
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Sidney, George
Lorenzo Esposito
Regista cinematografico statunitense, nato a New York il 4 ottobre 1916 e morto a Las Vegas il 5 maggio 2002. Sia per il musical sia per altri generi affrontati S. elaborò [...] un'originale cifra stilistica, basata su un ritmo visivo frenetico e vorticoso che sostiene anche quello narrativo. Il suo sguardo ironico e trascinante si irradia in mille direzioni con coreografie impensabili per quantità e qualità di soluzioni ...
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Diegesi
Redazione
Termine desunto dall'analisi narratologica e passato a indicare, all'interno delle strutture del racconto cinematografico e nel linguaggio della critica, la pertinenza e la coerenza [...] a definire e sorreggere la narrazione filmica e il mondo visivo messo in atto dall'opera: dalla sua temporalità e che pertengono allo sviluppo della finzione narrativa e della messinscena visiva o che in esso vengono presupposti, e per extradiegetico ...
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Attore, regista e produttore cinematografico statunitense, nato a Los Angeles il 18 gennaio 1955. Ha ottenuto il premio Oscar nel 1990 per la regia di Dance with wolves (Balla coi lupi). Il film, sua opera [...] prima come regista, rivela un innovativo realismo visivo e la capacità di proporre un itinerario ideologico rispettoso delle diverse culture (i Sioux infatti parlano nella loro lingua, con sottotitoli) nonché di rileggere un genere come il western. ...
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Direttore della fotografia e regista francese (Parigi 1924 - Labenne 2016). Reporter di guerra in Indocina per Time e Life, dopo alcuni film anonimi, si è legato alla Nouvelle vague francese, rivelandosi [...] con À bout de souffle (Fino all'ultimo respiro, 1960) di J.-L. Godard; il suo timbro visivo è evidente, con un uso esclusivo della luce naturale che asseconda movimenti di macchina agili e nervosi. Con il regista parigino C. ha collaborato in quasi ...
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visivo
viṡivo agg. [lat. tardo visivus, der. di videre «vedere», part. pass. visus]. – Della vista, che concerne la vista o la visione: immagini v.; facoltà v., organi v., capacità o acuità v. (sinon. di visus); memoria v. (v. memoria, n....
vis1
vis1 s. f., lat. – Forza, vigore, efficacia espressiva, e, talora, violenza; con questi sign. è termine usato, nel linguaggio letter., anche in contesti ital. in locuzioni quali vis drammatica, vis polemica, e sim.; v. anche vis comica.