Teorie del cinema
di Francesco Casetti
Fin dalla sua prima apparizione, tra il marzo e il dicembre del 1895, il cinematografo sollecitò numerosi interventi. Vi furono presentazioni della nuova invenzione, [...] un personale stile visionario con dirompenti scene d'azione. Anche Scott ha continuato a realizzare un c. spettacolare di forte impatto visivo, come in Kingdom of heaven (2005; Le crociate). A sua volta l'opera di D. Lynch ha mantenuto la sua potenza ...
Leggi Tutto
Nome d'arte del regista statunitense Shelton Jackson Lee (n. Atlanta 1957), uno dei più significativi esponenti della cultura afroamericana nel cinema contemporaneo. Segnalatosi con la regia di She's gotta [...] New York, 1999), Bamboozled (2000) ha continuato a realizzare un cinema brillante e volutamente provocatorio, di forte impatto visivo ed emotivo. L. ha spesso rappresentato il microcosmo dei ghetti neri di Brooklyn e ha frequentemente fatto ricorso a ...
Leggi Tutto
Attore e regista cinematografico, nato a Manciano La Misericordia (Castel Fiorentino, Arezzo) il 27 ottobre 1952. Capace di sprigionare energia con la parola e con il corpo, B. ha assunto spesso, con i [...] , le sue opere si sviluppano secondo un preciso modello nel quale la gag verbale è spesso subordinata all'impianto visivo e i meccanismi tipicamente slapstick della ripetizione e dell'equivoco vengono rielaborati e rinnovati. Tra i pochissimi registi ...
Leggi Tutto
Regista cinematografico inglese (n. South Shields, Tyne and Wear, 1937). Affermato regista pubblicitario, ha esordito nel lungometraggio col notevole The duellists (1977). Dotato di tecnica smagliante, [...] a prediligere atmosfere oniriche e ambientazioni claustrofobiche, confermando la capacità di conciliare esigenze commerciali e talento visivo. Ha poi diretto Matchstick men (Il genio della truffa, 2003), Kingdom of Heaven (Le crociate, 2005 ...
Leggi Tutto
Siodmak, Robert
Francesco Pitassio
Regista cinematografico tedesco, nato a Dresda l'8 agosto 1900 e morto a Locarno il 10 marzo 1973. Costretto all'emigrazione dal nazismo, fu uno dei nomi più noti [...] di Thelma Jordan). Inoltre, sua caratteristica stilistica fu la capacità di articolare uno sviluppo narrativo nella costruzione visiva di una sola inquadratura, senza frammentare lo spazio attraverso il montaggio. Nel caso dei noir, questo artificio ...
Leggi Tutto
Avanguardia cinematografica
Gianni Rondolino
La storia dell'a. c., o meglio del cinema d'avanguardia o sperimentale, è strettamente legata alla storia del cinema nella sua evoluzione tecnico-espressiva, [...] di cinema che di fatto si poneva contro il cinema spettacolare, più vicino quindi a una 'pittura dinamica' o a una 'poesia visiva'.Fra costoro un posto di primo piano occupano Viking Eggeling e Hans Richter, due pittori, il primo svedese e il secondo ...
Leggi Tutto
Cukor, George (propr. George Dewey)
Patrick McGilligan
Regista cinematografico statunitense, nato a New York il 14 luglio 1899 e morto a Los Angeles il 23 gennaio 1983. Sebbene non fosse molto noto al [...] p. 162). Sebbene C. ostentasse un apparente disinteresse per la conoscenza tecnica della macchina da presa, il suo stile visivo, pur ingannevole ed elegante, si rivela invece complesso e personale. Profondamente in sintonia con la gente di spettacolo ...
Leggi Tutto
Luciani, Sebastiano Arturo
Marco Pistoia
Musicologo e teorico del cinema, nato ad Acquaviva delle Fonti (Bari) il 9 giugno 1884 e morto ivi il 7 dicembre 1950. Con Ricciotto Canudo fu uno dei più avveduti [...] le due arti e affermando che il teatro doveva far leva sostanzialmente sull'attore lasciando la cura degli elementi scenografici e visivi al cinema, il quale, di nuovo, rivelava più stretti legami con la musica.
Oltre all'attività di teorico, L. si ...
Leggi Tutto
Law, Clara (propr. Law Cheuck Yiu, pinyin Luo Zhuoyao)
Carlo Chatrian
Regista cinematografica, naturalizzata australiana, nata a Macao nel 1954. Ha incarnato lo spirito apolide dei registi della seconda [...] il fatto di aver trovato con The goddess of '67 (2000; La dea del 1967) un giusto equilibrio tra il suo stile visivo, carico nelle scelte cromatiche, e il particolare paesaggio del Nuovo continente. Con Qiu yue ha vinto nel 1992 il Pardo d'oro al ...
Leggi Tutto
Léger, Fernand
Gianni Rondolino
Pittore, scenografo, costumista, cineasta francese, nato ad Argentan (Orne) il 4 febbraio 1881 e morto a Gif-sur-Yvette il 17 agosto 1955. I suoi rapporti con il cinema [...] puro gioco formale i triangoli che inframmezzano il balletto visivo, o l'alternanza dei volti stilizzati in un da colpire favorevolmente e profondamente Sergej M. Ejzenštejn, che nella sua visita a Parigi nel 1930 volle incontrare L., e del quale, in ...
Leggi Tutto
visivo
viṡivo agg. [lat. tardo visivus, der. di videre «vedere», part. pass. visus]. – Della vista, che concerne la vista o la visione: immagini v.; facoltà v., organi v., capacità o acuità v. (sinon. di visus); memoria v. (v. memoria, n....
vis1
vis1 s. f., lat. – Forza, vigore, efficacia espressiva, e, talora, violenza; con questi sign. è termine usato, nel linguaggio letter., anche in contesti ital. in locuzioni quali vis drammatica, vis polemica, e sim.; v. anche vis comica.