Chinetosi
Giancarlo Urbinati
Per chinetosi (termine che deriva dal greco κινητός, "mobile") nel linguaggio medico si intende lo stato di malessere che, in individui particolarmente predisposti, si determina [...] . Il senso dell'orientamento spaziale è il risultato di interazioni complesse che coinvolgono il labirinto, il sistema visivo, i recettori cutanei di pressione e quelli muscolari e articolari, con il coordinamento del sistema nervoso centrale ...
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Medico, fisico ed egittologo (Milverton 1773 - Londra 1829). La figura di Y. ha lasciato importanti contributi alla fisica, per lo studio dell'ottica, ma soprattutto per la cosiddetta esperienza di Y., [...] che il potere d'accomodamento dell'occhio è dovuto al cambiamento di curvatura del cristallino; nel 1801 descrisse il difetto visivo noto come astigmatismo; poco tempo dopo elaborò la teoria della percezione dei colori, ripresa e approfondita da H ...
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Struttura e funzione della corteccia: circuiti, aree e comportamento
Kathleen S. Rockland
(Department of Neurology, University of Iowa, Iowa City, Iowa, USA)
Le interazioni corticali sono un aspetto [...] a questo problema è stata confrontata la sensibilità psicofisica di una scimmia addestrata a osservare e a rispondere a stimoli visivi con la sensibilità di un singolo neurone in una delle aree visive non primarie (Britten et al., 1992; Salzman et ...
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anatomia Si dice di quella parte o elemento costitutivo di un organo o segmento corporeo situato più vicino a un determinato punto di origine, che per gli arti è la loro radice, per il tubo digerente la [...] a inferiore e anteriore. psicologia Nella psicologia dello sviluppo, spazio p. è quello in cui vengono compresi gli spazi orale, visivo e afferrabile. Con l’inizio della locomozione, lo spazio p. si sviluppa in spazio distale, che si apre alle ...
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Membrana nervosa che costituisce la tunica interna dell’occhio e si estende dal nervo ottico all’orifizio pupillare.
Anatomia
Anatomia umana. Nella r. si distinguono tre porzioni: una posteriore (porzione [...] la maggiore densità dei coni nella zona centrale, l’acuità visiva nella r. è massima nella fovea centralis, sempre notevole al gruppo cromoforo e la proteina. Questi mutamenti del pigmento visivo sono alla base dell’insorgenza del potenziale d’azione ...
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Amminoacido solforato (detto anche acido γ-tio-α-amminobutirrico); prodotto intermedio nella sintesi della cisteina e precursore della metionina nel ciclo dell’attivazione del gruppo metilico. L’o. può [...] non utilizzata è escreta nelle urine come omocistina. I segni clinici si estrinsecano con ritardo mentale, lassità dei legamenti, problemi vascolari con rischi di tromboembolia. Esistono varianti benigne solo con danno a carico dell’apparato visivo. ...
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POTENZIALE EVOCATO
Paolo M. Rossini
In neurofisiologia l'espressione indica, nel significato originario, la variazione di potenziale indotta in una precisa sede encefalica dalla stimolazione di un recettore [...] acustico encefalico comprese tra l'ingresso dell'8° nervo (onda i) e il collicolo inferiore (onda v).
Potenziale Evocato Visivo (PEV). − Il PEV (fig. 2) impiega due tipi principali di stimolazione: stimolazione con variazione di luminanza (per es. un ...
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Immagini del linguaggio
Friedmann Pulvermüller
(Sozialwissenschaftliche Fakultät, Universität Konstanz, Costanza, Germania)
Secondo le teorie del 19° secolo, il linguaggio era localizzato in due piccole [...] a 30 Hz. Uno studio recente ha confrontato le risposte MEG provocate da parole presentate o nella forma uditiva o in quella visiva, con le risposte MEG evocate da parole ascoltate al contrario o da sequenze di falsi caratteri (Eulitz et al., 1996). l ...
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GALLENGA, Camillo
Alessandro Porro
Nacque da Giuliano Vincenzo e da Laura Taroni il 4 luglio 1858 a Torino, ove si laureò in medicina e chirurgia nel 1882. Indirizzatosi allo studio dell'oftalmologia, [...] nel 1933 per raggiunti limiti di età.
Appassionato studioso dei vari aspetti della fisiologia e della patologia dell'apparecchio visivo, fu autore di numerose ricerche. Prima ancora di conseguire la laurea, quando era allievo interno della clinica ...
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Apprendimento e controllo degli atti motori
Emilio Bizzi
(Department of Brain and Cognitive Sciences, Massachusetts Institute of Technology Cambridge, Massachusetts, USA)
Ferdinando A. Mussa-Ivaldi
(Department [...] la pianificazione e l'esecuzione dei movimenti rimangono irrisolte. Per esempio, non si sa ancora in che modo gli impulsi visivi riescano a provocare i segnali 'motori' che specificano l'ampiezza, la direzione e la velocità di un dato movimento del ...
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visivo
viṡivo agg. [lat. tardo visivus, der. di videre «vedere», part. pass. visus]. – Della vista, che concerne la vista o la visione: immagini v.; facoltà v., organi v., capacità o acuità v. (sinon. di visus); memoria v. (v. memoria, n....
vis1
vis1 s. f., lat. – Forza, vigore, efficacia espressiva, e, talora, violenza; con questi sign. è termine usato, nel linguaggio letter., anche in contesti ital. in locuzioni quali vis drammatica, vis polemica, e sim.; v. anche vis comica.